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Sabato, 26 Giugno 2004 11:50

Introduzione alla spiritualità marista (P. Franco Gioannetti) Ventiduesima Parte

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Spiritualità Marista 
di Padre Franco Gioannetti 


   



Ventiduesima parte


Ma perché l’attenzione a Nazareth? Il pensiero del P. Colin va a ritroso dalla Pentecoste, egli ritorna ai momenti fontali e li scopre nella "vita nascosta" di Nazareth: lì accanto a Gesù ci sono i primi due credenti del "nuovo" popolo di Dio: Maria e Giuseppe. Superando il pensiero dei teologi soui contemporanei, P. Colin scopre che nel villaggio di Nazareth, anzi nella piccola casa di due tra i maggiori protagonisti della storia della salvezza, ha effettivo inizio la realizzazione del mistero di Cristo attraverso le fasi dell’incarnazione e dell'infanzia di Gesù. In questa piccola casa è presente la prima "cellula" di quel popolo che avrebbe creduto e sperato nel mistero della salvezza.


Belley (un petit trou) era, per il P. Colin, come Nazareth e i primi maristi, con la loro scarsa istruzione, come gli apostoli. Ancora una volta "nascondimento" e "missione" si accompagnano nella manifestazione del mistero di Cristo al mondo.


Indubbiamente le realtà "Nazareth e Chiesa apostolica" non erano, né sono, intercambiabili, ma ognuna, con una speciale valenza esprime le stesse virtù nascoste che assicurano coesione e durata ad una comunità Cristiana. Resta comunque il fatto che, in ambedue entrano in gioco la piccolezza materiale, la povertà dell'ambiente e quella dei mezzi. La caratteristica di fondo della Società di Maria sarà giusta: comunque, nel nascondimento o nell'apostolato, essa dovrà praticare le virtù di Nazareth: umiltà, obbedienza, carità e distacco, che sono come il preludio di quelle della Chiesa nascente.

Letto 1927 volte Ultima modifica il Lunedì, 26 Luglio 2004 21:23

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