Esperienze Formative

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 73

Giovedì, 05 Maggio 2005 12:18

“La meditazione ignaziana”

Vota questo articolo
(2 Voti)

 

 

            La contemplazione evangelica praticata per mezzo degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio di Loyola è un modo di pregare per accogliere Dio così come Egli vuole donarsi nei vangeli.

            Non si tratta di una riflessione ma di un modo di essere con Cristo, di un lasciarsi sospingere, mettere in movimento dall’azione dello Spirito Santo e dal dono della grazia.

            Questo incontro, nella tradizione ignaziana, esige una preparazione. Infatti entrare in preghiera è andare ad incontrare Qualcuno che ci attende.

            Perciò è con tutto il tuo essere che devi essere presente.

            Evita di essere disturbato e perché questo si verifichi scegli un luogo calmo, un’ora precisa ed un tempo di durata.

            Giunto il momento, entra nel silenzio ed a tutto premetti con un gesto corporeo il tuo rispetto per Lui ed il tuo proposito di impegnarti; questo gesto potrà essere un segno di croce, un inchino, una prostrazione. Esso esprimerà in ogni caso l’inizio della preghiera.

            Quindi assumi una posizione corporea corretta e rispettosa ma anche rilassata senza tensioni.

 

            Fin da questo momento iniziale chiedi al signore che ogni tua intenzione ed azione siamo vissuti ed espressi alla sua presenza ed al suo servizio.

            Offrigli con un atteggiamento interiore ed esteriore, filiale e fiducioso, il tempo che stai per passare con Lui. Prova ad immaginare un luogo dove si svolge il soggetto della meditazione, ed esempio: le rive del Giordano, il Tabor, il monte delle Beatitudini, Gerusalemme.

            Questa immagine ti servirà da punto di riferimento nei momenti di distrazione.

 

            Poi poni una domanda, se non si sa ciò che si cerca come si fa a sapere che lo si è trovato?

            Vedi bene allora ciò che veramente desideri, ciò che veramente ti sta a cuore. E chiedilo a Dio.

            Lascia che la preghiera salga da te, dalla tua vita. Immergiti in questa preghiera e disponi a comprendere ciò che Egli vuole dirti.

            Tutto il tuo io deve essere coinvolto nella meditazione.

            Prendi un testo, tanto meglio se evangelico e lascialo risuonare in te: saranno le parole stesse, le persone, i luoghi espressi nel testo a farlo. Ciò che vedi ed odi deve prenderti.

 

            Chi sono questi personaggi, quali le loro domande, intenzioni, sofferenze?

            Essi vivono qualcosa che anche tu hai in te stesso. Cerca il senso profondo della scena evangelica.

            Cosa ti dicono? Tieni presente che Dio è presente nelle creature ed agisce.

            Entra perciò, ora, in relazione con Lui, domanda, meravigliati: perchè, vedi, i personaggi della scena sono una mediazione tra Dio e te. Infatti qualcuno cade sotto il suo sguardo e questo qualcuno sei tu. Ascolta allora ciò che dicono i personaggi come se tu fossi nella scena.

            Che portata hanno le parole che le persone esprimono?

            Che tono ha Gesù?

            E tu?

 

Prendi ogni parola e falla scendere dalla testa al cuore perché... ti tocchi!

Tu, tocca il luogo, i personaggi.

Guarda i loro gesti, atteggiamenti reazioni, così come quelli di Gesù.

Scivola in loro per meglio comprenderli.

Pian piano farai tue le riflessioni evangeliche.

Esse diverranno per te vita.

 

            Terminata la preghiera fai, per 10-15 minuti, una rilettura di ciò che hai vissuto di essenziale nella preghiera. È un colloquio come con un amico.

            Vi vedrai delle continuità, delle tracce aperte, altre abbandonate, altre sulle quali dovrai ritornare.

 

Come Dio è venuto a te?

Quali le sue iniziative?

Cosa te ne rimane?

Cosa hai compreso?

Quali parole, quali personaggi ti hanno colpito?

Cosa hai compreso di Gesù?

E della tua vita?

 

            L’anima condivide con il Cristo sia ciò che l’ha toccata che le cose rimaste in sospeso. Ciò fa entrare in familiarità con Dio.

 

            A seconda dei giorni gli chiederai una grazia, gli chiederai un problema, gli domanderai un consiglio.

            Ed infine termina il tutto o con il Padre nostro o con il salmo 15 o con il 16.

            Vivi questa esperienza per essere formato alla libertà.

            Medita ogni giorno 30-45 minuti e ricorda che tutto viene da Dio.

 

Visita altri "Metodi di Meditazione"

Letto 8787 volte Ultima modifica il Martedì, 11 Febbraio 2014 09:09

Search