Formazione Religiosa

Mercoledì, 18 Marzo 2020 12:29

Andrà tutto bene? (Faustino Ferrari)

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Io posso compiere bene ogni cosa, Io sono in grado di compiere bene ogni cosa, Io voglio compiere bene ogni cosa, e Io compirò bene ogni cosa; e tu vedrai da te stessa che ogni sorta di cosa sarà bene.

Andrà tutto bene è il ritornello che compare in questi giorni sui social media, come anche in tanti cartelli appesi ai balconi delle case. È la ripresa del titolo di un film appena uscito sugli schermi italiani, del regista Francesco Bruni. Vi si racconta una vicenda autobiografica, incentrata sulla difficile esperienza di una grave malattia e di un inatteso percorso di rinascita.

In questi giorni che ci si vede tutti rinchiusi in casa, nel tentativo di limitare i danni causati da un invisibile invasore – un coronavirus giunto da lontano – mentre l'epidemia si diffonde sempre più ed aumenta il numero dei malati e dei decessi, si resta avvolti dalla paura, dalla possibilità che il contagio possa giungere a lambirci, diventando letale per noi, per i nostri cari.

Per poter vivere questi momenti difficili diventa allora necessario non cedere alle oscure nubi che minacciano l'intero orizzonte, ma saper guardare un po' oltre, aprirsi alla speranza. Nella psicologia si chiama effetto pigmalione la nostra capacità di pensare futuri possibili. Chi teme il peggio, probabilmente, si troverà a vivere lo scenario pessimisticamente previsto, mentre chi pensa positivo – per sé e per gli altri – potrà affrontare con maggiore energia ed efficacia le difficoltà e gli ostacoli che sorgeranno. La diversa predisposizione psicologica ci aiuta a rendere migliore la nostra vita, i nostro corpi ne sono rafforzati e i nostri spiriti possono cogliere meglio le opportunità che i momenti di crisi presentano.

L'importante è che il tutto non si riduca a slogan ripetuti, ma che esprima un sentire profondo, una convinzione che diventi investimento di energie e di forze. Una resilienza che si radica tenacemente nel terreno, per poter dare i suoi frutti nella nuova stagione.

Andrà tutto bene. Troviamo questa espressione già in un testo medioevale: le Rivelazioni di Giuliana di Norwich (1). «All shall be well». Nel libro vi ricorre più volte. «Ma tutto sarà bene, e tutto sarà bene, ed ogni sorta di cosa sarà bene» (cap. 27).

Non si tratta di una fiducia astratta, disincarnata, immaginaria. Essa nasce da una speranza che si radica nel mistero divino. La persona credente sa che – qualsiasi possa essere la propria esperienza personale, anche quella segnata dal peccato – essa si radica nel sommo bene che è Dio. È un orizzonte nel quale s'inscrivono pure le esperienze della sofferenza, della malattia e della morte. Non è l'atteggiamento di chi attende, miracolisticamente, un intervento liberatorio, ma di chi si abbondona, con fiducia, all'amore di Dio. Qualunque possano essere le strade di questo cammino.

Ma non si tratta di un disinvestimento, di una sorta d'inattività. Si tratta di mettersi sulla stessa lunghezza d'onda dell'azione di Dio. «Io posso compiere bene ogni cosa, Io sono in grado di compiere bene ogni cosa, Io voglio compiere bene ogni cosa, e Io compirò bene ogni cosa; e tu vedrai da te stessa che ogni sorta di cosa sarà bene» (cap. 31).

E allora andrà tutto bene perché il nostro senso di responsabilità (di risposta nei confronti di noi stessi, degli altri, del creato e di Dio) non viene meno.

Faustino Ferrari

 

1) Giuliana di Norwich, Libro delle rivelazioni, Milano, Áncora, 2003.

 

Letto 3682 volte Ultima modifica il Venerdì, 03 Aprile 2020 17:21
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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