Famiglia Giovani Anziani

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Sabato, 26 Febbraio 2005 12:33

CIRCOLAZIONE A "FILTRO" UNICO

Internet e famiglia
BAMBINI ON LINE / LE PRECAUZIONI

CIRCOLAZIONE A "FILTRO" UNICO

Software e browser specifici, sistemi di selezione di siti e portali: ecco gli strumenti di "difesa" più comuni. Ma nessuno di essi è perfetto, e spesso per i genitori restano un enigma

di Marco Girardo

Filtri, browser dedicati, software da sco­vare, scaricare, impostare: per la tutela dei bambini durante la navigazione in Rete gli strumenti esistono, ma rischiano di rimanere un enigma per genitori non troppo avvezzi a "smanettare" sulla tastiera. Col risultato di ritrovarsi a circolare in una Rete sì protetta, ma bucata in partenza. Può tor­nar utile, quiq,di, fare un breve inventario dei meccanismi di difesa, ricordando anche che in alcuni casi ci sono degli inattesi "talloni d'Achille".
La prima invenzione in ordine di tempo è stata quella dei filtri. Si tratta di programmi informatici, sia gratuiti sia a pagamento, che si possono scaricare da alcuni siti Internet oppure comperare presso un rivenditore di software. Il loro scopo è quello di individua­re siti che contengono materiale inadatto ai bambini e impedirne 1'apertura.
Le pagine in cui si può navigare in famiglia vengono selezionate in base a delle "etichet­te" presenti sui siti. Quasi tutti quelli per bambini sono "marchiati". Il sistema dei fil­tri presenta tuttavia due limiti: il criterio in base al quale vengono etichettate le pagine (ce ne sono diversi, alcuni non "comunican­ti" fra loro) e la possibilità di aggirare facil­mente il software: una volta escluso il pro­gramma si entra infatti in Rete senza prote­zione alcuna.
I parametri di selezione delle pagine da scar­tare possono riferirsi invece alle immagini o a certe parole che rivelano la presenza di materiale pornografico o violento: il guaio è che molti vocaboli posseggono più significa­ti, alle volte totalmente differenti, e 1'esclu­sione di quello sconveniente decreta auto­maticamente anche quella di pagine poten­zialmente navigabili. Con i filtri, insomma, il viaggio in Rete rischia di avere le ali tarpa­te. Un sistema più efficace è fornito dai browser apposi­tamente studiati per una navigazione protetta. In questo caso ci si collega alla Rete attraverso un fornitore di collegamento che control­la alla fonte 1'accesso. In Ita­lia ce ne sono diversi a paga­mento, forniti dai principali Internet provi­der, e solo uno gratuito. Si chiama Davide (www.davide.it) ed è nato in una parrocchia. «L’esperienza ha funzionato - racconta il direttore generale di Cometa Comunicazio­ne, Massimo Pintone - e ad oggi le famiglie che si collegano gratuitamente alla Rete sicu­ra sono circa 20mila con un incremento mensile del 15%».
Davide ha un accordo di collaborazione tec­nologica con Colt Telecom e riesce a soste­nere i costi di un collegamento efficiente e gratuito per i privati facendo pagare invece un canone a scuole, biblioteche, imprese e istituzioni che hanno bisogno di un accesso limitato.
«L’accesso tramite browser ha un doppio meccanismo di filtraggio - spiega ancora Pintone -: il primo funziona come per i nor­mali filtri selezionando le etichette. Il secon­do è invece "manuale", o meglio "umano": discriminiamo personalmente, attraverso una rete di oltre 1 000 segnalatori accreditati, i siti adatti e inadatti ai bambini. E questo fu la differenza».

 

IL LIBRO/ CHI C'È IN CHAT?

 

Chattare" è nell'era della globalizzazione sinonimo di "conversare". La chat è uno spazio della Rete dedicato al dialogo attraverso le tastiere e i monitor del computer. Un ambiente nuovo, senza confini di sorta, frequentato prevalentemente da giovani. Anche se non interessano direttamente i bambini, quindi, le chat sono una parte integrante del mondo Internet ed è bene conoscerne vizi e virtù. Due psicologi, Wally Festini e Giovanni Martelli, le hanno esplorate a fondo, individuando temi ricorrenti, abitudini ormai consolidate, regole, comportamenti. «Chi c'è in chat?!» (Franco Angeli, pagine 144, 13 euro), racconta insomma "Tutto quello che vorreste sapere sulle chat e non avete mai osato chiedere", come recita il sottotitolo. Nel libro si trova una panoramica dell'esistente, dei tipi di chat e di tutti i loro possibili usi. Il discorso teorico è illustrato da dialoghi vivaci, che permettono di entrare in fretta nel vivo dell'argomento.
M.G.

