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Martedì, 20 Giugno 2006 20:48

Salmo 54

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Lamentazione individuale,

salmo di fiducia.

 

2 Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera,

non respingere la mia supplica;

3 dammi ascolto e rispondimi,

mi agito nel mio lamento e sono sconvolto

4 al grido del nemico, al clamore dell’empio.

 

Contro di me riversano sventura,

mi perseguitano con furore.

 

5 Dentro di me freme il mio cuore,

piombano su di me terrori di morte.

6 Timore e spavento mi invadono

e lo sgomento mi opprime.

 

7 Dico: “Chi mi darà ali come di colomba,

per volare e trovare riposo?

8 Ecco, errando, fuggirei lontano,

abiterei nel deserto.

9 Riposerei in un luogo di riparo

dalla furia del vento e dell’uragano”.

 

10 Disperdili, Signore,

confondi le loro lingue:

ho visto nella città violenza e contese.

11 Giorno e notte si aggirano

sulle sue mura,

12 all’interno iniquità, travaglio e insidie

e non cessano nelle sue piazze

sopruso e inganno.

13 Se mi avesse insultato un nemico,

l’avrei sopportato;

se fosse insorto contro di me un avversario,

da lui mi sarei nascosto.

14 Ma sei tu, mio compagno,

mio amico e confidente;

15 ci legava una dolce amicizia, Getta sul Signore il tuo affanno

ed egli ti darà sostegno,

mai permetterà che il giusto vacilli.

verso la casa di Dio camminavamo in festa.

 

16 Piombi su di loro la morte,

scendano vivi negli inferi;

perché il male è nelle loro case,

e nel loro cuore.

17 Io invoco Dio

e il Signore mi salva.

18 Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro

ed egli ascolta la mia voce;

19 mi salva, mi dá pace da coloro che mi combattono:

sono tanti i miei avversari.

20 Dio mi ascolta e li umilia,

egli che domina da sempre.

 

Per essi non c’è conversione

e non temono Dio.

21 Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,

ha violato la sua alleanza.

22 Più untuosa del burro è la sua bocca,

ma nel cuore ha la guerra;

più fluide dell’olio le sue parole,

ma sono spade sguainate.

 

23 Getta sul Signore il tuo affanno

ed egli ti darà sostegno,

mai permetterà che il giusto vacilli.

 

24 Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba

gli uomini sanguinari e fraudolenti:

essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.

Ma io, Signore, in te confido.

   

Le righe seguenti che me illustrano il tema ti aiuteranno a comprendere meglio questo salmo.

Si tratta di un salmo che ha avuto molte alterazioni ed interpolazioni.

L’insulto dell’amico e confidente ha un’analogia con “l’amico” di Gesù, Giuda.

Il tema tuttavia spazia in modo più ampio. È il dramma dell’uomo, di tutti i tempi, vittima dell’iniquità e del sopruso.

Perseguitato, sopraffatto, oppresso egli sogna di evadere… anche nel silenzio del deserto.

Gesù ha vissuto ed impersonato questo affanno … ricorda l’angoscia della notte nel Getsemani.

Alla domanda dell’oppresso: “Perché?” la risposta è: “Getta nel Signore il tuo affanno…”.

In effetti è attraverso la via dell’abbassamento, del Golgota che si giunge alla risurrezione.

 

Ora rileggi il salmo, con calma, attentamente; verifica attraverso le indicazioni della pagina fissa, se ne hai compreso il tema.

 

Puoi fare riferimento anche a questa frase del Nuovo Testamento.

 

“Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?” … “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito!”. (Lc 22, 48; 23, 46).

 

Ora puoi terminare con la seguente colletta salmica.

 

Signore Gesù, che volesti sperimentare tutta la nausea dell’abbandono, soccorrici quando siamo sgomenti e tentati di evadere: donaci ali per elevarci e trovar riposo nella volontà del Padre, gettando su di lui ogni nostro affanno.

  

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Letto 4070 volte Ultima modifica il Venerdì, 03 Gennaio 2014 11:41

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