Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
di Vladimir Zelinskij
La crescente crisi ecologica in cui viviamo è un momento particolare nella storia dell'uomo. Dopo aver superato - almeno nel mondo occidentale - le tentazioni delle guerre tribali, religiose, ideologiche ed altro - l'uomo di oggi è sempre più coinvolto nella guerra contro le conseguenze del suo dominio, e addirittura deve difendersi anche dalle proprie "creazioni". Più grande si fa il suo potere sul mondo creato, allargandosi il suo "ambiente" umano, più minaccioso e instabile diventa la sua dimora sulla terra. Il progresso nella cosiddetta "umanizzazione del mondo" è gravido di pericoli per l'uomo stesso. Così il lavoro dell'uomo entra sempre più spesso in contraddizione con il lavoro di Dio, con tutto ciò che Dio ha fatto.
Il patriarca di Mosca Aleksij II, insieme al Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, ha preso una decisione importante per tentare di sanare lo scisma della stessa Chiesa, avvenuto nel contesto drammatico della rivoluzione bolscevica, ma tuttora perdurante nonostante che l'Urss sia collassata già dal 1991: ha proposto la creazione di una "metropolìa" che dovrebbe raggruppare - pacificati - tutti i fedeli di tradizione ortodossa russa viventi in Europa occidentale, per formare un unico corpo canonico collegato con la Chiesa Madre di Mosca.
Di seguito, riportiamo integralmente la lettera del patriarca, datata 1 aprile 2003, con qualche piccola modifica al testo tradotto dalla parrocchia ortodossa russa di Torino.
di Sergej Bulgakov
Il testo che qui proponiamo (con alcune brevi omissioni) fu il discorso tenuto da Bulgakov - insigne e controverso teologo, esponente dell'ortodossia russa) nel 1917 al Concilio locale della Chiesa ortodossa russa riunito per la nomina del patriarca. Lo zar Pietro il Grande nel 1722 aveva emanato il Regolamento ecclesiastico che prevedeva la soppressione del patriarcato e l'istituzione del Santo Sinodo come carica ecclesiale suprema. Da due secoli, quindi, la chiesa russa non conosceva l'istituzione del patriarcato.
di Vladimir Zelinskij
Per sbloccare in una riflessione sull’arte e l’ortodossia, cominciamo dalla foce comune della nostra fede cristiana, dalle tre azioni di Dio: Creazione, Incarnazione, Risurrezione. Da queste tre azioni possiamo partire alla ricerca di tre principi che si trovano all’inizio dell’arte ecclesiale.
di Vladimir Zelinskij
Ogni volta, quando la televisione ci porta le immagini dell’incendio dei boschi, sono preso da una sorta di compassione acuta per questa stupenda creatura che "geme e soffre fino ad oggi" (Rom. 8; 22), proprio davanti ai nostri occhi. Sembra un essere vivente, che con il fracasso dei suoi rami e dei corpi ritorciti che resistono fino all’ultimo, lancia il suo appello disperato a noi, che di solito "hanno orecchi per udire e non odono" (Ez.12,2). La crisi ecologica, però, è già arrivata al punto che non solo alberi, ma anche noi cominciamo a gridare "aiuto", benché senza sentire la voce di coloro che vivono e muoiono in silenzio.
di Vladimir Zelinskij
La parola "spiritualità" non ha un significato ben preciso. Ogni fede si presenta come una confessione pubblica con le sue celebrazioni, come un istituto mistico-sociale con la sua "ossatura" dogmatica e dottrina morale o semplicemente come una somma di "convinzioni religiose". Ma sotto queste forme visibili c’è sempre una stupenda "avventura umana", un "avvenimento dell’anima" che è la nostra sete di Dio o la vita davanti a Dio. Nessun tempio riuscirebbe a tenersi in piedi se non fosse stato costruito dalle "pietre vive per la costruzione dell'edificio spirituale" (1 Pt 2,5). "L’edificio spirituale" sorge dentro di noi quando tutto il nostro essere "si impegna" nella fede, si apre al mistero divino che ha il volto dell’amore.
di Vladimir Zelinskij
Per capire la natura dell’attuale conflitto cattolico-ortodosso in Russia, prima di tutto, non bisogna diminuirlo. Non si tratta di un litigio di famiglia fra i grandi capi delle due Chiese ex-sorelle, ma di cose più serie, più profonde. Per rendersene conto basta guardare l’Internet in russo o fare una passeggiata per le parrocchie ortodosse di Mosca o di Pietroburgo. Tra di esse non sarà difficile trovarne almeno una decina, dove non siano esposti gli opuscoli polemici non solo contro la nuova "Ostpolitik" del Vaticano, ma anche contro la fede cattolica come tale. Nello stesso tempo, constatiamo "il braccio secolare" dello Stato che, nella ricerca di una nuova ideologia dell’unità nazionale, toglie dai passaporti dei sacerdoti cattolici i visti d’ingresso permanente in Russia.
di Vladimir Zelinskij
"Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" (Mc.16, 15), disse Gesù ai Suoi discepoli e, "partendo da Gerusalemme" (Rom. 15,19), loro sono andati in ogni parte. "Come dice la tradizione", già antica nella "Storia ecclesiale" d'Eusebio (IV s.), l’apostolo Andrea, soprannominato "il primo chiamato", ebbe in sorte le terre del Nord-Est o "la Scitia". Una leggenda racconta del suo viaggio nell'antica Rus', otto secoli prima della sua nascita. "Seguendo il corso del Dnjepr - scrive il santo monaco e cronista, Nestor (XII s.) l'apostolo giunse fin dove ora è la città di Kiev. Ivi, salito sulle colline, le benedisse, piantò la Croce, mentre diceva ai discepoli: "In questo luogo splenderà la grazia di Dio, vi saranno costruite chiese a Cristo, e la luce della verità scorrerà da qui come il fiume per tutto il paese".
di Vladimir Zelinskij
Fra i muri caduti alla fine del XX° secolo c’era anche quello che separava le Chiese Ortodosse dell’Est dal mondo e dai loro popoli. Certamente, l’avvenimento è stato festeggiato in contesto politico, ma - a nostro avviso - non si è riflettuto abbastanza nella sua dimensione storica o spirituale.
intervista a Vladimir Zelinskij
Vuol tracciare un bilancio generale sull'ecumenismo "romano" sotto Giovanni Paolo Il?
Giovanni Paolo II ha una grande anima ecumenica che ha fatto tanto per il dialogo e l'avvicinamento fra le famiglie cristiane. Lui ha battuto il cammino per il dialogo futuro. La sua enciclica "Orientale lumen" contiene quasi una dichiarazione d'amore verso la Chiesa Orientale. L'enciclica "Ut unum sint" fa il primo passo per una nuova dimensione del papato.