 

WWW.DADE.IT, GIARDINETTO DI FAMIGLIA

 Dall’esperienza di Davide.it è nato da qualche mese “Dade” (www.dade.it) , un portale-esperimento dedicato ai ragazzi fino agli undici anni. L’associazione Davide Onlus, con la collaborazione di esperti psicologi ed educatori, smentisce l’affidabilità del servizio pensato per la navigazione in famiglia, quella dei genitori con i bambini più piccoli. Il portale è un vero e proprio “giardinetto protetto” coltivato con precisi criteri educativi. Il motore di ricerca interno funziona infatti per grandi categorie di siti che sono selezionati e costantemente visitati dagli esperti. Per il momento ce ne sono 364, sistemati dentro al “motorino di ricerca”: digitando una qualsiasi parola compariranno solo pagine Web testate per i bambini. Oltre ai siti indicizzati, ci sono gli altri servizi di un classico portale, a partire dalla posta elettronica. La “tana multimediale”, nascosta dentro un tronco di una grande quercia, riserva invece giochi. Anche nel caso di Dade l’accesso per i privati è gratuito mentre quello per associazioni Onlus, scuole, parrocchie, o altro costa 130 euro all’anno.
M.G.

 

Sabato, 26 Febbraio 2005 11:42

Parlare d’amore

Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo… · Allora Maria disse:- Eccomi sono la serva del Signore. Avvenga di me quello che hai detto… (Luca, 1,26-38).

La salvezza del mondo è dipesa da uno scambio tra Dio e una giovane donna. Il brano di Luca ce ne fa sentire l’eco, sempre sconvolgente. Un dialogo in cui Dio ha preso l’iniziativa. È in suo nome che l’angelo Gabriele parla alla Vergine Maria.

Pubblicato in Spiritualità Familiare
Domenica, 20 Febbraio 2005 18:31

Chi ha paur@ della Rete?

Chi ha paur@ della Rete?

Cresce
la presenza dei minori su internet e la famiglia spesso è impreparata a
proteggerli da incontri indesiderati. Allora, come navigare in
sicurezza, sfruttando le ricchezze che il Web offre? "Filtri", blocchi
e divieti non risolvono tutti i problemi. E l’esperto consiglia cari
genitori, state accanto ai figli quando usano il mouse.

 

Stati
Uniti, domenica mattina. L’home page del sito Internet della Disney è
fra le mete predilette dai bambini non solo americani, che la
frequentano per la qualità dei giochi e delle informazioni sui loro
fumetti preferiti.

In questa particolare domenica,
però qualcuno ha silenziosamente alterato un link, un collegamento.
Fino a pochi istanti prima, chi appoggiava il mouse sul faccione di
Pippo poteva accedere alle divertenti pagine Web predisposte per
l’allampanato amico di Topolino. Ma ora tutto è cambiato: facendo click
si precipita in un sito violento, offensivo, che di divertente non ha
proprio nulla. È una vera e propria trappola, allestita in maniera che
cadervi sia inevitabile.

Chi è stato? E perché si diverte
a sottoporre i bambini a uno shock brutale? Non c’è modo di saperlo; ma
intanto, dal momento in cui l’intruso ha agito a quello in cui Disney
ha ripristinato il collegamento corretto, sono passate due ore. E
quanti bambini di tutto il mondo, in quelle due ore, saranno caduti
nella trappola della violenza, tanto più odiosa quanto più si sentivano
al sicuro in un "luogo" amico e protetto?

Domenica, 20 Febbraio 2005 18:30

7 - Approntare strumenti giuridici appropriati

7 - Approntare strumenti giuridici appropriati

Ma intanto - anche in
attesa che persone di buona volontà approntino strumenti giuridici e
sociali adeguati - c'è un consiglio antico che vale per Internet come
per ogni altra esperienza. Non c'è nulla di così terribile che non
possa essere affrontato e superato insieme alle persone amate.

