23 (2) Il misero soccombe all’orgoglio dell’empio
e cade nelle insidie tramate.
24 (3) L’empio si vanta delle sue brame,
l’avaro maledice, disprezza Dio.
25 (4) L’empio insolente disprezza il Signore:
“Dio non se ne cura: Dio non esiste”;
questo è il suo pensiero.
26 (5) Le sue imprese riescono sempre.
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi:
disprezza tutti i suoi avversari.
27 (6) Egli pensa: “Non sarò mai scosso,
vivrò sempre senza sventure”.
28 (7) Di spergiuri, di frodi e d’inganni ha piena la bocca,
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
29 (8) Sta in agguato dietro le siepi,
dai nascondigli uccide l’innocente.
30 (9) I suoi occhi spiano l’infelice,
sta in agguato nell’ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero,
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
31 (10) Infierisce di colpo sull’oppresso,
cadono gl’infelici sotto la sua violenza.
32 (11) Egli pensa: “Dio dimentica,
nasconde il volto, non vede più nulla”.
33 (12) Sorgi, Signore, alza la tua mano,
non dimenticare i miseri.
34 (13) Perché l’empio disprezza Dio
e pensa: “Non ne chiederà conto”?
35 (14) Eppure tu vedi l’affanno e il dolore,
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero,
dell’orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell’empio e del malvagio;
36 (15) Punisci il suo peccato e più non lo trovi.
37 (16) Il Signore è re in eterno, per sempre:
dalla sua terra sono scomparse le genti.
38 (17) Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio
39 (18) per far giustizia all’orfano e all’oppresso;e non incuta più terrore l’uomo fatto di terra.
Ora leggi le righe seguenti che ti possono aiutare a comprendere meglio il Salmo.
La persona empia, inumana, lo sfruttatore, l’oppressore non hanno il senso del limite; o disprezzano o ignorano Dio.
Con i deboli, gli umili, i poveri, gli ultimi infieriscono, disprezzano, sfruttano.
Il Signore vede l’ansia, il dolore e li prende nelle sue mani e sempre porge l’orecchio al grido, al lamento da chi è oppresso e terrorizzato.
Ora rileggi attentamente il salmo secondo le indicazioni della pagina fissa.
La frase del N.T. cui puoi riferirti è la seguente:
Servo malvagio! Io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho
avuto pietà di te? Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se
non perdonerete di cuore al vostro fratello. (Mt 18, 32.33.35).
Terminata la preghiera personale puoi concludere con la seguente colletta salmica.
PREGHIAMO Signore, tu che prendi nelle tue mani l'affanno e il dolore,
e chiedi conto all'empio dei suoi soprusi, rafforza i cuori dei miseri e accogline
il desiderio: che l'uomo fatto di terra non incuta più timore al proprio fratello.
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PREGHIAMO Signore, tu che prendi nelle tue mani l’affanno e il dolore, e chiedi conto all’empio dei suoi soprusi, rafforza i cuori dei miseri e accogline il desiderio: che l’uomo fatto di terra non incuta più timore al proprio fratello.