Mondo Oggi

Domenica, 10 Gennaio 2010 11:04

Comitato italiano accusa Israele di avvelenare la striscia di Gaza

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Haaretz.com
Cnaan Liphshiz

Il gruppo italiano “nuove armi” (del comitato Scienziate e Scienziati contro la guerra) ha accusato Israele di contaminare la striscia di Gaza con i bombardamenti; affermazione definita dal presidente del Congresso Ebraico Europeo “calunnia priva di fondamento che richiama alla memoria le storie secondo le quali gli ebrei avvelenavano i pozzi”.



Studiate le munizioni utilizzate da Israele, ed esaminato il terreno in quattro crateri prodotti dallo scoppio di bombe, il comitato di ricercatori, che ha sede in Italia, ha dichiarato “in pericolo” la popolazione della striscia di Gaza. “Bisogna intervenire subito per limitare gli effetti nocivi della contaminazione su persone, animali e coltivazioni”, queste le conclusioni del comitato, finite in prima pagina su testate italiane, europee e mediorientali quali Terra, Ambito, Turkish Weekly e Tehran Times.
Il Dottor Moshe Kantor, presidente del Congresso Ebraico Europeo, ha commentato: “Quella ricerca suscita preoccupazione perché fa pensare alle antiche calunnie, alle dicerie messe in giro secondo le quali gli ebrei avvelenavano i pozzi. Oggigiorno assistiamo al ritorno di un antisemitismo nei suoi risvolti più spregevoli, e di diatribe che forse ingenuamente pensavamo appartenessero al periodo dell’alto Medioevo”. Contattata da Haaretz, Paola Manduca, portavoce del comitato, evitando commenti ha dichiarato: “Le nostre ricerche hanno rivelato la presenza anomala di sostanze tossiche nel terreno”. Tra queste, metalli che “potrebbero provocare l’insorgenza di tumori, causare infertilità o portare alla nascita di bambini deformi o con patologie genetiche”.
I membri dell’équipe, specialisti che lavorano per diverse università, tra cui quelle di Genova e di Roma, hanno presentato un elenco dei metalli pericolosi: tungsteno, mercurio, molibdeno, cadmio e cobalto.
Secondo il Professor Gerald Steinberg, docente dell’università di Bar-Ilan e fondatore dell’organizzazione non governativa Monitor, con sede a Gerusalemme, non ci sono abbastanza elementi che permettano di considerare fondate le conclusioni del gruppo italiano “nuove armi”. Questo il suo commento sulle dichiarazioni del comitato: “Accuse mirate a stigmatizzare Israele e a mettere in ombra il contesto di terrore di massa”. Steinberg ha definito “una forma moderna di calunnia ai danni degli ebrei” le accuse del comitato, che citano “dati raccolti da organizzazioni non governative falsi o non verificabili”. A settembre il gruppo italiano “nuove armi” aveva accusato Israele di sperimentare armi nuove non convenzionali contro la popolazione civile di Gaza. Fabio De Ponte, membro dell’ufficio stampa del comitato, ha dichiarato che il lavoro di ricerca del comitato è “rigorosamente scientifico, e ad attestare la serietà con cui è stato svolto dovrebbe bastare il fatto che sia stato pubblicato”.

Letto 1774 volte Ultima modifica il Domenica, 10 Gennaio 2010 11:31

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