Siamo convinti che un bambino non subirà mai un
trauma irrecuperabile se avrà al fianco qualcuno con cui parlarne,
qualcuno in cui ripone la sua fiducia.

Alla nostra civiltà sono serviti più di trent' anni
di televisione per capire che quel parallelepipedo accomodato nelle
nostre cucine e nei nostri tinelli stava alterando i ritmi della
comunicazione familiare. Quell'esperienza può farci risparmiare tempo
rispetto a quest'altra, tanto più pervasiva e dilagante.

Giuseppe Romano

studioso di mass media

Domenica, 20 Febbraio 2005 18:29

6 - Luogo di informazioni insostituibili

6 - Luogo di informazioni insostituibili

La "cultura digitale"
sta facendosi strada. Esistono opere di grande qualità pedagogica, che
potrebbero dare una.valida mano all'educazione dei bambini; e seri
studi mostrano che già a due anni un bambino può interagire utilmente
con lo schermo, apprendendo nozioni utili in maniera armonica e non
contraddittoria con le esperienze di altro tipo.

Tirando le somme, Internet è un universo in crescita
imperiosa, dov'è possibile fare esperienze meravigliose o semplicemente
utili; ed è, sempre più spesso, il luogo di informazioni insostituibili.

Chi scrive ha constatato la grande quantità e
qualità di iniziative multimediali e interattive sorte in scuole
italiane di ogni ordine, nelle più svariate località: splendidi esempi
di collaborazione fra insegnanti e allievi, tanti più meritori perché
spontanei e spesso non aiutati dalle strutture.

Ma queste considerazioni ci riportano
obbligatoriamente al punto da cui eravamo partiti. Com’ è possibile
dare credito a un mondo in cui gli incontri più piacevoli e
interessanti possono essere, senza preavviso, soppiantati da tranelli e
aggressioni?

Qualsiasi risposta "tecnologica" a questa domanda è,
da sola, un palliativo insufficiente. Filtri, blocchi e divieti non
risolvono la questione alla radice. La risposta giunge invece sul piano
culturale, umano, sociale, e sta nell'imparare questa lingua per usarla
correttamente, e nell'imporre a questo mondo le regole della convivenza
civile. Non è detto che Internet "debba" rimanere un territorio così
accidentato; almeno, non è detto che tutta la Rete debba equivalersi
sotto questo punto di vista. Già esistono interessanti esperimenti di
"comunità virtuali" che al loro interno offrono - per quanto oggi è
possibile - condizioni di relativa sicurezza.

Giuseppe Romano

studioso di mass media

5 - Già a due anni un bambino può interagire con lo schermo

Quanto ai no problem, troppi
di loro non hanno idea di ciò che accade quando ci si connette alla
Rete, di quali siano il linguaggio e il modo di interagire che Internet
richiede. Non va per esempio trascurato il fatto che l'evoluzione delle
tecnologie induce un vero e proprio salto generazionale: rispetto a un
computer, un bambino acquisisce presto una dimestichezza e una perizia
che papà e mamma non avranno mai.

4 - Genitori e insegnanti si dividono in "no digital'' e "no problem"

Genitori e insegnanti
sembrano spesso, invece, dimenticarla, o, almeno, farsi vincere da
altri tipi di priorità. Da un lato sono numerosi i no digital, quelli
che tagliano la testa al toro decidendo che Internet, i videogames, il
computer, sono oggetti insidiosi e comunque poco educativi, da evitare.
Dall'altro va crescendo il popolo dei no problem: tutte esagerazioni, basta mettere il bimbo davanti a un sito conosciuto e non accadrà nulla di male.

Come sempre la realtà è complessa e non è possibile dividerla a colpi di accetta. I no digital dovrebbero
considerare che la nuova era inaugurata dal computer non riguarda tanto
la tecnologia (che ne è solo la veste), quanto la comunicazione: da
questo punto di vista il Pc e il Web sono fatti umani e come tali vanno
considerati. Di questo orizzonte di comunicazione già non possiamo più
fare a meno: lo si voglia o no, esso è qui per restare e per
coinvolgerci.<

3 - Internet è una risorsa preziosa. Ma ci può aggredire a tradimento

Perché è proprio vero:
Internet ci aggredisce. Diversamente dalla televisione, che demanda a
noi la scelta del canale (la qualità dei contenuti resta un' altra
questione... ), nel Web a volte sono i canali che cercano noi. Internet
è davvero interattiva: e questo non vuoI dire soltanto che dobbiamo
puntare il mouse e cliccare per ottenere i dati richiesti, ma anche che
tutto ciò in cui ci imbattiamo ci "porta", letteralmente, da qualche
parte: se per esempio faccio click su un riquadro pubblicitario (un banner), finisco
subito altrove, cioè nel mondo indicato da quell' annuncio: un altro
sito, con contenuti completamente diversi da quelli del sito di
partenza.

