Formazione Religiosa

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

Sabato, 26 Giugno 2004 15:36

1) Gesù “Cristo”, l’uomo nuovo

Vota questo articolo
(2 Voti)

LO SPIRITO SANTO E SANTIFICATORE
don Marino Qualizza




1.a. Gesù ‘Cristo’ l’uomo nuovo perché ‘unto di Spirito Santo’ Gv 1,29-34


Si dice spesso che la teologia latina, soprattutto nel secondo millennio, ha trascurato molto la riflessione sullo Spirito Santo e che quindi soffre di una carenza ‘spirituale’, cioè di una dimensione, dove lo Spirito Santo abbia il posto che gli compete, a partire dalla storia della salvezza con evidente riferimento alla teologia trinitaria. E dire che senza questa attenzione ed apertura allo Spirito Santo non è possibile riconoscere l’identità stessa di Gesù Cristo Signore! <<Nessuno può dire: "Gesù Signore" se non in virtù dello Spirito Santo>>, afferma san Paolo in 1Cor 12,3.


Per questo motivo il titolo di questo capitolo ci richiama l’originalità e l’identità di Gesù, il Signore, proprio a partire dall’unzione dello Spirito Santo, come leggiamo nel testo proposto nel titolo stesso:<<Il giorno dopo (Giovanni) vede Gesù venirgli incontro e dice: "Ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Questi è colui di cui ho detto: ‘Colui che viene dopo di me ebbe la precedenza davanti a me perché era prima di me’. Io non lo conoscevo, ma proprio perché fosse rivelato ad Israele sono venuto a battezzare con acqua". Poi Giovanni testimoniò: "Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba, e si fermò sopra di lui. Io non lo conoscevo, ma colui che mi mandò a battezzare con acqua mi disse: ‘Colui sul quale vedrai scendere lo Spirito e fermarsi su di lui, è lui che battezza con lo Spirito Santo’. E io l’ho visto e ho testimoniato che lui è il Figlio di Dio>>. Gv 1,29-34.


1.b. Il Cristo punto di partenza per la nuova umanità


Perché parliamo di Gesù Cristo l’uomo nuovo? Perché egli è il punto di partenza della nuova umanità, pensata e progettata da Dio nel superamento di quella che aveva smarrito il cammino della vita. A scanso di equivoci, già avvenuti nel passato, qui non contrapponiamo due umanità, una vecchia e l’altra nuova, quasi si trattasse di due realtà in contrasto, ma parliamo della stessa umanità, resa nuova proprio da Gesù il Signore e riportata allo splendore del primo ed unico progetto di Dio. Il termine nuovo viene adoperato dunque, per mettere in luce che l’unica e definitiva novità noi l’abbiamo in Cristo, visto come colui che è la realizzazione straordinaria e ‘normale’ dell’umanità. Questa non si può concepire a prescindere dallo Spirito Santo.


Su questo punto bisogna superare un altro limite che si è manifestato nella cultura occidentale in genere, alle volte con qualche spinta anche della teologia. In buona fede, senz’altro. Ebbene, era invalso nell’Occidente cristiano un modo di pensare l’uomo quasi a prescindere dall’azione di Dio e della sua presenza. Questo, forse, perché della grazia di Dio si parlava prevalentemente o come redenzione o come santificazione ‘soprannaturale’. E quindi la considerazione sulla umanità, intesa in prospettiva più filosofica che teologica, si limitava o concentrava a parlarne in termini del tutto ‘naturali’, del tipo: l’uomo essere ragionevole. Nulla da eccepire in sé, ma certamente questa presentazione non poteva esaurire la ricchezza della realtà umana.



1.c. La creazione base del rapporto con Dio


Questa consiste nel rapporto creaturale che l’uomo ha con Dio, ed è fondato sulla creazione. E questa non è limitata ad un inizio che si perde nella notte dei tempi e poi non ritorna più, perché l’uomo prosegue sicuro per la sua strada. L’uomo è creatura continuamente in rapporto al Creatore e stabilmente sotto l’influsso e l’azione dello Spirito Santo, proprio per realizzare la sua chiamata straordinaria: il rapporto con Dio, come realizzazione della propria vita. In questa azione allo Spirito Santo vengono attribuite le ‘competenze’ specifiche: egli è colui che porta a compimento l’azione di Dio e le dà anche la bellezza che le conviene.


