In questo capitolo parleremo di un certo numero di argomenti che, in genere, vengono trattati sotto il titolo di “messianismo”. Io non userò questo termine, perché non sono d’accordo con i presupposti che il suo uso implicherebbe.
Non v'è testo dell'Antico Testamento forse più importante e più enigmatico del quarto carme del servo di JHWH. Già estremamente interessante in se stesso, questo testo costituisce per il Nuovo Testamento un punto di riferimento essenziale e si presenta come una delle profezie più affascinanti e più sconcertanti.
Il tema dello straniero nel Vangelo è importante e ricco di risonanze per il nostro presente, perché ci porta subito all'interno di un'esperienza diretta e scottante come, appunto, la presenza degli stranieri che sono in mezzo a noi.
La pericope della presentazione di Gesù al tempio appartiene al cosiddetto Vangelo dell'infanzia che mette in parallelo le figure di Giovanni Battista, il futuro Precursore, e di Gesù, il Messia.
Attraverso alcune suggestioni tratte dal profeta Naum, il presente articolo cerca di introdurre il lettore, al delicato e controverso tema della violenza nella Bibbia. Soprattutto ci si chiede se Naum sia voce fuori campo o possa anche lui parlare a nome di tutti gli altri autori biblici.
La riscoperta operata dal concilio Vaticano II dello statuto teologico della Scrittura e del suo posto centrale nella Chiesa, in quanto capace di trasmettere la parola di Dio in essa contenuta, si esprime al meglio nella Dei Verbum, la costituzione sulla Rivelazione.
Da 200 anni si discute sulla contrapposizione tra il Gesù storico e il Cristo dei racconti evangelici. Di qui le grandi fasi della ricerca esegetico-storica: i vari metodi vanno usati in modo complementare e convergente.
Il fatto che la politica e la società dovessero essere formalmente religiose non era tipico soltanto di Israele, anche se speriamo di riuscire a dimostrare che Israele aveva un modo suo proprio di associare la religione alla politica e alla società.
Il brano ha una sua unità e un suo centro gravitazionale verso cui tutto converge. Infatti, osserviamo che il nome di Gesù apre e chiude il brano, così da formare una inclusione, e a ricordare, semmai fosse necessario, che è il mistero della sua persona a dominare la scena.
Anche il Nuovo Testamento come l’Antico non offre una teoria sistematica sul male-dolore. Eppure ad ogni pagina il male-dolore è presente, dal dolore di Cristo a quello dei suoi discepoli e dell’umanità intera.