Questa preghiera ecaristica è stata elaborata nell'ambito della riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II. Le fonti liturgiche della preghiera sono: l'anafora di san Marco evangelista; l'anafora di Giacomo il Minore e l'anafora di san Basilio di Cesarea. In particolare attinge alla prima fonte per quanto riguarda i temi della lode a Dio, della Creazione e dell'amore di Dio per il peccatore...
I politici e la vita morale. È ragionevole dare il potere a chi non è virtuoso? La morale insegna che una persona o possiede tutte le virtù o tutto il suo edificio morale è continuamente in pericolo. Ciò vale nella vita privata e in quella pubblica.
O accettiamo l'era dell'interpretazione o ci perdiamo per la strada dell'unico. Sembra ovvio oggi che esistano molte interpretazioni legittime e prospettive accreditate nella ricezione della Bibbia.
Il cristiano conosce tuttavia e apprezza particolarmente due stati: la vita matrimoniale e familiare, e la vita consacrata a Dio e al prossimo nel celibato.
Nell'inviare i suoi primi collaboratori Gesù dà loro alcune norme, essenziali, così poche che Luca e Matteo sentiranno di dover arricchire il discorso con altri loghia attinti alla tradizione dei detti di Gesù.
Parlare di "popolo di Dio" non è più di moda. Finita l’era del dopo Concilio con le battaglie tra teologi progressisti e tradizionalisti, forse è il caso di tornare a rileggere il testo della Lumen gentium. Per non rischiare di parlare un giorno di un sogno mai diventato realtà.
Questa preghiera eucaristica può essere definita "nuova", in quanto non adotta come modelli testi liturgici antichi. Chiamata anche "canone di Paolo VI", dal nome del papa che l'ha approvata (si ritiene che ne sia stato estensore materiale in massima parte il liturgista Cipriano Vagaggini).
I primi biografi di Bernardo ci raccontano alcuni eventi singolari che avrebbero influito nella sua devozione mariana: il sogno della vigilia di Natale, la sua miracolosa guarigione in seguito ad una apparizione della Madonna ed a una sua carezza materna.
Filosofo, teologo e Padre della Chiesa, insegnò alla Scuola catechetica di Alessandria d'Egitto facendosi propugnatore di una filosofia e di una gnosi cristiana che conciliassero scienza e fede, la tradizione del pensiero greco e i dati della rivelazione cristiana.
La proibizione mosaica dell’immagine, secondo i dieci Comandamenti, è stata generalizzata nel rifiuto di qualsiasi raffigurazione di un essere vivente. Essa deve piuttosto essere intesa come la proibizione di produrre idoli intagliati o di metallo fuso dell’unico dio nazionale.