In ricordo di P. Franco

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di Vladimir Zelinskij

La recente decisione (dicembre 2003) del primate della Chiesa greco-cattolica Ucraina Cardinale Lubomir Husar di trasferirsi da Leopoli, città dell’ovest del paese, alla capitale Kiev, è stato percepito subito nel mondo ortodosso come l’ultimo atto di un conflitto che divide il medesimo popolo che ha la stessa radice etnica e culturale, la stessa mentalità, il rito uguale... "Anche la stessa fede", afferma il Cardinale. "Anzi, la fede è diversa, - ribattono gli ortodossi, - la vostra è di matrice latina sotto una copertura orientale, la nostra è vera ed autentica". L'ostilità che dura più di 400 anni pur avendo vissuto momenti di interruzione, non ha mai visto l’ombra di un armistizio. Senza parlare della vera pace.

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Lunedì, 09 Agosto 2004 22:02

"Ora vi precede in Galilea…"

di Vladimir Zelinskij

Sant'Ireneo, come san Giovanni Crisostomo, diceva che la Chiesa ringiovanisce sempre: ogni epoca dell'era cristiana può provare in se stessa la verità di queste parole. Questa giovinezza che si rinnova "come aquila" (Sal. 103, 5) è la fioritura dell'inesauribile mistero di Cristo, di cui la nostra fede scopre sempre il volto nuovo. Ogni scoperta non ne cancella un'altra, anzi, la rivela ancora nella luce del Regno.

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Lunedì, 09 Agosto 2004 21:58

I Santi dell'antica e della nuova Russia

di Vladimir Zelinskij

"Siate perfetti com’è perfetto il vostro Padre celeste" afferma Cristo nel Vangelo secondo Matteo.

Si può dire che questo precetto incorpora in sé tutto il paradosso del cristianesimo. Infatti adempierlo è impensabile, ma rifiutarsi di adempierlo significa praticamente separarsi dal nostro Padre celeste. Questo paradosso non si può risolvere sul piano razionale e teorico: lo si risolve vitalmente con la santità. E quale sia la santità richiesta all’uomo, Cristo la espone nello stesso capitolo quinto del Vangelo di Matteo, che si conclude con l’invito alla perfezione. Essere perfetto significa essere "beato", "beato" nel senso evangelico. "Beati i poveri nello spirito, perché il loro è il Regno dei cieli"; "Beati quelli che piangono…", "Beati i miti", "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia…", "Beati i misericordiosi…", "Beati i puri di cuore…", "Beati gli operatori di pace…", "Beati i perseguitati per la giustizia, perché di loro è il Regno dei cieli".

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Lunedì, 09 Agosto 2004 21:45

Il farmaco del dolore

di Vladimir Zelinskij

Per il cristiano ortodosso impegnato non solo nel movimento ma anche nello spirito ecumenico, non c'è problema più doloroso che quello del nostra reciproca inospitalità eucaristica. Dopo tanti gesti simbolici di apertura, di amicizia, di riconoscenza della piena validità della vita religiosa di un altro, arriviamo proprio al cuore della nostra fede, al mistero eucaristico e scopriamo di nuovo che questo cuore è diviso. Come se fossero divisi spirito e verità; il primo ama "il fratello separato" e va dove lo porta il cuore, la seconda, invece, è immobile, pietrificata, costituita dalle pietre preziose delle nostre tradizioni.

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Lunedì, 09 Agosto 2004 21:41

Oltre l'ecumenismo delle buone maniere

di Vladimir Zelinskij

Ogni volta che, per l'incontro casuale delle due pascalie, Oriente e Occidente celebrano la Risurrezione del Signore nello stesso giorno (o piuttosto nella stessa notte), ci troviamo di nuovo di fronte alla sfida delle parole del Cristo: "Come Tu, Padre, sei in me e io in te; siano anch'essi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17, 21).

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di Vladimir Zelinskij

Gli ortodossi chi sono?

Il rapporto fra l'ortodossia e il cattolicesimo, in particolare fra Mosca e Roma, appartiene ai capitoli assai difficili nella storia del movimento ecumenico. Questa difficoltà non si scioglie gradualmente col tempo, anzi, il periodo di 20-30 anni fa sembra oggi quasi il "secolo d'oro" dell'ecumenismo, il termine appena pronunciabile nella Chiesa Russa nei nostri giorni. Ma se a quell'epoca l'incomprensione reciproca fra due mondi cristiani, orientale ed occidentale, era piuttosto nascosta, negli ultimi anni essa è venuta fuori ed è diventata drammatica e aperta.

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Lunedì, 09 Agosto 2004 21:21

Il lievito della comunione

di Vladimir Zelinskij

Non lo possiamo dimenticare: molte cose evidenti al cattolico d'oggi non lo sono per il suo contemporaneo ortodosso. La Chiesa ortodossa, si tratti della russa o di qualsiasi altra, non è una Chiesa "aggiornata". In tutti i sensi. Questa differenza di solito sfugge anche ai più zelanti fautori del dialogo di parte cattolica o protestante. Ciascuna parte vede l'altra con i propri occhi. E si stupisce quando trova aspetti estranei e poco comprensibili. Le parole "perché tutti siano una sola cosa" (Gv 17,21) non sono state pronunciate ieri. Eppure durante tutta la storia del cristianesimo hanno avuto un senso certo diverso da quello che gli si attribuisce oggi.

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di Vladimir Zelinsky

Il tempo liturgico

Maria, la Madre del Signore nell’espressione liturgica della Chiesa ortodossa è un tema enorme. Non credo che sia possibile esaurirlo in un grosso libro, tanto più in qualche minuto del nostro discorso. Per toccare questo argomento bisogna dire qualche cosa sul tempo creato nello spazio liturgico. Ogni vera preghiera ci porta alle soglie di questa esistenza terrena, ci apre alla luce dell’eternità. Maria è l’unico essere umano che si trova al confine del creato e del non creato, come dice san Gregorio di Nissa, che si trova presso la dimora di Dio e rimane con noi in ogni momento del tempo terreno.

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di Vladimir Zelinskij

1. LA BENEDIZIONE APOSTOLICA

"Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" (Mc 16, 15), disse Gesù ai suoi apostoli. Secondo un’antichissima tradizione cristiana che troviamo già attestata dallo storico Eusebio (III sec.), all’apostolo Andrea, soprannominato "il primo chiamato", furono affidate le terre a Nord-Est, quelle della futura Bisanzio ed anche le terre più lontane, che giungevano fino alle steppe degli sciiti. Una leggenda racconta del suo viaggio nell’antica Rus’, sette secoli prima della sua nascita.

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Domenica, 08 Agosto 2004 15:09

La pazzia e la saggezza. L'uomo davanti il creato

di Vladimir Zelinskij

La crescente crisi ecologica in cui viviamo è un momento particolare nella storia dell'uomo. Dopo aver superato - almeno nel mondo occidentale - le tentazioni delle guerre tribali, religiose, ideologiche ed altro - l'uomo di oggi è sempre più coinvolto nella guerra contro le conseguenze del suo dominio, e addirittura deve difendersi anche dalle proprie "creazioni". Più grande si fa il suo potere sul mondo creato, allargandosi il suo "ambiente" umano, più minaccioso e instabile diventa la sua dimora sulla terra. Il progresso nella cosiddetta "umanizzazione del mondo" è gravido di pericoli per l'uomo stesso. Così il lavoro dell'uomo entra sempre più spesso in contraddizione con il lavoro di Dio, con tutto ciò che Dio ha fatto.

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