E non è tutto, perché gli "squali" cui prima
accennavamo sono abilissimi a camuffarsi per venirci a nuotare davanti.
A chi fosse capitato, negli ultimi mesi, di ricercare in Internet due
termini innocenti come "orario dei treni" e "agriturismo" potrebbe
essere successo di trovare, fra le risposte apparse nella pagina del
motore di ricerca, numerosi siti pornografici che si erano
autodenominati con quegli stessi termini.

Evidentemente i gestori di quei siti avevano pensato
di allargare il proprio mercato facendosi incontrare anche da chi non
li cercava, per sfruttare l'effetto sorpresa. Una violenza
inaccettabile? Sì, ma anche una caratteristica di Internet che non va
dimenticata.

2 - Il Problema è che alcuni filtri possono essere aggirati o disattivati

Il problema dei filtri, tuttavia, è
che possono migliorare la situazione in un singolo computer, in un
singolo momento. Ma, così come in spiaggia è possibile tuffarsi da
infiniti luoghi, allo stesso modo in Internet ormai si accede da
infinite postazioni: da scuola, da casa propria, dal compagno di classe
o dagli zii, dall' albergo o dalla pensione dove si è in vacanza, dal
bar dell' angolo, dalla libreria, dal cellulare e dal computer
palmare...

Per giunta alcuni filtri possono essere sbloccati, aggirati o
disattivati; alcuni fermano un certo tipo di informazioni e non altre;
altri ancora sono assai meno efficaci con i siti in lingue diverse
dall'inglese, e via dicendo.

Isolarsi dal mondo non è il modo migliore per conoscerlo; ma d'altra
parte tutti noi chiudiamo a chiave la porta di casa per impedire
intrusioni indesiderate. Internet è certamente una risorsa preziosa e
sempre più insostituibile per il lavoro, lo studio e il tempo libero.
Ma come fare se, oltre a informarci e divertirci, ci aggredisce?

Domenica, 20 Febbraio 2005 18:24

1- "COME GARANTIRSI SPAZI SICURI"

"COME GARANTIRSI SPAZI SICURI"

L’episodio, che risale
a qualche mese fa, è emblematico di alcuni connotati che, attualmente,
sono caratteristici di Internet. È per queste ragioni che la Rete delle
reti ci affascina e nello stesso tempo ci spaventa, ci attira e ci
respinge: come fare a orientarsi, a garantirsi spazi sicuri?

Purtroppo sul Web la parola "garantire" è fra le
meno gettonate. Internet è nata ed è dilagata come un enorme bacino, un
vero e proprio mare, dove in definitiva non esistono soglie e confini.
In linea di massima niente impedisce a uno squalo di nuotare
dall’oceano fino a una spiaggia assolata dove persone e famiglie
prendono il sole. Accade di rado, ma accade. Tanto più accade in
quest’altro mare digitale dove gli squali non hanno gli ostacoli di
temperatura e di profondità che li frenano in natura. L’esperienza nata
da frequenti incontri con genitori e insegnanti, per ragionare insieme
sulle tematiche educative in rapporto al nuovo mondo della
comunicazione, mi porta a pensare che il capitolo "Internet e famiglia"
sia tutt' altro che scritto.

Al di là dei luoghi comuni, infatti, si può
affermare che la grande maggioranza delle famiglie italiane oggi è
coinvolta dalla Rete (quantomeno perché i figli ne sono incuriositi e
chiedono approfondimenti), e al tempo stesso non possiede gli strumenti
per navigare con sicurezza.

Esiste, ad esempio, un ampio dibattito sull'efficacia dei cosiddetti
"filtri": programmi da montare sul proprio computer per bloccare
intrusioni indesiderate e per impedire ai bambini l'accesso a siti
considerati inopportuni. In queste pagine, per esempio, si parla di
www.davide.it, che è la risposta italiana più felice in materia. (segue)

Giuseppe Romano

studioso di mass media