Vita nello Spirito

Domenica, 25 Febbraio 2007 18:15

Simeone il nuovo teologo (Franco Gioannetti)

Vota questo articolo
(0 Voti)
Simeone il nuovo teologo

di P. Franco Gioannetti

Nacque circa il 949 a Galatai nella Paflagonia (Asia minore), morì il 12 marzo 1022.

Simeone, dopo i primi studi negli ambienti dio corte, si ritirò nel monastero Studion, dove fu formato da Simeone Studita. Ma a causa del suo spirito austero e mistico ed anche di contrasti interni allo Studion, passò al monastero S. Mamas di cui divenne Abate. I venticinque anni del suo abbaziato si distinsero per la sua capacità di riforma, miglioramento ed incremento della vita monastica. Fu predicatore e scrittore. Aveva sempre avuto una grande venerazione per il padre spirituale e ne introdusse il culto. Questo fatto gli creò prima l’opposizione di una parte dei suoi monaci, poi una vera e propria persecuzione da parte di Stefano di Nicomedia. Fu processato ed esiliato. Ma l’esilio non durò a lungo ed egli tornò per ritirarsi nel convento di S. Marina, dove morì.

Le sue opere

1. Trentaquattro catechesi o conferenze per i suoi monaci di S. Mamas; contengono elementi della sua teologia ascetico-mistica e note della sua vita.

2. Due eucaristie o ringraziamenti, ricche di dati autobiografici.

3. tre trattati teologici, due trattati etici, cinque lettere. Hanno carattere polemico-apologetico contro i suoi avversari.

4. trentatre logoi o discorsi e 24 Logoi en kephalaiois (discorsi alfabetici), che sono una rielaborazione dell’eredità di Simeone Studita.

5. dei brevi Capitali dedicati all’introduzione ascetico mistica.

6. 58 inni conformi alla sua spiritualità.

Spiritualità

Profondo conoscitore della Scrittura e delle opere dei Padri e dei monaci; le ha profondamente assimilate e ne ha fatto un possesso interiore di cui dispone con grande libertà.

Caratteristiche del suo pensiero e perciò della sua vita e del suo insegnamento:

* La convinzione che la forza intima di una vera conversione è l’amore e questo è soprattutto dono del Signore che noi siamo chiamati ad accettare come forza trasformante e vivificante che dà valore a tutte le opere dell’uomo.

* La sua esperienza che lui narra e che propone: per iniziare e progredire sul cammino della perfezione è indispensabile la sottomissione senza riserve alla direzione di un “padre spirituale”.

* Presupposto di una vita monastica autentica è la speranza basata su una fede incrollabile che Dio realizzerà le sue promesse, ed una fedeltà profonda nell’osservanza dei comandamenti che però sono preceduti da conversione e preghiera.

* L’imitazione di Cristo come partecipazione alla sua passione.

* La convinzione, costantemente ribadita e difesa, che la visione di Dio è destinata a tutti già ora, essa è la ricompensa dell’umiltà e frutto dell’amore.

* Le asserzioni che Simeone fa su Dio si muovono lungo la linea apofatica (inesprimibilità della realtà divina): Dio è invisibile, inaccessibile, incomprensibile, ineffabile.

Simeone è ben consapevole dei confini della nostra conoscenza di Dio e ne è tormentato, tanto più che l’essenza di Dio resta del tutto impenetrabile alla nostra comprensione.

Perciò sottolinea con intensità che l’unica via all’incontro con Dio è la nostra esperienza di Lui. È l’esperienza spirituale del cuore a garantirci che noi possiamo acquistare comunione con Lui e partecipare alla sua vita. Naturalmente della grandezza divina riconoscerà soltanto tanto quanto i suoi occhi interiori sono in grado di abbracciare.

Letto 2151 volte Ultima modifica il Giovedì, 03 Maggio 2007 00:31
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search