Ecumene

Mercoledì, 01 Settembre 2010 10:20

Assunzione: due facce dello stesso mistero (Vladimir Zelinskij)

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Nella sua dimensione universale, la vita di Gesù riempie anche l’esistenza terrena e celeste della Madre, la verità della sua parola parla con la amore materno, la via da lui indicata è quella dell’unione totale con Dio realizzata in lei. "Il solo nome della Madre di Dio contiene tutto il mistero dell'Economia", dice S. Giovanni Damasceno.

Assunzione:
due facce dello stesso mistero

di Vladimir Zelinskij 

Stiamo per entrare in un’epoca in cui la fede si mostra sempre meno gratuita e il modo di vivere in famiglia od il vecchio catechismo non bastano più a respingere l’attacco dei nuovi “perché”, dei “come” o dei “per quale motivo”. Nella sua pienezza il messaggio di Cristo resta un patrimonio sempre da scoprire nella sua profondità imprevista, nel suo inaspettato mistero. Così ogni festa dedicata a Maria ci offre un’occasione privilegiata per riflettere sul suo ruolo nel nostro rapporto con il Figlio che si definisce “la via, la verità e la vita”. Nella sua dimensione universale, la vita di Gesù riempie anche l’esistenza terrena e celeste della Madre, la verità della sua parola parla con la amore materno, la via da lui indicata è quella dell’unione totale con Dio realizzata in lei. "Il solo nome della Madre di Dio contiene tutto il mistero dell'Economia", dice S. Giovanni Damasceno. Economia vuol dire il piano divino per la salvezza del genere umano, preparato per ciascuno di noi. Le cose “che occhio non vide, ne orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo”, come dice san Paolo (1Cor 2,9), Dio le ha svelate proprio nella persona di Maria che al seguito di Gesù ha compiuto il passo che porta dalla morte (“da cui nessun mortale può sfuggire”), alla vita eterna, al Regno annunziato e rivelato dal Figlio.

Ecco perché è così importante questa festa che la Chiesa Occidentale chiama Assunzione e la Chiesa Orientale Dormizione. Dove sta la differenza? La Tradizione comune afferma che, anni dopo la Risurrezione di Gesù, Maria abbia ricevuto una fine beata e sia stata sepolta dagli apostoli, ma che la morte non l’abbia tenuta sotto il proprio potere e che Cristo in persona sia venuto per prendere sua Madre, anima e corpo, per portarla in Cielo. Il corpo di Maria era completamente intatto, perché, come dice lo stesso Damasceno, “era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo Figlio”. Fino a questo punto non c’è una distanza essenziale fra la visione ortodossa e quella cattolica. Se l’Oriente nel nome stesso della festa sottolinea piuttosto il momento della morte in pace come passaggio alla gloria celeste, l’Occidente invece pone l’accento sulla glorificazione dopo la vita terrena senza, naturalmente, negarne la fine. Un’altra dissonanza si trova proprio nel “compito” del dogma. Se in Occidente esso vuol esaltare il ruolo di Maria nella Chiesa, in Oriente la definizione dogmatica è chiamata in causa solo quando la vera fede è minacciata dall’eresia. Oltre alla definizione che esprime il ruolo della protettrice, la Chiesa orientale lascia libero spazio alla celebrazione liturgica che investe Maria con tanti nomi: devozionali, teologici, poetici. Nessuno di questi titoli, però, – tranne quello di Theotokos e di Sempre Vergine – assume una responsabilità dogmatica.

Non c’è dubbio che si tratta di due facce dello stesso mistero di Maria, che ha le proprie radici nella fede ecclesiale e tradizionale risalente ai primi secoli dopo Cristo. La Tradizione è la memoria dello Spirito Santo nel Popolo di Dio che porta alla luce ciò che era velato e nascosto nel non detto. Rivestita di concetti, essa può diventare uno degli artefici della divisione che si pietrifica col tempo. Forse, per trovare la riconciliazione di vie diverse davanti alla figura della “Piena di grazia”, bisogna tornare alla grazia del suo silenzio orante attraverso il quale, prima delle definizioni, ci parla lo Spirito Santo?

 

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Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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