Per venire al tema affidatomi, occorre una premessa che chiarisca alcuni punti radicati nella cultura occidentale. Il primo è che il buddhismo non esiste né in quanto religione univoca, tipizzata e simbolicamente determinata, né in quanto essenza religiosa esprimibile nel mondo della comunicazione fatta di parole scritte o orali.
Nell'arco di 2500 anni il buddhismo si è diffuso in tutte le culture dell'Asia e anche in Occidente. È stato lungo il cammino che ha portato dalla solitaria ricerca di perfezione dell'arhat al modello di salvezza universale del bodhisattva, illuminato dagli ideali della sapienza e della compassione, fino alle inquietanti verità iniziatiche dell'esoterismo tantrico e alla sofisticata, ironica sapienza dei paradossi Zen.
Tam tạng è la più antica collezione di testi canonici buddhisti pervenutaci integralmente. Secondo la tradizione della scuola Theravāda il loro contenuto fu fissato in forma orale durante il primo concilio buddhista a Rājagaha subito dopo la morte del Buddha e furono messi per iscritto in Sri Lanka nel I secolo a.C. da parte della comunità del monastero Mahāvihāra, anche se la edizione del Canone pāli di cui disponiamo oggi risale al V secolo d.C. (da Wikipedia)
Nella provincia di Henan, la regione più povera della Cina, il tempio di Shaolin attira un fiume continuo di pellegrini buddisti. Conosciuto in Occidente per la pratica delle arti marziali, in Asia è dotato di una fama ben diversa: forte di una storia di 1500 anni Shaolin è la culla dello zen.
Dal 1976 centinaia di occidentali si sono ritirati dal mondo per tre anni, tre mesi e tre giorni, per un ritiro secondo la tradizione tibetana. Christian Bruyat racconta la sua esperienza.
Vicina al Dalai Lama, di cui è stata una delle prime traduttrici in francese e di cui rimane uno dei portavoce in Occidente, Claude B. Lavenson racconta l’uomo, al di là della leggenda.
Il Tibet è stato invaso dall’armata della Repubblica popolare di Cina nel 1950. Da allora non sono mai cessate le estorsioni contro la popolazione, malgrado gli appelli pacifisti del dalai lama.
Un arsenale di tecniche meditative proprie del Vajrayana aiuta il praticante ad acquistare la padronanza del suo spirito e del corpo.
Tantrismo, sciamanismo, “religione senza nome”, riti parsi, oracoli e trances: il Tibet ha integrato vari apporti esterni alla via budhdista.