Colui che ha rivelato in modo definitivo l’azione dello Spirito Santo è Gesù, il Signore. E l’ha fatto nella sua esistenza storica, perché nelle sue parole e nelle sua azioni si potevano cogliere e scorgere i segni della presenza attiva dello Spirito. A tal proposito nel linguaggio biblico si adopera l’espressione: unzione dello Spirito, per indicare che lo Spirito agisce come l’olio che è segno e causa di bellezza, di salute, di forza, di ricchezza. Dall’immagine offerta dall’olio, frutto ed alimento tra i più preziosi dell’antichità, è facile il passo alla metafora per indicare l’azione dello Spirito Santo: egli nutre, fortifica, irrobustisce, abbellisce, sana, benedice e santifica. Unzione infatti si può tradurre con benedizione, consacrazione, scelta, elezione, protezione: tutte azioni che vengono attribuite allo Spirito Santo di Dio.



1.d. Cristo uomo nuovo sintesi del Vangelo


Ora parlare di Gesù come uomo nuovo, perché consacrato dall’azione dello Spirito, significa presentare il senso stesso del Vangelo della grazia e della realizzazione dell’umanità. Qui abbiamo in tutta naturalezza l’autentico umanesimo cristiano. Vale a dire la comprensione di ciò che ogni uomo è chiamato ad essere sul modello di Cristo. Il quale non si presenta come un qualcosa di estraneo o aggiunto esteriormente all’umanità, ma l’umanità così com’è e deve essere. Perché il compimento ‘normale’dell’umanità è la comunione con Dio, resa possibile dallo Spirito Santo. Questa verità elementare è stata più volte dimenticata o presentata in modo difforme dal modello del Vangelo. Ripeto, è un limite tipico del pensiero occidentale, che, già dai tempi antichi, ha imboccato la strada dell’alternativa, del doppio aut. O Dio o l’uomo! Per cui, se si sceglieva Dio, si deprimeva l’uomo; e al contrario, se si esaltava l’uomo, si doveva negare Dio.


Dio e l’uomo come antagonisti. A ben rileggere la storia dell’Occidente, si potrà facilmente concordare con queste affermazioni. Soprattutto dopo la riforma protestante la divaricazione è diventata più ampia e le conseguenze si sono viste e patite in particolare nei secoli XIX-XX. Ma la visione cristiana, ispirata dal Vangelo, non conosce queste divaricazioni. Gesù Cristo è l’uomo ‘nuovo’ e il modello riuscito dell’umanità, proprio perché Figlio di Dio e quindi in rapporto strettissimo con lui, per virtù e grazia dello Spirito. Questa è l’umanità concreta e realizzata, quella che vive il rapporto di amore con Dio. Gesù Cristo è il prototipo di questa umanità nuova ed antica, perché è sempre stata pensata così da Dio. Ma in una storia, come la nostra, dove il rapporto con Dio è stato rifiutato e dove si è cercato di costruire la propria umanità nella sfida con Dio, che è finita nel dimenticare Dio, c’è voluta la presenza di Cristo per ridare agli uomini il modello perduto ed indicare la strada smarrita.


1.e. Superamento della logica dell’aut aut


In questo senso possiamo dire tranquillamente che Gesù è il Vangelo vivo e l’indicazione di come prendere e leggere il Vangelo stesso: non come una serie di verità astratte e di precetti ardui, ma come la persona viva in cui si può incontrare il Dio vivo, per riceverne vita e speranza e amore. Alla base di tutto ciò c’è proprio lo Spirito Santo, che donandoci l’amore di Dio e mettendoci in comunione con lui, ci fa attingere direttamente alle sorgenti della nostra vita e del desiderio di vita. Gesù Cristo è la verità vissuta e vivente di questa verità concreta.


Parlando di Cristo come uomo nuovo si deve logicamente parlare anche della creazione nuova, risultato dell’opera dello Spirito Santo. In lui tutto dunque ridiventa nuovo, perché in lui nulla invecchia. Egli è la ‘novità’ di Dio e perciò la novità del mondo. La liturgia, con intuizione felice, attribuisce allo Spirito Santo alcuni versetti dello splendido salmo 103, che narra le meraviglie del creato: <<Mandi il tuo spirito ed essi(i viventi) sono creati, e rinnovi la faccia della terra>> (v.30). A questo Spirito dunque viene attribuita la vita sulla terra e la novità di essa nel Cristo, che nella sua umanità, è il capolavoro del creato. Ogni progetto di umanità deve confrontarsi con il Cristo uomo, su cui si posa lo Spirito del Signore.

Letto 4639 volte Ultima modifica il Venerdì, 06 Agosto 2004 23:58

Search