Se nell’immagine quotidiana la sera rappresenta la fine della giornata, nell’arco del tempo la fine viene vista nei segni imminenti di un futuro incerto. Un futuro che, poiché non può essere conosciuto, finisce con il riservare delle sorprese. Si è spesso portati a pensare a questo futuro con le immagini del disastro e della catastrofe.
Mi capita spesso di incontrare persone che si dichiarano non credenti. E c’è un aspetto che sorprende. Ben presto, parlando, emergono elementi che mi lasciano stupito...
Con questo brano Paolo introduce nella lettera un Inno a Cristo. Un testo, probabilmente, precedente a Paolo e che Paolo riprende, ripensandolo.
Un concetto con il quale si possono delineare questi nostri ultimi decenni è certamente quello di crisi. Questo concetto ormai è stato applicato ad ogni branca del sapere e ad ogni campo dell'agire umano. Si parla costantemente di crisi delle ideologie, crisi delle istituzioni, crisi della politica, crisi del sindacato, crisi della famiglia, crisi dei valori. Ma anche di crisi della ragione.
Dovremmo tornare a focalizzarci sulle esigenze della vita evangelica. Quelle esigenze che interpellano tutti nella loro radicalità e non soltanto alcuni privilegiati...
L’inizio del libro dell’Apocalisse troviamo sette lettere indirizzate a sette Chiese. Uno dei temi costanti di queste lettere è la fedeltà, la perseveranza. Nella fedeltà ci sono già tutte le tracce, i segni del compimento...
Le speranze restano vaghe. Le idee giuste non cadono dal cielo, ma hanno bisogno di gambe per camminare e di braccia per poter essere realizzate.
Bisogna che torniamo a dare spazio al silenzio in noi. Se vogliamo che nella nostra vita ci sia resurrezione dei sensi e dei significati.
Quello che il pensiero occidentale non riesce a dire è che si possa amare Dio senza per questo dover necessariamente pensare che ci debba essere uno scopo per questo amore. Si è sempre avuta la tendenza ad aggiungerci qualcosa, fosse anche la salvezza dalla dannazione eterna.
Quando ci si accosta alla vita (penso ad un bambino che nasce, ad un seme che germina, ad un fiore che si apre alla luce del giorno...) ci si deve accostare in punta di piedi, in un atteggiamento di rispetto, di contemplazione.