Mondo Oggi

Mercoledì, 09 Novembre 2011 19:14

Lotta alla "finanza"

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«Le nostre campane suonano a festa ogni sera dalle 17.30

ora di chiusura della Borsa di Milano, come protesta contro lo strapotere della finanza». L’iniziativa di don Giovanni Kirschner parroco di Sant’Andrea, a Santandrà di Povegliano, varca i confini della Marca: un ente no profit internazionale, il Comitato etico Mondo migliore (Coemm) vuole farne un testimonial delle loro battaglie: «I suoi rintocchi sono musica per noi che siamo impegnati da anni - spiega il segretario generale Maurizio Sarlo - proprio contro le assurde regole che governano l’economia e le speculazioni gestite ad arte da poche multinazionali ai danni di decine di milioni di poveri e bambini».
      «Avevo chiesto ai fedeli - ricorda il 45enne parroco, sacerdote da 18 anni, miranese di nascita ed ex scout - di farmi sapere chi era contrario all’iniziativa. Sono stati tanti i favorevoli, pochissimi i contrari. E abbiamo iniziato a far suonare le campane. Non c’è altro modo per far sentire la nostra voce».
      Nel bollettino parrocchiale spiega, poi, che il desiderio è quello di «unirsi alle richieste di chi, in tutto il mondo, chiede di porre regole per controllare la libertà di un mercato dove pochi ricchi decidono i destini di miliardi di persone».
      Perfetta identità di vedute, quindi, con il Coemm, associazione legata alla Fondazione mondo migliore (volontari in 35 Paesi dei 5 continenti): «Il nostro progetto e.champions che è appena partito ha bisogno di uomini come don Giovanni - conclude Sarlo - a breve lo contatterò per collaborare e diffondere la sua iniziativa che va nella direzione della nota vaticana per l’istituzione di una autorità mondiale del mercato finanziario e monetario». «Vedo le ricadute del progressivo impoverimento anche nelle nostre comunità - aggiunge il parrco di Santandrà - Giovani che non trovano lavoro, imprenditori che faticano e preferiscono mettere i soldi al sicuro nei prodotti finanziari. Da noi la soldiarietà è ancora un valore. Ci si aiuta e ci si sorregge. C’è, però, bisogno che qualcosa cambi e, prima di tutto, c’è bisogno di capire meccanismi troppo complessi. Dobbiamo dedicare un po’ di tempo a riflettere. Le campane servono anche a questo» conclude che si presenta come un "moderno don Camillo".

Il Gazzettino
Sabato 5 Novembre 2011,
(R.T.)

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