3 Proteggimi dalla congiura degli empi
dal tumulto dei malvagi.
4 Affilano la loro lingua come spada,
scagliano come frecce parole amare
5 per colpire di nascosto l’innocente;
lo colpiscono di sorpresa e non hanno timore.
6 Si ostinano nel fare il male,
si accordano per nascondere tranelli;
dicono: “Chi li potrà vedere? ”.
7 Meditano iniquità, attuano le loro trame:
un baratro è l’uomo e il suo cuore un abisso.
8 Ma Dio li colpisce con le sue frecce:
all’improvviso essi sono feriti,
9 la loro stessa lingua li farà cadere;
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
10 Allora tutti saranno presi da timore,
annunzieranno le opere di Dio
e capiranno ciò che egli ha fatto.
11 Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza,
i retti di cuore ne trarranno gloria.
Ora leggi le righe seguenti che ti possono aiutare a comprendere meglio il salmo:
Malvagità, persecuzioni, complotti inducono il salmista ad una conclusione triste: “…un baratro è l’uomo…”
Ma la mano dell’Onnipotente interviene in difesa del giusto.
Allora i retti di cuore che hanno riposto la loro speranza nel Signore, dopo essere stati uniti alla passione del Cristo, gioiranno con lui nella gloria della Risurrezione.
Anche gli altri, ecco la vittoria dell’amore, “…presi da timore, annunzieranno le opere di Dio e capiranno ciò che egli ha fatto”
Ora, dopo aver compreso la tematica del salmo, puoi rileggerlo lentamente secondo le indicazioni della pagina fissa.
La frase del Nuovo Testamento cui puoi riferirti è:
«Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?» ... E lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso!... Scenda ora dalla croce e gli crederemo. Ha confidato in Dio; lo liberi lui ora; se gli vuol bene» ... Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù... furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio dl Dio!». (Mt 26/ 68; 27/ 41-43, 54)
Al termine della preghiera personale puoi concludere con la seguente colletta salmica
PREGHIAMO
Signore Gesù, che ti lasciasti colpire dalle frecciate pungenti e amare degli empi, ferisci le anime nostre indurite perché dove abbondò la colpa sovrabbondi la grazia.
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