Ci inginocchiamo davanti al nostro Dio fatto bambino, ammutolendo di fronte al suo mistero. Forse, come i magi dell'Oriente, riceviamo da lui l'indicazione di «un'altra strada» per raggiungere il nostro paese, per ritornare nel mondo della quotidianità.
Il rito mozarabico (detto anche visigotico, ispanico, toledano o isidoriano) è una liturgia sorta nel IV secolo nella Penisola iberica e praticata fino all'XI secolo nei territori ispanici, tanto in quelli cristiani, quanto in quelli musulmani. Il Sacramentario (Liber mozarabicus sacramentorum) è del IX secolo, ma rappresenta la liturgia del VII.
Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio (provincia di Rieti), San Francesco d'Assisi rievocò la nascita di Gesù, organizzando una rappresentazione vivente di quell'evento. Dall'episodio ebbe origine la tradizione del presepe.
Nessun autore antico ebbe mai tante attribuzioni pseudoepigrafiche quante ne ebbe il Crisostomo. Questa omelia è citata da Teodoreto ed è stata composta prima della metà del V secolo.
Ahmad Chawki (1868-1932), islamico, è stato un grande poeta e drammaturgo. Ha aperto la strada al movimento letterario moderno egiziano. È chiamato "principe dei poeti".
Nel grembo di Maria si è realizzato il grande mistero dell'Incarnazione nel quale il Figlio di Dio non solo è venuto tra noi, ma ha preso una carne umana e si è fatto nostro congiunto. Più che dare delle definizioni del mistero della divina maternità, Basilio ci presenta Maria nell'esercizio delle sue funzioni materne.
Jorgensen è stato uno scrittore e poeta danese. Nel 1896, in seguito a un viaggio in Germania e in Italia (ad Assisi, dove è poi vissuto, con intervalli, dal 1913 al 1953) si convertì al cattolicesimo. Le sue raccolte di poesie e di prose poetiche rappresentano un tentativo d'interpretare storia e natura come messaggio divino.
Sul piano dottrinale i testi di S. Leone presentano la difesa di una teologia cristologica che afferma nella persona di Gesù sia la vera umanità (contro Nestorio) sia la vera divinità (contro Eutiche).