Ecumene

Giovedì, 13 Ottobre 2011 21:12

XXXVI. Chiese ortodosse di stato irregolare. La Chiesa Ortodossa Macedone

Vota questo articolo
(2 Voti)

La Macedonia, fin dai tempi antichi un centro geopolitico importante dei Balcani, è stata per secoli un punto focale di rivalità territoriali tra Turchia, Serbia, Bulgaria e Grecia.

Quando la Macedonia era sotto l’amministrazione Ottomana, la Chiesa Ortodossa locale faceva parte del Patriarcato di Costantinopoli. Cessata la dominazione turca in seguito alla Guerra Balcanica del 1912-13, il sud della Macedonia entrò a far parte della Grecia. Ma il nord, abitata da Slavi che chiamavano se stessi macedoni dal nome dell’area in cui essi vivevano, fu incorporata nel regno, appena formatosi, della Iugoslavia. Con l’approvazione del Patriarcato Ecumenico, gli ortodossi di quest’area del nord furono integrati nel Patriarcato Serbo e riorganizzati in 3 diocesi.
Quando i comunisti presero il potere in Iugoslavia dopo la Seconda Guerra Mondiale, essi decisero di riorganizzare la Iugoslavia su base federale e provvidero a creare un Repubblica Macedone separata. I comunisti sostennero le aspirazioni di alcuni macedoni ad avere una loro identità separata, allo scopo di guadagnare il loro appoggio per un nuovo governo.
Nello stesso periodo il governo appoggiò gli sforzi di alcuni ortodossi della Repubblica Macedone nel costituire una Chiesa Ortodossa separata. Nell’ottobre 1958 si tenne in Ohrid un Concilio ecclesiastico e nazionale di 220 preti e laici; esso dichiarò il ristabilimento dell’anziano Arcivescovo di Ohrid e l’autonomia della Chiesa Ortodossa Macedone. Lo stesso Concilio elesse 3 nuovi Vescovi per le 3 diocesi della Chiesa. Tale elezione fu considerata irregolare poiché solo un Vescovo era presente. Ma la nuova Chiesa si dichiarò in unità canonica con la Chiesa Ortodossa serba nella persona del Patriarca Serbo. Nel giugno 1959 il Santo Sinodo Serbo accettò il dato di fatto e il mese seguente i 3 Vescovi eletti furono consacrati dai Vescovi Ortodossi Serbi.
Nell’autunno 1966 la Chiesa Macedone chiese ufficialmente al Patriarcato Serbo d’essere autocefala. Ma l’espiscopato serbo rigettò la richiesta.
Nonostante ciò, i Macedoni andarono avanti e tennero un Concilio a Ohrid (1967); in luglio, basandosi su una risoluzione del Concilio, il Santo Sinodo della Chiesa macedone proclamò autocefala la Chiesa Ortodossa della Repubblica di Macedonia. Il Metropolita ebbe il nuovo titolo di Arcivescovo di Ohrid e Macedonia. Tutto ciò fu apertamente appoggiato dalle autorità statali, che tributarono al nuovo Metropolita gli onori dovuti e presero parte alle cerimonie d’insediamento.
Nel settembre 1967 il Sinodo Serbo dichiarò la Chiesa Macedone un’organizzazione religiosa scismatica e ruppe tutte le relazioni liturgiche e canoniche con la sua gerarchia, ma non con i suoi fedeli. Questa decisione venne appoggiata dalle altre Chiese ortodosse: nessuna di esse riconobbe l’autocefalia della Chiesa macedone.
La disintegrazione dell’Iugoslavia portò alla dichiarazione d’indipendenza della Macedonia nel 1991. Ma la sua denominazione venne contestata dalla Grecia per cui non fu riconosciuta come tale dalla maggior parte dei paesi del mondo.
Nel dicembre del 1991 l’Arcivescovo Gavril rassegnò le dimissioni di capo della Chiesa, probabilmente a causa delle tensioni con la gerarchia riguardanti lo stato canonico della Chiesa. Ma fu persuaso a ritirare le dimissioni dopo che il Santo Sinodo gli confermò piena fiducia. Il Patriarca Serbo Pavle ricevette una delegazione di Vescovi macedoni nel 1992 per discutere dello stato della Chiesa, ma i contatti non approdarono alla restaurazione della comunione canonica. Il governo attuale della Repubblica di Macedonia appoggia con forza l’autocefalia della Chiesa. Ma il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha dichiarato che tale stato non può essere riconosciuto a causa dell’evidente coinvolgimento politico della Chiesa.
Al tempo della dichiarazione di autocefalia (1967), la Chiesa Ortodossa Macedone contava 334 preti attivi in circa 400 parrocchie. Il monachesimo accusò un serio declino. Nel 1992 veniva dichiarato che vi era un totale di 10 religiose associate alle comunità di Bitola e Prilep, mentre una comunità di giovani religiosi era stata fondata nel vecchio monastero di S. Naum, sul lago Ohrid. Due terzi circa della popolazione macedone è ortodossa.
Il Vescovo Ortodosso Macedone, residente in Skopje, la capitale della Repubblica, è responsabile della chiese parrocchiali in diaspora. L’Arcivescovo Mikhail di Ohrid è responsabile della 17 parrocchie degli Usa e delle 5 del Canada. Il Vescovo Petar cura le 21 parrocchie e i due monasteri d’Australia. Segretario diocesano è P. Grigor Kifelinov, residente in Preston (Victoria).

sito internet: Chiesa ortodossa Macedone

altro sito in lingua inglese

 

Letto 3311 volte Ultima modifica il Martedì, 18 Ottobre 2011 11:49
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search