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Mercoledì, 10 Maggio 2006 20:32

ITALIANI A RISCHIO ALFABETICO, MOLTI ADULTI A BASSA SCOLARITÀ

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ITALIANI A RISCHIO ALFABETICO, MOLTI ADULTI A BASSA SCOLARITÀ

Nel nostro Paese vivono circa due milioni di persone “analfabete funzionali” E la media dei soggetti che rischiano l’analfabetismo è superiore a quella dei paesi avanzati. Anche i giovani non sono esenti dal fenomeno.

di Walter Nanni ufficio studi e ricerche Caritas Italiana
da Italia Caritas/marzo 2006

L’analfabetismo e il rischio alfabetico non sono fenomeni del passato. Ancora oggi, nei paesi occidentali e industrializzati, la popolazione ad alto rischio alfabetico (primo livello di rischio) è compresa fra un ottavo e un quarto del totale; se aggiungiamo anche un “medio” rischio alfabetico (secondo livello), si raggiunge e si supera il 50% della popolazione adulta. L’Italia rientra tra i paesi industrializzati in cui la presenza di persone nel primo e secondo livello di rischio alfabetico è molto superiore alla media, assieme a Cile, Slovenia, Polonia e Portogallo. In Germania, Danimarca, Olanda, Norvegia e Svezia la quota di adulti nel primo livello di rischio alfabetico non supera invece il 18%, con punte molto basse in Svezia (11%).

Dal rapporto Isfol 2005 e dall’indagine Ials-Sials 2000, risulta che vi sono in Italia circa due milioni di persone analfabete funzionali. L’analfabetismo funzionale, o illetteratismo di base, riguarda persone che, pur avendo avuto una formazione scolastica di base, non sono in grado di leggere e scrivere compiutamente, in quanto tali attività sono del tutto assenti nella pratica della vita quotidiana. Oppure perché, per il tipo di lavoro svolto, tali persone non hanno mai avuto bisogno di leggere o scrivere.

Formazione compromessa

Gli analfabeti funzionali italiani hanno un’età media tra i 16 e i 65 anni e corrispondono al 5,4% della popolazione di tale classe di età: sono oltre 2 milioni di persone. Enormi ritardi nell’istruzione primaria sono presenti soprattutto nelle generazioni vissute prima del 1964: se infatti fra gli italiani di età compresa tra i 16 e i 45 anni il tasso di analfabetismo funzionale rientra nella media europea, per la fascia 46-65 il disagio giunge a coinvolgere 1.400.000 persone.

Il quadro dell’analfabetismo in Italia rimane problematico, come mostrano i dati relativi al possesso dei titoli: la maggioranza assoluta della popolazione in piena età adulta (30-59 anni) versa in condizioni di bassa scolarità. A livello nazionale, il 34,6% della popolazione in età superiore a quella dell’obbligo scolastico (più di 15 anni), si trova in una situazione di analfabetismo o di scarsa competenza alfabetica. Tra i giovanissimi (15-19 anni) si rileva un 4% di esclusi, che non hanno neppure raggiunto il titolo dell’obbligo; tra i giovani adulti (20-29 anni) oltre un terzo non va oltre il titolo di licenza media; tra gli adulti veri e propri (30-59 anni) si constata la presenza di quasi il 20% di soggetti con, al più, la licenza elementare.

Il livello più basso di competenza alfabetica (incapacità o gravi difficoltà nel leggere testi in prosa: articoli di giornale, annunci, lettere, racconti, ecc.) coinvolge il 15,4% dei 16-25enni; il 21,9% dei 26-35enni; il 32,2% dei 36-45enni; il 46,9% dei 46-55enni; il 63,5% dei 56-65anni.

L’esistenza di quasi un terzo di popolazione in piena età adulta (26-45 anni) a rischio alfabetico e di un’area pari al 50% di giovani con un livello di competenze alfabetiche elementari (appena sufficienti ad escludere l’analfabetismo) indica l’urgenza di iniziative di recupero della capacità linguistica e suscita dubbi sulla capacità del sistema scolastico italiano di garantire standard qualitativi accettabili. La possibilità di successo delle iniziative di formazione ed educazione per gli adulti è compromessa dallo scarso livello informativo sulle stesse iniziative: dalle ricerche Isfol si apprende che il 56% degli italiani non sa indicare organizzazioni pubbliche o private che forniscono informazioni o orientano a percorsi formativi per adulti.

Letto 2559 volte Ultima modifica il Venerdì, 10 Novembre 2006 19:21

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