Se la preghiera si trova al centro della fede ortodossa, il monachesimo costituisce il nucleo della vita spirituale della Chiesa. La parola stessa “ortodossia” significa glorificazione (di Dio) “buona e giusta”. Perciò il monachesimo è visto prima di tutto come un modo diretto, più chiaro e ovvio di dedicare la propria vita a Dio, di trovare un porto sicuro per la propria anima e di riempirla con la celebrazione ininterrotta, con la supplica e la lode.
Una sorte drammatica e paradossale ha avvolto l'esistenza di padre Pavel A. Florenkij e il destino della sua opera dopo la morte. A differenza di gran parte dei pensatori russi dell'inizio del XX sec., sceglie di permanere in Russia dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, nel disperato tentativo di smascherare le diverse forme di mistificazione ideologica e di sostenere la comunità già duramente provata da soprusi e violenze.
Nella sua dimensione universale, la vita di Gesù riempie anche l’esistenza terrena e celeste della Madre, la verità della sua parola parla con la amore materno, la via da lui indicata è quella dell’unione totale con Dio realizzata in lei. "Il solo nome della Madre di Dio contiene tutto il mistero dell'Economia", dice S. Giovanni Damasceno.
Ho sempre creduto che per ritrovare l’unità visibile bisognasse riconoscere il "nostro" Cristo nella fede degli altri. Ora penso che si possa andare avanti, imparando anche a riconoscere lo stesso Cristo nelle parole e nelle confessioni degli apostoli.
Una riflessione su Olivier Clément (Vladimir Zelinskij)
Proveniente da una famiglia repubblicana e agnostica, Clément, storico di professione, partecipante alla Resistenza francese durante l’occupazione nazista, si è convertito al cristianesimo ortodosso ed è stato battezzato nella Chiesa russa a Parigi all’età di 30 anni.
L’immagine della Risurrezione è spesso raffigurata come metafora della salvezza dei dannati, di tutti quelli che sono vissuti prima della venuta del Salvatore.
Provengo dalla Chiesa Ortodossa Russa. Di queste ultime tre parole le prime due sono le più importanti poiché non esiste una differenza radicale fra le diverse Chiese ortodosse. Che cosa significa Ortodossia? Significa fedeltà alla retta e giusta glorificazione di Dio - prima di tutto con la propria vita.
Poche famiglie russe ortodosse vivono oggi in Israele. La maggior parte di esse discendono da pellegrini che si sono stabiliti in Terra Santa. Il denaro offerto dallo zar a coloro che compivano un pellegrinaggio nei luoghi santi attirò, nella metà del XIX secolo, migliaia di pellegrini russi.
Solo dopo la metà del XIX secolo la Chiesa russa è visibilmente inserita in Gerusalemme. Certamente, nel corso di tutto questo millennio, numerosi furono i pellegrini venuti a visitare la Terra Santa dalle terre della «Russia».
È possibile ascoltare tutte le voci della cultura universale senza perdere di vista l'armonia nascosta che accomuna ciascun o dei fenomeni studiati? Sì, se l'attività intellettuale non parte da un'avida ricerca di nozioni ma dalla coscienza che tutto ciò che si incontra è riflesso della Sapienza divina, vera meta del viaggio esistenziale di ogni uomo. Sergej Averincev spentosi a Vienna nel febbraio 2004, con tutta la sua vita e la sua opera ne ha dato un esempio umile e al tempo stesso grandioso.