La filosofia della pace è qualcosa di più che un'osservazione passiva; è anche una partecipazione attiva al dinamismo della realtà e per questo richiede un cuore puro, altrimenti qualsiasi interferenza è violenta e disturba la pace.
La nonviolenza come noi l'intendiamo è la più grande e sistematica offensiva, la lotta infaticabile contro le ideologie superstiziose che hanno canonizzato la guerra come strumento di giustizia e di pace.
Paura e speranza sono per così dire il pungolo nella vita. Non ci lasciano giungere a riposo. Né nella felicità, né nella disperazione troviamo la pace che cerchiamo nel bene o nel male.
Una Giornata mondiale voluta dall’Onu. Non è casuale la scelta del 2 ottobre, giorno di nascita del Mahatma Gandhi, universalmente riconosciuto come padre della nonviolenza. L'orgoglio dell'Italia, patria di Lanza Del Vasto, ritenuto un suo illustre seguace.
Ciò che caratterizza, in gran parte, ogni dibattito sulla nonviolenza è il fatto che questa non ha un posto rilevante nel nostro passato. Ciò giustifica la nostra prima reazione che non può che essere di diffidenza, di scetticismo, nonché d'ironia, ora bonaria ora cattiva. Perciò si tratta di rendere chiaro questo dibattito, al di là di ogni equivoco, di ogni malinteso e di ogni confusione.
Una nuova Convocazione Ecumenica Internazionale indetta dal Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) intitolata "Gloria a Dio e Pace sulla terra". La Convocazione è la seconda nella storia del movimento ecumenico moderno dopo quella di Seul del 1991...