Tanti anni fa un celebre spot pubblicitario propagandava un amaro digestivo in grado di combattere il "logorio della vita moderna". Un signore leggeva tranquillamente il suo giornale seduto in mezzo al traffico cittadino e, imperturbabile, degustava il suo liquorino lasciando trasparire tranquillità e gioia di vivere... mah!
Chissà se oggi sarebbe riproponibile uno spot del genere visto il caos e lo stress che, soprattutto chi vive in città, è costretto a subire quotidianamente. A tal proposito, mi vengono in mente le facce corrucciate e ombrose di chi affolla i mezzi pubblici di prima mattina; trovare un volto sorridente e disteso e veramente una "mission impossible".
Attualmente si parla tanto di stress, ed è facile sentire qualcuno dire: «sono veramente stressato, mi sento stanco, teso, irritabile, non me ne va una giusta!». Ma che cos'è questo stress di cui tanto si parla? Il primo importante contributo allo studio delle basi fisiologiche dello stress venne nel 1956 dal medico austriaco Hans Selye.
Sostanzialmente si tratta di un adattamento "forzato" dell'organismo (e della mente) a sollecitazioni particolarmente forti ed intense che provengono dall'ambiente esterno. Tali sollecitazioni possono essere sia di ordine fisico (es. rumori forti e persistenti, intossicazioni da sostanze, avvelenamenti). sia situazionali (traffico, code, ricoveri ospedalieri, girare uffici per questioni burocratiche, attività lavorativa poco gratificante, prestiti o mutui bancari), sia di ordine emotivo (vita di relazione poco soddisfacente, delusioni, separazioni, competitività sociale, ricerca di una propria identità).
Coinvolgendo sia la sfera fisica che quella psichica è chiaro che lo stress può produrre un considerevole numero di disturbi funzionali, la maggior parte dei quali è legato ad un progressivo indebolimento delle difese immunitarie. La persona stressata, infatti, contrae più facilmente malattie da raffreddamento, tende ad essere maggiormente soggetta a fastidiose infezioni come cistiti, uretriti, bronchiti, anessiti ed herpes labiale, o a disturbi prettamente notturni come il bruxismo (digrignare i denti durante il sonno) per non citare poi patologie piuttosto perniciose come l'ipertensione arteriosa, la colite spastica, la mononucleosi infettiva, il diabete, l'ulcera gastrica e duodenale ecc. A livello comportamentale, lo stress si manifesta di solito attraverso una facile irritabilità, l'impazienza, la perdita dell'efficienza lavorativa che si associa, di solito, ad un azzeramento dell'autostima con conseguente atteggiamento negativo ed ostile verso familiari, colleghi di lavoro, partner ed amici. Nella maggior parte dei casi è proprio la rabbia il sentimento che si evidenzia con maggior frequenza nelle persone stressate, le quali possono "perdere le staffe" molto facilmente.
Vi sono poi dei fattori che possono, in qualche modo, indebolire la resistenza agli stress, predisponendo l'organismo a quello che alcuni definiscono "esaurimento energetico" e che si manifesta nel senso di insicurezza, nella mancanza di amor proprio, nel pessimismo esasperato, nell'instabilità affettiva, nell'insonnia, nell' ansia, nella conflittualità interna, nella rigidità di pensiero ecc.
Inoltre, sempre considerando i fattori predisponenti che possono favorire e far innalzare il livello di stress, troviamo i problemi economici, il porsi obiettivi non realistici o difficilmente raggiungibili, il vivere di fantasie o supposizioni, la sedentarietà e un'alimentazione squilibrata che, a sua volta, crea danni considerevoli a livello gastroenterico e cardiocircolatorio.
In definitiva, lo stress è il risultato di un caos interiore dove, il coinvolgimento simultaneo di mente e corpo, determina uno squilibrio psicofisiologico che, non di rado, può richiedere un intervento medico piuttosto incisivo, oltre ad un intervento psicoterapico per rimettere ordine nel proprio mondo interiore. È comunque sempre consigliabile non lasciar correre e non protrarre per lunghi periodi situazioni stressanti e affaticanti dal punto di vista psichico.
Trascurarsi, in questi casi, significa correre il rischio di ammalarsi seriamente danneggiando organi o alterandone le funzioni di base. A tal fine è utile ricordare che ogni persona ha uno o più organi cosiddetti "deboli" su cui tensioni, ansia e stress vanno ad infierire.
Ecco perché, nei periodi in cui il livello di stress si innalza, alcuni possono lamentare forti emicranie, altri dolori o crampi allo stomaco, altri ancora disfunzioni intestinali o dolori muscoloscheletrici. Ed è quando si avvertono certi sintomi, legati ad una forte tensione interna, che diventa assolutamente necessario sforzarsi di mutare il proprio stile di vita evitando di rimanere impigliati nei rimpianti delle cose non fatte, vittime di pensieri inespressi che occupano la testa e che alimentano un rimurginìo interiore inutile e dannoso, evitando soprattutto imprese superiori alle proprie forze.
È necessario rimanere in contatto con le emozioni, imparare a riconoscerle e ad esprimerle senza tenerle al guinzaglio. La persona che le reprime, è come se occultasse la parte più bella e nobile di sé, magari per paura di apparire debole o troppo vulnerabile verso il mondo esterno.
Infine, per non subire passivamente il logorio della vita moderna, è cosa buona diventare i padroni del proprio tempo, regalarsi qualche ora della giornata in cui fare pace con il proprio corpo e con la propria mente, a distanza di sicurezza da consiglieri fraudolenti e grilli sparlanti.
Felice Di Giandomenico