Allorché dopo il gelido inverno risplende la calda primavera, allora anche la terra produce l'erba verdeggiante e gli alberi si ornano di rami coperti di fiori, e Tana brilla irradiata dal sole, e tutto il coro degli uccelli, volando per il cielo, risuona di melodie. Allora anche i pascolanti e i pastori che abitano i monti, uscendo dai tuguri, cambiano di aspetto per la bellezza dell'aria e liricamente imitando con le zampogne dalle varie note i canti degli uccelli dai dolci suoni, e rallegrando i sensi delle pecore prive di ragione, a passo lento conducono al pascolo gli agnelli. Allora anche l'agricoltore, dopo aver affilata sulla pietra la falce nella sua tenda, se n'esce alla vigna per potare gli infruttuosi tralci della vite. Allora anche i naviganti del mare, vedendo il mare tranquillo, lasciata la terra ferma ed affidate le proprie vite al legno e all'onda e ai venti, volano senza paura, portati lieti sul dorso del mare. In una parola, per non protrarre nel prologo il discorso, quando rifulge serena l'aria, ogni arte ed ogni occupazione fatta per il bisogno della vita umana trova il libero sprone per darsi all'opera.
Suvvia dunque, poiché pure a noi dalle viscere verginali spuntò il Cristo, celeste primavera, e dissipò le fredde e procellose nebbie del diavolo e coi suoi raggi divini risvegliò dal fumo dell'ignoranza i cuori addormentati degli uomini, eccitiamo la nostra mente verso la celeste e beata gloria.
Ma mi trattiene il corso della lingua la generazione di Cristo, folgorante di divinità, e a sé m'attrae. Ogni qualvolta, infatti, mi riconduce alla vista il bimbo nato dalla Vergine, e la Vergine senza uomo, che pure dopo il parto è vergine, io investigo l'evento, ma non trovandone il modo, sigillo il fatto con la fede. (...)
Pseudo-Crisostomo
(Omelia sul Natale del Signor nostro Gesù Cristo, In Testi mariani del primo Millennio: 1. Padri e altri autori greci, a cura di Georges Gharib, Ermanno M. Toniolo, Luigi Gambero, Gerardo Di Nola, Roma 1988, p. 834).