Mondo Oggi

Domenica, 04 Dicembre 2011 20:52

La "fatica" di vivere (Bartolomeo Ietto)

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"La fatica di vivere": con questa locuzione sintetica, ma efficace, un poeta dei nostri tempi esprimeva in tutta la sua drammaticità il suo profondo travaglio esistenziale. Un travaglio che ha accomunato uomini di diverse epoche storiche e delle più svariate condizioni sociali e culturali, particolarmente quelli aperti ad una concezione pessimistica ed atea della vita.

Ed, in effetti, con molta onestà intellettuale, dobbiamo riconoscere che vivere è realmente faticoso; lo è per chi, afflitto dalla fame, dalla guerra e dalla disoccupazione, è costretto quotidianamente a lottare per la sua stessa sopravvivenza; lo è per chi soffre nel corpo o nello spirito, perché vittima di una malattia, di una dipendenza (droga, alcool, sesso), di una ingiustizia, di una mortificazione morale; lo è per ognuno di noi, chiamato a sostenere ogni giorno il peso dei doveri, delle responsabilità, delle preoccupazioni, dei sacrifici, delle incoerenze personali, delle piccole-grandi "croci" che la vita non può non riservarci.

Ci sono poi dei momenti nei quali questo peso diventa particolarmente gravoso, facendoci sperimentare in maniera singolare quella "fatica di vivere" di cui ci parlava il poeta: tutto comincia ad apparirci insopportabile, ci sentiamo come un ciclista in crisi sulle grandi montagne, incapaci di andare avanti e di reggere lo sforzo di un'ascesa che richiede l'utilizzazione di grandi energie psicologiche e spirituali.

Ed è in questi momenti che ci viene in soccorso la Parola di Dio, Parola di Verità e di Vita, Parola di Amore e di Speranza! "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed io vi ristorerò...": così dice il Cristo, offrendosi come Sostegno e Conforto insostituibile, al quale ricorrere in tutte le fasi della nostra esistenza, soprattutto quelle meno serene e più travagliate. Un ricorso che non vuol dire evasione dalla realtà, disimpegno, fuga dalle responsabilità, ma che ci consente di riscoprire che vivere è faticoso sì, ma è anche e soprattutto bello!

È bello alzarsi al mattino e rivedere la luce di un nuovo giorno, è bello affrontare con coraggio le difficoltà e le sofferenze che si presentano quotidianamente sul nostro cammino, è bello avere la capacità di rialzarsi dopo essere caduti, è bello donarsi agli altri gratuitamente e con semplicità di cuore, è bello avere l'umiltà di riconoscersi peccatori e bisognosi di Dio e dei fratelli. Il tutto nella consapevolezza di poter godere con pienezza di queste stupende realtà quando saremo un giorno al cospetto del Padre, lì dove non c'è né lutto, né pianto, né quella "fatica di vivere" che tante volte ci fa perdere di vista la vera felicità .

 

di Bartolomeo Ietto

 

Da: Il Serafico, anno 1995, n. 11, pg. 7

Letto 2746 volte Ultima modifica il Mercoledì, 22 Gennaio 2014 18:49

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