Il concetto di teologia in Tillich è abbastanza elastico nel senso che viene adoperato ogni volta che si pone il problema del significato. Quando ci si interroga sul senso definitivo della realtà si fa della teologia.
Paul Tillich raggiunse l'America con l'animo pieno di amarezza. Aveva conosciuto la demonia della cultura tedesca.
Il libro che Renzo Bertalot offre al lettore è il frutto di un impegno non indifferente per realizzare la sintesi del pensiero di un teologo qual è Paul Tillich che, con la sua Teologia Sistematica, ha dato uno sviluppo importante al pensiero di Karl Barth.
L'ecumenismo è la ricerca di una risposta all'interrogativo sul dono di Dio, sul sale della terra. Non è la somma delle nostre teologie, dei nostri valori, non è un mosaico o un amalgama, non è una costruzione ben dosata dalla nostra sapienza. Esso è invece la ricerca della volontà di Dio, della guida e della sua unità.
L'ecumenismo è stato per tutti, e quindi anche per Roma, una domanda di precisazione sul nostro essere, sulla nostra funzione storica, sul nostro ministero particolare nei confronti dell'altro che si affaccia al nostro orizzonte dogmatico e dottrinale.
Conoscere la pace significa essere coinvolti, non certo passivamente ma attivamente, nell'ordine voluto da Dio per il nostro tempo. La pace di Dio è veramente capita e veramente attuale quando essa assume per noi la caratteristica di una sorpresa, di un dono inatteso, di un discorso mai udito prima, insomma di una novità talmente radicale che divide altrettanto radicalmente un prima da un dopo.
Divideremo il nostro argomento in tre sezioni. Nella prima seguiremo da vicino le indicazioni di Giovanni Miegge tenendo presente il suo volumetto Religious Liberty. Nella seconda esamineremo la dichiarazione del Concilio Vaticano II ed infine tracceremo alcune caratteristiche prospettive del problema, che mettono in rilievo il lento processo di maturazione della libertà religiosa.
La discussione ecumenica si concentra sempre più sull'esame del rapporto tra Cristo e la Chiesa. E' possibile fare il punto sulla situazione, ma non è ancora possibile qualificarla, nonostante che l'insistenza su di una stessa terminologia sembrerebbe lasciar intravedere l'orientamento delle future linee d'interesse.
Di fronte ad un avvenimento ecclesiastico come il Concilio Vaticano II è naturale, per un protestante, registrare delle luci e delle ombre. Non è infatti difficile cogliere il lato ombra di questo avvenimento, se teniamo presente l'inveterata abitudine al contrasto tra le confessioni cristiane.
Sarebbe impensabile voler esaurire una ricerca che è appena iniziata e di cui non conosciamo ancora tutta la portata. Il nostro lavoro sarà quindi un sondaggio quasi come quello delle spie inviate ad investigare un paese nuovo. Sarà istintivo, ed anche voluto, un rapido confronto dei risultati della nostra indagine con il nostro proprio modo di vivere la fede in Cristo. Insisteremo dunque sulla novità.