Da Gerusalemme a Roma
di Don Filippo Morlacchi
Il giudizio di Agrippa e Berenice e il discorso di Paolo (25,13-26,32)
Agrippa II, figlio di Erode Agrippa I (quello che aveva fatto uccidere Giacomo: At 12) e pronipote di Erode il grande, era amante incestuoso di sua sorella Berenice (quest’ultima, tra l’altro, amante anche di Tito: una donna molto chiacchierata). Due spregevoli figure. Si presentano a Cesarea per salutare il nuovo procuratore. Festo parla loro di Paolo; Agrippa vuol fare l’esperto e chiede di parlarci.
Paolo si racconta; leggiamo la terza narrazione lucana dell’episodio di Damasco. I pagani sono stati l’ultimo obiettivo della sua missione ("infine": 26,20) e lui fino alla fine è fedele a Mosè e ai profeti. Festo lo prende per matto, Agrippa sembra quasi convinto (o forse si fa beffe di Paolo: "ti basterebbe poco per farmi convertire, eh?…"). Il tutto finisce con la faciloneria di una corte orientale.