Atti 15:
il cosiddetto "Concilio di Gerusalemme"
di Don Filippo Morlacchi
Sinossi di Galati e Atti
Contesto della lettera ai Galati: Paolo rivendica la sua autorità di apostolo, rievocando la storia della sua conversione, della sua attività e dei suoi rapporti con la chiesa madre di Gerusalemme, contro alcuni "avversari" che contestano la sua metodologia missionaria in Galazia, ritenuta troppo liberale e lassista nei confronti dell’osservanza della Legge. Paolo risponde a questi oppositori: l’incarico missionario gli è stato affidato direttamente da Dio, quando gli si è rivelato Gesù (Gal 1,11-15); la sua attività missionaria a favore dei pagani l’ha iniziata per iniziativa autonoma, senza chiedere permessi a nessuno a Gerusalemme (Gal 1,16-17); poi però è andato due volte a Gerusalemme per confrontarsi con le "colonne" della chiesa madre (Gal 1,18-19; 2,1-10). Ne risulta la piena legittimità del "suo vangelo" (cfr Rm 2,16), che non deve essere sostituito da nessun altro (cfr Gal 1,6-7). Riferisce poi di uno scontro avuto con Pietro ad Antiochia (2,11ss) perché questi, su pressione da parte di alcuni giudaizzanti venuti da Gerusalemme aveva interrotto la comunione di mensa con gli etno-cristiani, modificando il suo comportamento. Di questo scontro Luca non fa menzione.
Luca invece ricostruisce la storia di Paolo riferendo tre visite di Paolo a Gerusalemme: At 9,26-30; 11,27-30; 15,1-29. Inoltre ci riferisce come avvenne l’incontro a Gerusalemme, i discorsi più importanti (Pietro e Giacomo), le risoluzioni a cui si giunse, e la composizione di un decreto che – vedremo – probabilmente fu redatto solo tempo dopo l’assemblea. Come stanno le cose?
- Gal 1,18-24 corrisponde a At 9,26-30: è la visita fatta da Paolo a Gerusalemme "3 anni dopo" la sua conversione, accompagnato da Barnaba, che lo "introdusse" all’interno della diffidente (a ragione!) comunità gerosolimitana. Paolo incontra Pietro (declinante) e poi Giacomo (astro nascente).
Gal 1,18 In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; 19 degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. 20 In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco. 21 Quindi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia. 22 Ma ero sconosciuto personalmente alle Chiese della Giudea che sono in Cristo; 23 soltanto avevano sentito dire: "Colui che una volta ci perseguitava, va ora annunziando la fede che un tempo voleva distruggere". | At 9,26 Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo. 27 Allora Barnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. 28 Così egli potè stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore |
- Gal 2,1-10 corrisponde a At 11,27-30 e 15,1-29: è la visita fatta da Paolo a Gerusalemme "14 anni dopo" (Gal 2,1) la sua conversione; Luca ha fatto due racconti diversi dello stesso viaggio, perché aveva delle fonti diverse, la prima antiochena e la seconda da Gerusalemme. [M. Hengel sostiene invece che il viaggio descritto in At 11 fu fatto dal solo Barnaba, senza Paolo, e Luca glielo avrebbe affiancato in modo fittizio: Storiografia protocristiana, p. 148].
Gal 2,1 Dopo quattordici anni, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito: 2 vi andai però in seguito ad una rivelazione. [cfr At 11,27-39: Agabo, sotto impulso dello Spirito, annuncia la carestia…] Esposi loro il vangelo che io predico tra i pagani, ma lo esposi privatamente alle persone più ragguardevoli, per non trovarmi nel rischio di correre o di aver corso invano. 3 Ora neppure Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere. 4 E questo proprio a causa dei falsi fratelli che si erano intromessi a spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi. 5 Ad essi però non cedemmo, per riguardo, neppure un istante, perché la verità del vangelo continuasse a rimanere salda tra di voi. 6 Da parte dunque delle persone più ragguardevoli - quali fossero allora non m'interessa, perché Dio non bada a persona alcuna - a me, da quelle persone ragguardevoli, non fu imposto nulla di più. 7 Anzi, visto che a me era stato affidato il vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi - 8 poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per i pagani - 9 e riconoscendo la grazia a me conferita, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Barnaba la loro destra in segno di comunione, perché noi andassimo verso i pagani ed essi verso i circoncisi. 10 Soltanto ci pregarono di ricordarci dei poveri: ciò che mi sono proprio preoccupato di fare. | At 15,1 Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: "Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi". 2 Poiché Paolo e Barnaba si opponevano risolutamente e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro andassero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. 3 Essi dunque, scortati per un tratto dalla comunità, attraversarono la Fenicia e la Samaria raccontando la conversione dei pagani e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. 4 Giunti poi a Gerusalemme, furono ricevuti dalla Chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono tutto ciò che Dio aveva compiuto per mezzo loro. 5 Ma si alzarono alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, affermando: è necessario circonciderli e ordinar loro di osservare la legge di Mosè. 6 Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7 Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse: "Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8 E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9 e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10 Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11 Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro". 12 Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Barnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro. 13 Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 14 "Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 15 Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto: 16 Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò, 17 perché anche gli altri uomini cerchino il Signore e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome, 18 dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute dall'eternità. 19 Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani, 20 ma solo si ordini loro di astenersi dalle sozzure degli idoli, dalla impudicizia, dagli animali soffocati e dal sangue. |
Differenze da notare:
- At 15 non parla affatto di Tito, il pagano non circonciso, portato "per provocazione" a Gerusalemme
- Nessuna imposizione a Paolo secondo Gal, aggiunta delle 4 clausole (precetti noachici) secondo At
- Paolo parla con "le colonne" secondo Gal, ma davanti all’assemblea secondo At
- Gal vede ben distinti i campi di evangelizzazione tra Pietro e Paolo; At presenta Pietro come il primo evangelizzatore dei pagani (con Cornelio)
- In At nessuna menzione dell’impegno della colletta a favore dei poveri.