Vita nello Spirito

Sabato, 20 Agosto 2011 19:33

San Bernardo uomo della gioia

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Se ascoltiamo i suoi contemporanei, ciò che caratterizzava quest'uomo combattivo era la sua gioia.

Egli la spandeva, ci attestano, ovunque passava.
«Il venerabile padre (scriveva Goffredo di Auxerre) ci parlava con una pietà traboccante di gioia».
La vocazione al chiostro era per lui una chiamata alla gioia. E quando Goffredo di Peronne entrò a Chiaravalle, San Bernardo scrisse ai suoi genitori: «Se lo amate davvero, sarete contenti, perché egli si avvicina a Dio e voi non lo perderete. Egli servirà il Signore nella gioia».
Il santo Abate desiderava che i novizi sorridessero e godeva vederli sorridere: «Osservate questi novizi (egli scrive nel commento al Cantico dei Cantici): sono arrivati da poco; hanno appena iniziato l'opera della loro conversione; non possiamo certo dire di loro che la nostra vigna è fiorita, ma già sono spuntate le gemme. Infatti la loro parola è più misurata, il loro viso è più sorridente».
In un sermone pronunciato all'inizio della Quaresima, è categorico: «Voglio vedervi pieni di gioia. La vostra gioia deve nascere dalla vita comune. Allontanate sempre da voi la mormorazione, voi che per esperienza sapete quanto è bello e quanto è giocondo vivere insieme come fratelli. E chi potrà mai, dall'esterno, turbarvi o affligervi? Il monaco troverà la sua gioia nelle sue pratiche di pietà, nella preghiera, nella meditazione, nella contemplazione».
La gaiezza, simile alle volte a quella dei fanciulli, caratteristica della vita monastica, la troviamo in molti sermoni di San Bernardo. Per esempio, in quel curioso dialogo tra un signore e un monaco che va al mercato a vendere la gioia, la merce che aveva guadagnato nella vita c1australe e quando ringrazia un amico, Galand de Remigny, che gli ha dedicato un trattato nel quale i doveri della vita monastica sono passati in rassegna con un pizzico di buon umore.
Un'altra volta San Bernardo riceve da Pietro il Venerabile, Abate di Cluny, una lettera piena di amenità e di poche parole. E risponde: «Questo gioco mi piace, è ricco di gradevole incanto. lo mi domando come hai fatto a disporre le parole a quel modo! Ti sei divertito senza riuscire lezioso. Il prestigio della tua autorità non mi impedisce affatto di sorridere compiaciuto».
«II sorriso (afferma altrove) è carità! Coltivare il sorriso è un dono dello Spirito Santo».
Quando egli parla della vita di Gesù, la parola gioia torna spesso sulle sue labbra: «La sua vita - scrive - è come un fiume di gioia che si spande nella città di Dio. La sua Risurrezione, soprattutto è causa della nostra gioia».
Ed aggiunge: «Affrettatevi ad essere poveri di spirito, affinché il Signore abbia cura di voi. Le altre strade sono infestate dai banditi. Credete alla mia esperienza, questo sentiero, il cui inizio sembra tanto difficile, diviene tanto più ameno e pieno di gioia. Fin da questa vita riceverete il centuplo dei beni spirituali ed anche il centuplo dei beni temporali, se ad essi non attaccherete il vostro cuore».
Altrove San Bernardo descrive l'itinerario dell'anima verso Dio. E dice: «Alla cima tu raggiungerai una pietà ricca di gioia. Quando avrai lungamente esercitato le virtù proprie del tuo stato, prega che si apra ai tuoi occhi la luce della vera pietà, come una giornata piena di sole. Allora, come un soldato bene sperimentato, tu vivrai contento fra qualsiasi austerità. II tuo cuore si dilaterà e correrai per la strada dei divini comandamenti. Ciò che prima facevi senza gusto e quasi per costrizione, tu lo compirai provando una dolcezza e un piacere immenso».
San Bernardo vive in uno stato abituale di entusiasmo al pensiero del mistero di Dio, che egli non può considerare se non manifesta, contemporaneamente, la gioia che lo possiede. Egli medita, passo a passo, le scene della vita di Cristo, e ne è allietato.
Mentre il suo corpo è tormentato, l'anima sua assapora la dolcezza di Dio. Tutto in Bernardo è tenerezza. Tutto il suo essere è preso da una allegrezza che si traduce in effusione ardente e prolungata. Dio è con lui: che tutti possano intendere le parole che egli intende e tutti condivideranno la sua gioia.
Forse non è esagerato dire che San Bernardo fu la sorgente dalla quale scaturì quel filone di gioia che un secolo più tardi si riverserà in Francesco di Assisi. Forse fu proprio per questo che la Chiesa adornò il nostro santo del titolo di «Dottore Mellifluo». Il miele, il dolce frutto della dottrina di San Bernardo è la pace del cuore, la gioia dell'anima.

Estratto da Notizie Cistercensi.


(da Vita Nostra, settembre-dicembre 2008)

 

Letto 2904 volte Ultima modifica il Martedì, 19 Marzo 2013 09:21
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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