Da giovane perseguitava la chiesa (At 7,58; 8,1-3; 22,4; 26,10-11; 1Cor 15,9; Gal 1,13) fino alla sua conversione quando vide Gesù sulla via per Damasco (At 9,18; 22,5-16; 26,12-18). Dopo un periodo in Arabia, trascorse tre anni predicando a Damasco prima di fuggire dai Giudei andando a Gerusalemme (Gal 1,17-18; At 9,19-25; 26,20). Ma anche da Gerusalemme fu costretto a fuggire a Tarso, dove rimase per circa 10 anni (At 9,26-30; 22,17-21(. Da lì Barnaba lo portò come aiuto nella chiesa ad Antiochia (At 11,25; Gal 1,22). L'anno dopo portarono un dono alla chiesa a Gerusalemme (At 11,29-30; 12,25; Gal 2,1-10). Dopo il loro ritorno, furono mandati dallo Spirito Santo in missione. Per gli eventi nella vita di Paolo da questo punto, leggi il libro degli Atti degli Apostoli dal capitolo 13 in poi e le sue lettere - cioè, quelle nella Bibbia da Romani a Filemone. Secondo la più probabile (ma non certa) ricostruzione, fu rilasciato dalla prigione a Roma nel 63, e visitò Spagna e Grecia prima del suo arresto e della sua morte nel 67. La sua importanza nella storia della chiesa viene dalla sua chiamata ad essere l'apostolo ai Gentili (At 9,15; 13,2; 22,21; 26,17-20; Gal 1,16; 2,7-9; 1Tim 2,7).
Differenza tra la sua esperienza di Cristo e quella degli altri apostoli: "i primi discepoli giunsero alla fede credendo che Gesù era il Signore. Paolo si trovò di fronte alla rivelazione che il Signore era Gesù" (F. Rossi de Gasperis).