Il Belaruss (precedentemente conosciuto come Bielorussia o Russia Bianca) fece parte per molti secoli dell’Impero Russo e poi dell’Unione Sovietica. Quando il paese fu unito alla Russia, gran parte della popolazione faceva parte della Chiesa Ortodossa Russa. Quando l’autorità di Mosca s’indebolì per il caos seguito alla rivoluzione del 1917, furon fatti, senza successo, molti tentativi di costituire una Chiesa Bielorussa autocefala. Sotto l’occupazione nazista durante la Seconda Guerra mondiale, i tedeschi appoggiarono sia il revival della pratica religiosa sia la creazione di Chiese ortodosse separate, allo scopo di indebolire la dipendenza della popolazione locale da Mosca. Fu così che nel 1942 un gruppo di Vescovi bielorussi poterono dichiarare autocefala la Chiesa Ortodossa Bielorussa. Nell 1944 si contavano 10 gerarchi in 9 eparchie. Ma i Sovietici posero fine a questa situazione quando rioccuparono la regione. I Vescovi emigrarono ad ovest e molti di essi si unirono alla Chiesa Ortodossa Russa. Ma nel 1949 un gruppo di Vescovi bielorussi in esilio si dichiararono autocefali; questo gruppo esiste solo nella diaspora e non è stato riconosciuto da alcuna Chiesa ortodossa. La Chiesa autocefala non è stata ristabilita in Bieloirussia neppure dopo la sua indipendenza, raggiunta nel 1991.
Dopo la morte dell’Arcivescovo Andrei Kryt (1970), vi è stata una scissione nella comunità ortodossa bielorussa, che oggi include 12 parrocchie sparse nel mondo. I due gruppi sono diretti dall’Arcivescovo Mikalay Maciukevich (che ha una parrocchia in Canada, una in Australia e 5 negli USA), e dal Metropolita Iziaslau Brucki (che ha due parrocchie in Australia e tre in Inghilterra). I membri della Chiesa sono stimati essere 140.000.
Si contano inoltre 4 parrocchie bielorusse negli Usa e una in Canada; queste sono sotto la giurisdizione del Patriarcato Ecumenico.
Attualmente le notizie reperibili in Internet circa questa Chiesa, non riconosciuta dalle Chiese Autocefale Locali, sono alquanto confuse e tali da far presumere una sostanziale dissoluzione, almeno della sua formazione più tradizionale.