Ecumene

Domenica, 06 Gennaio 2008 00:40

Hallaj, mistico sufi (Gaëtane de Lansalut)

Per questo predicatore musulmano la vita non è che godimento precario delle vanità e la vera felicità si trova nella preghiera e nell’ascesi. Sufi anzi tempo, Hallaj fu condannato a morte per la sua interpretazione troppo libera del Corano e la relazione fusionale con un “Dio-Verità”.
Preghiera al santo Spirito. Re celeste, Consolatore, Spirito della verità, che sei ovunque presente e tutto ricolmi, Scrigno dei beni e Dispensatore di vita, vieni e dimora in noi, e purificaci da ogni macchia e salva, o Buono, le nostre anime.
L’icona della nativitàdi Vladimir Zelinskij Se la fede cristiana è l’invisibile dono di Dio al cuore dell’uomo, l’icona è il dono visibile ai suoi occhi. Un teologo russo l’ha chiamato “la contemplazione a colori”. Si può chiamarla anche “l’evento a colori”, che unisce in sé il tempo e l’eternità. L’incarnazione del Signore e la Sua nascita, insieme con la Sua Risurrezione, sono gli eventi vissuti e contemplati fin dall’inizio con gli occhi della fede. Ogni icona è il frutto della contemplazione, ma anche dell'esperienza reale dell’avvenimento. L’icona della Natività è l’immagine del mondo redento e salvato, avvolto nella bellezza. Tutto…
Mercoledì, 19 Dicembre 2007 21:48

L'Esicasmo, yoga cristiano (Anthony Bloom)

L'Esicasmo, yoga cristianodi Anthony Bloom L'ESICASMO - YOGA CRISTIANO Nella misura in cui si può definire lo Yoga come una "tecnica spiritualizzante” è legittimo parlare di uno “Yoga cristiano”. Lo scopo del presente studio è di farne conoscere le tecniche somato-psichiche e di spiegare il significato ed il valore che ad esse attribuiscono gli ortodossi che le mettono in opera. Per facilitare l'esposizione del soggetto si possono distinguere tre gruppi principali di esercizi ascetici: I primi non mirano che al corpo e influenzano l'anima (psyche) e lo spirito (pneuma) solo indirettamente, nella misura in cui l'uomo "totale" se ne trova…
Le Chiese dell'oriente cristianoLa Chiesa Ortodossa di Cipro di John Nellykullen La Chiesa Ortodossa di Cipro ha sua origine nel tempo apostolico. Secondo gli Atti degli Apostoli San Paolo e Barnaba hanno evangelizzato l’isola (Atti, 13/ 4-13). Una volta l’isola faceva parte della provincia civile dell’Oriente, la cui capitale era Antiochia. I patriarchi Antiocheni volevano la giurisdizione sopra la Chiesa di Cipro e il diritto di nominare l’Arcivescovo. Il Concilio d’Efeso nel 431, però, riconobbe l’indipendenza di Cipro e stabilì che l’Arcivescovo di Cipro doveva essere eletto dal sinodo dei vescovi dell’isola. Dalla metà del VII secolo fino alla metà…
Giovedì, 13 Dicembre 2007 00:07

Educare all'unità (Vladimir Zelinskij)

Educare all'unitàdi Vladimir Zelinskij La lettura del documento di Ravenna sulle conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacramentale della Chiesa riaccende una speranza quasi spenta in questi ultimi anni: che i due continenti cristiani, divisi da circa mille anni, sono ancora capaci di parlare la quasi dimenticata lingua della comunione. Se possiamo riconciliare i concetti di autorità e di conciliarità, di diversità e di cattolicità e mettere al centro l’eucarestia come manifestazione della koinonia, sembrerebbe che un accordo definitivo non possa essere così lontano. A questi 46 punti di Ravenna aggiungiamone ancora una decina (o otto per scongiurare la cifra…
Venerdì, 07 Dicembre 2007 00:10

L'ecumenismo spirituale (Walter Kasper)

L'Ecumenismo spiritualeCard. Walter KasperI. Sono trascorsi più di quaranta anni dalla conclusione, l’8 dicembre del 1965, del Concilio Vaticano II, che ha segnato una svolta decisiva per l’impegno ecumenico, definendo nel Decreto sull’ecumenismo Unitatis redintegratio il ristabilimento dell’unità fra tutti i cristiani uno dei suoi principali intenti. Questo documento inizia con le parole: “Il ristabilimento dell'unità da promuoversi fra tutti i Cristiani, è uno dei principali intenti del Sacro Concilio Ecumenico Vaticano Secondo” (UR 1). Questa opzione del Concilio Vaticano II è fondata sul mandato di nostro Signore, che alla vigilia della sua morte ha pregato “affinché tutti siano una…
Martedì, 04 Dicembre 2007 23:04

I Nirvana del buddismo (Laurent Deshayes)

Se per il Buddha Shakyamuni, il nirvana è al di là di ogni concetto, dunque di ogni formulazione, le dispute interne hanno sempre animato gli ambienti religiosi. Allora, liberazione spirituale, totale, più ampia, più globale, o più ristretta?
Fasi della cultura europea d'oltralpe Conclusione Abbiamo richiamato alcuni punti costanti di riferimento che hanno determinato la cultura d'oltralpe. Già Gasparo Contarini aveva sostenuto, in anteprima ma senza successo, la necessità del dialogo con i luterani. I tempi erano molto difficili e immaturi. Lutero, Calvino e Zwingli avevano parlato di un "uso civile della legge", di una "religione pubblica" e di una "religione civile" validi per tutti, credenti e non credenti. Sotto sotto si nascondeva il "socialismo ginevrino", quello della "città delle api" (a detta di Voltaire), che travasato e tradotto nel mondo laico si riassumeva, secondo Ugo Grozio fondatore…
Venerdì, 30 Novembre 2007 23:26

La culla del qawwali (Djénane Kareh Tager)

Dal XIV secolo la tomba del grande sufi Nizamuddine raduna musulmani e indù in un fervore che non viene meno. Canti qawwali e preghiere si mescolano per onorare la memoria del maestro.
Venerdì, 30 Novembre 2007 23:09

Dialogare per convivere (Gaetano Parolin)

Un convegno organizzato all'Urbaniana dai missionari ScalabrinianiDialogare per conviveredi Gaetano Parolin Il pluralismo non costituisce una minaccia all’identità. La persona è libera di definire se stessa, moltiplicando le appartenenze. Nessuna società è esplosa a causa delle differenze culturali. Il nostro è diventato il tempo dei muri, il tempo delle frontiere. Ma è anche il tempo di una grande e diffusa mobilità. Se i muri esterni sono difficili da abbattere, quelli interni non sono meno pericolosi. Sono i muri dell’incomprensione, dell’intolleranza, dell’indifferenza. Quando permangono questi muri, il dialogo diventa difficile e, senza dialogo, è impossibile convivere. Oggi l’Europa, compresa l’Italia, è…
La Nostra aetate vista da un musulmanodi Adnane Mokrani Un teologo tunisino valuta positivamente la dichiarazione conciliare del 1965 ed evidenzia come, malgrado difficoltà e contraddizioni, il dialogo islamo-cristiano, in questi quarant’anni, ha fatto dei passi in avanti. Anche alcuni vogliono chiuderlo proprio ora che, a poco a poco, sta maturando i suoi frutti. La Nostra aetate èstata un passo davvero importante nella storia dei rapporti islamo-cristiani. Infatti, il terzo paragrafo del testo conciliare è interamente dedicato a tale problema: «La Chiesa guarda con stima i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo…

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