Formazione Religiosa

Venerdì, 21 Settembre 2012 21:49

La chiesa negli scritti lucani (Marino Qualizza)

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La chiesa è opera di Dio ed è inserita nella storia generale e situata nel tempo fino al ritorno di Gesù; ha origine nelle apparizioni del Risorto; viene ‘edificata’ dallo Spirito Santo inviato da Cristo...

Negli scritti di Luca è dedicata particolare attenzione al tempo della salvezza e alla sua estensione alla storia universale. Già la genealogia di Gesù faceva intuire questa scelta, per il fatto che l’origine di Gesù Cristo non si limitava alla storia d’’Israele, da Abramo in poi, ma andava fino ad Adamo per congiungersi poi con la generazione in Dio Padre, figlio di Dio appunto (Lc 3,23-38). In questa storia universale, la chiesa occupa un posto speciale, perché si colloca nella ‘metà’ del tempo, tra l’ascensione di Cristo e il suo ritorno, la parusia. I discepoli diventano i testimoni di questi eventi, collegati alla pasqua del Cristo e affidati alla loro testimonianza; non l’instaurazione di un regno terreno, quanto invece la testimonianza profetica di una presenza nello Spirito che continua l’opera della salvezza (Lc 24,49 e Atti 1,8).

L’azione dello Spirito

Ancora tipico di Luca è l’accento posto sul ruolo dello Spirito Santo. Il vangelo lo presenta come in filigrana, in Giovanni Battista, Elisabetta, Zaccaria, Simeone (Luca 1 e 2). Ma è in modo particolare lo Spirito di Gesù, all’origine della sua vita terrena e nello svolgimento e nella conclusione della sua missione: “Ed ecco, io mando a voi la promessa del Padre mio” Lc 24,49. Gli Atti poi sono il compimento della promessa di Cristo con la Pentecoste, l’effusione clamorosa dello Spirito e la manifestazione pubblica della chiesa. E tutto il libro degli Atti sarà la manifestazione dello Spirito nella guida della chiesa, sua creatura. Un posto di rilievo verrà dato all’apostolo Paolo, dal momento della sua elezione, fino al suo arrivo a Roma, ai confini del mondo pagano (Atti, 7,58 e 8 e 9).

L’azione dello Spirito si rende attiva nella sua forza, nella parola e nei segni degli apostoli, annunciatori e servi di questa parola. “Allora Pietro, ripieno di Spirito Santo, disse loro” Atti 4,8; “E con grande potenza gli apostoli rendevano testimonianza della resurrezione del Signore Gesù” Atti 4,33. Un aspetto particolare di questa parola garantita dallo Spirito, è la parresìa, il coraggio di una parola franca in un contesto difficile (Cf. Atti 2,29; 4,13.29.31; 28,31). La parresìa è la parola che scaturisce dalla libertà suscitata dallo Spirito. Il contenuto di questa parola è il vangelo di Gesù, che abbraccia tutta la sua vita, fino al momento culminante della pasqua di morte e resurrezione. Ed è una parola di vita e di salvezza, perché legata a Cristo (Cf. Atti 13,26).

Parola e segni efficaci

“Lo Spirito Santo, secondo Luca, non si serve solo della parola, ma agisce nei segni efficaci. Già il racconto della pentecoste lo sta a dimostrare là dove lo Spirito produce il miracolo delle lingue, che viene presentato come un misto di glossolalia e discorso in lingue straniere. Lo Spirito produce una parola, che al di là di ogni linguaggio umano, può essere detta e compresa in ogni lingua umana, Atti 2,4.611.17. ‘Il Signore rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia operando segni e prodigi con le loro mani’ Atti 14,3” (Schlier 148).

In sintesi “possiamo dire che, secondo Luca, Dio,mediante la forza illuminante e vivificante dello Spirito, rende Gesù, crocifisso, risorto e glorificato per la potenza di Dio, intimo all’uomo e lo fa vedere, nel tempo delimitato dallo Spirito Santo, come colui che è stato promesso, è venuto e ritornerà nel mondo. Ciò avviene in virtù della parola, colma e ricolmante di Spirito, dei ‘dodici apostoli’ in mezzo ai Giudei e ai pagani, e in virtù della parola dell’apostolo per eccezione:Paolo. Essa si conferma parola di salvezza (in senso pregnante) nei gesti salvifici che ne rivelano simbolicamente la realtà di salvezza” (Schlier 149-150).

L’accoglienza del vangelo mediante la fede

L’ascolto della parola di Dio e la sua accoglienza porta alla fede. “Molti di coloro che avevano inteso la parola abbracciarono la fede” Atti 4,4. La fede a sua volta, porta a quel cambiamento radicale che è la conversione, la svolta radicale della e nella vita, che comporta l’abbandono delle opere cattive, Atti 3,26 ed è conclusa e confermata dal battesimo, nel dono dello Spirito, Atti 8,17 e tutto questo è frutto di una decisione, dono evidente ed imprescindibile della grazia di Dio; è una ‘conversione che conduce alla vita’ Atti 11, 18. Così i credenti diventano l’ecclesìa, la chiesa di Dio, locale dapprima poi universale, Atti 5,8.11 e 9,31.

Questa comunità si raduna per il culto, come viene descritto nel sommario di Atti 2,42-47. Esso è caratterizzato dalla ‘dottrina degli apostoli; la comunione della tavola e lo spezzare del pane eucaristico e le preghiere con cui si conclude la celebrazione, come ci ricordano Atti 1,14; 2,42; 12,5. Nella comunità ecclesiale si distinguono due gruppi di credenti: i carismatici ed i titolari di un ‘ministero’. L’effusione dello Spirito porta ad una specificazione delle funzioni nella comunità, i profeti di cui si danno diverse indicazioni, ricordiamo almeno Filippo Atti 8,29.39 e Barnaba, ‘un uomo buono e pieno di Spirito Santo e di fede’ Atti 11,24. E non vano dimenticati i titolari di ministeri, anche se questi non sono ancora ben precisati, ma indicati nei presbyteroi, i presbiteri, Atti 11,30. Essi sono nominati dagli apostoli con l’imposizione delle mani, Atti 14,23; sono costituiti ‘intendenti’ dallo Spirito Santo e si trovano nella successione apostolica ed hanno potestà di decisione nella guida della comunità. Non si dimentichi infine che questa chiesa è sottoposta a persecuzione e votata al martirio, come leggiamo nei capitoli 4.5 degli Atti.

Sommario

Come per Matteo anche per Luca lo Schlier ci dà un breve sunto nel quale tratteggia gli elementi costitutivi della sua ecclesiologia. La chiesa è opera di Dio ed è inserita nella storia generale e situata nel tempo fino al ritorno di Gesù; ha origine nelle apparizioni del Risorto; viene ‘edificata’ dallo Spirito Santo inviato da Cristo; egli guida i Dodici nella missione di apostoli testimoni del Risorto; ad essi si aggiunge l’apostolo Paolo; lo Spirito opera mediante la parola ed i segni che l’accompagnano; l’ascolto e l’accoglienza della parola fonda la fraternità ecclesiale; essa si raccoglie nel culto liturgico e si esprime nella attenzione per i poveri; si articola dall’inizio, in carismatici, in particolare i profeti ed i titolari di ministeri a guida della comunità; questa chiesa conoscerà fino alla fine persecuzione e avversità, ma anche favore e pace.

Marino Qualizza

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Letto 3917 volte Ultima modifica il Giovedì, 04 Aprile 2013 11:30
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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