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Mercoledì, 25 Novembre 2009 13:07

L'energia della finanza solidale

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Il risparmio energetico, la microgenerazione diffusa, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili sono al centro di numerosi progetti di Banca etica.

Una «national clean energy lending authority», ovvero un istituto che eroghi prestiti agevolati a chi investe per «svezzare» l'economia statunitense dal petrolio importato.
È una delle proposte allo studio negli Stati uniti, dove Barack Obama ha appena stanziato 25 miliardi di dollari di incentivi per lo sviluppo dell'energia rinnovabile. Sul tavolo dei collaboratori del presidente degli Stati Uniti andrebbero messe le proposte di un piccolo istituto di credito italiano, Banca etica, che da un po' di tempo ai suoi risparmiatori propone il «Progetto Energia».

Le scelte di Banca etica su questi temi, che fanno parte del «pacchetto» Progetto Energia, sono piuttosto chiare: orientare gli investimenti e la ricerca verso progetti di piccole e medie dimensioni, privilegiando il risparmio energetico e la nascita di filiere locali, che comprendono chi genera l'energia e chi la distribuisce, così come chi produce gli impianti e chi li installa, fino ad arrivare ai cittadini consumatori finali. Per questo, nei documenti di Banca etica si parla di favorire una capillare diffusione di impianti di microgenerazione, di energia risparmiata come prima fonte energetica rinnovabile e di premiare le iniziative delle società di servizi energetici [Esco] che realizzano progetti di risparmio energetico nei comuni e vengono rim­borsate con una parte dei soldi risparmiati con la riduzione dei consumi.

Le proposte di Banca etica per i risparmiatori riguardano la ristrutturazione energetica delle abitazioni [mutuo per la ristrutturazione efficiente e mutuo per l'acquisto della prima casa da ristrutturare], gli impianti a fonti energetiche rinnovabili [mutuo micro rinnovabile per interventi fino a 40 mila euro e mutuo marco per interventi fino a 200 mila], gli impianti fotovoltaici [mutuo fino a venti anni con copertura finanziaria fino al 100 per cento dell'investimento per l'acquisto e l'installazione di pannelli fotovoltaici] e il conto EnergEtico. Quest'ultimo è rivolto esclusivamente a privati che installano impianti fino a 6 kWp [con la possibilità del pre-finanziamento fino al 70 per cento dell'importo complessivo] ed è collegato con l'incentivo statale del Conto Energia [basato, a differenza del «bonus fiscale del 55 per cento», sull'incentivazione dell'energia prodotta e non sull'investimento necessario per ottenerla).

Una delle caratteristiche principali del conto EnergEtico è la durata dell'operazione: i venti anni massimi previsti per il rimborso possono essere preceduti da un massimo di due anni per il pagamento dei soli interessi, per non gravare troppo sul risparmiatore durante la fase iniziale di installazione dell'impianto.

L’altra caratteristica importante è la modalità di rimborso: ha scadenze annuali e permette al cittadino risparmiatore di annullare le differenze tra gli accrediti del conto Energia [elevati in estate e bassi in inverno] e le rate di un classico mutuo. Tra i numerosi destinatari degli interventi di Banca etica che hanno aderito al Progetto Energia ci sono, ad esempio, la cooperativa agricola del biologico Dulcamara di Ozzano dell'Emilia (Bologna) che ha installato un impianto fotovoltaico con un mutuo di 50 mila euro, la società Azzero C02 di Roma [creata da Legambiente e altri e che è accreditata come Esco (Energy service company) per l'acquisto di lampadine a risparmio energetico (con un mutuo di 300 mila euro) e ancora la società Deltati di Villorba per l'installazione di un impianto fotovoltaico e la riqualificazione energetica di un edificio (mutuo di 100 mila euro) e Biogenera, società di Prato per la realizzazione di impianti fotovoltaici su immobili del comune di Calenzano [Firenze).

Articolo tratto da Carta n. 7 - Anno XI

Letto 2347 volte Ultima modifica il Martedì, 25 Ottobre 2011 15:33

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