3 A te, che ascolti la preghiera,
viene ogni mortale.
4 Pesano su di noi le nostre colpe,
ma tu perdoni i nostri peccati.
5 Beato chi hai scelto e chiamato vicino,
abiterà nei tuoi atrii.
Ci sazieremo dei beni della tua casa,
della santità del tuo tempio.
6 Con i prodigi della tua giustizia,
tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,
speranza dei confini della terra
e dei mari lontani.
7 Tu rendi saldi i monti con la tua forza,
cinto di potenza.
8 Tu fai tacere il fragore del mare,
il fragore dei suoi flutti,
tu plachi il tumulto dei popoli.
9 Gli abitanti degli estremi confini
stupiscono davanti ai tuoi prodigi:
di gioia fai gridare la terra,
le soglie dell’oriente e dell’occidente.
10 Tu visiti la terra e la disseti:
la ricolmi delle sue ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu fai crescere il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
11 Ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.
12 Coroni l’anno con i tuoi benefici,
al tuo passaggio stilla l’abbondanza.
13 Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
14 I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di grano;
tutto canta e grida di gioia.
Ora leggi le righe seguenti che ti possono aiutare a comprendere meglio il salmo:
Pontefice del creato, l’uomo raccoglie a voce di ogni mortale e la gioia di vivere di tutte le creature, e le innalza a Dio come lode e preghiera. Il peso delle colpe non lo distoglie dallo slancio della lode, anzi ve lo dispone nell’umiltà, in un crescendo di ammirazione e di speranza, mentre la consapevolezza del perdono divino dilata il cuore alla riconoscenza e purifica lo sguardo alla contemplazione. Allora, quello che alcuni esegeti chiamano un inno alla primavera, assume un carattere molto più profondo: è il cantico dell’universo intero il quale, nel Cristo e nella Chiesa, si affaccia estasiato sulle soglie della dimora di Dio, dei pascoli eterni, dei cieli nuovi e della terra nuova, dove in eterno tutto canta e grida di gioia nella pienezza dell’alleluia pasquale.
Se ora hai compreso la tematica del salmo rileggilo lentamente secondo le indicazioni date nella pagina fissa.
La frase del Nuovo Testamento cui puoi riferirti e che ti suggerirei può essere la seguente:
La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio…e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. (Rm 8,19.20-21)
Al termine della preghiera individuale puoi concludere con questa colletta salmica:
Preghiamo O Padre celeste, tu che ricolmi la terra delle tue ricchezze, nonostante le colpe che pesano su di noi; tu che rivesti anche i gigli del campo, accogli l’inno di gioia e di lode che a te s’innalza da tutto il creato.
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