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Sabato, 26 Giugno 2004 11:37

Introduzione alla spiritualità marista (P. Franco Gioannetti) Dodicesima Parte

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Spiritualità Marista

   

di Padre Franco Gioannetti


Dodicesima parte


Fin dai tempi apostolici la trasmissione del messaggio di Cristo è avvenuta attraverso la Parola, la predicazione, la testimonianza di una vita povera ed umile.


Povertà, umiltà, nascondimento hanno caratterizzato infatti la vita di tanti ordini religiosi e di vari movimenti spirituali, sia che fossero fedeli alla Chiesa, sia che vivessero ai margini o fuori di essa.


In tempi più recenti, lo vedremo meglio più avanti, la spiritualità francese, ancora viva al tempo di P. Colin, poneva in stretta relazione "vita nascosta" e "abbassamento" o "kenosis del verbo", per essere "ignoti et occulti", tipica espressione coliniana, nell’atteggiamento della creatura che "abbassandosi" si rimette a Dio, deve continuamente guidare l’esistenza sia dei maristi, sia di coloro che aderiscono alla spiritualità marista, verso un ideale di nascondimento collegato con l’abbassamento o Kenosis del Verbo nell’incarnazione ed a Nazareth; deve renderli, o per meglio dire renderci, sempre pronti a lasciare che Dio disponga delle loro esistenze nel senso voluto da lui.


Vivere come "ignoti et occulti" sarà dunque per i discepoli di P. Colin un "modo spirituale" di imitare, interiormente e nello stile di vita, le disposizioni di Cristo negli anni oscuri.


Svilupperemo in un capitolo successivo il carisma della Società, ma già fin d’ora possiamo dire che esso coinvolge chi le appartiene:



  • Sia in una somiglianza a Maria;


  • Sia in una imitazione, il più da vicino possibile, del Signore;


  • Sia nel lasciarsi guidare dalla grazia di Colui che "si è fatto obbediente fino alla morte".

E’ un carisma che getta le sue radici in una profonda visione di fede e genera nei maristi:



La volontà di avere Maria come modello, e quindi l’impegno a fare proprio lo spirito di Maria come suggeriscono l’art. X, al n° 49 le Costituzioni del P. Colin.


Inoltre genera ancora:



  • Un amore appassionato e totale a Gesù Cristo e perciò la tensione a configurarsi a Lui fino a mettere, come Gesù, il compimento della volontà del Padre al centro della propria vita;


  • Ed infine il conseguente "lasciar disporre di se stessi" nel senso voluto da Dio come il "sì" di Maria ed il "la tua volontà sia fatta" di Gesù.

Diceva in proposito P. Colin nel libro "Parole di un fondatore":



"Bisogna ben che vi rivestiate di Nostro Signore…rivestendovi di lui voi sarete in pace"



"Noi dobbiamo amare tutto ciò che Gesù Cristo ha amato, aborrire tutto ciò che ha aborrito. Questa conformità con i sentimenti e la vita di Gesù Cristo deve essere il soggetto delle meditazioni di tutta la nostra vita"


e raccomandava durante un ritiro generale:



"Non uscite da questo cenacolo che morti a voi stessi, vivendo della vita di Gesù".


Tutto questo facendosi plasmare dallo Spirito "piccoli e nascosti" come Maria e come Gesù a Nazareth.

Letto 2057 volte Ultima modifica il Sabato, 17 Luglio 2004 20:01

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