Vita nello Spirito

Sabato, 08 Ottobre 2011 10:19

Il tempo grazia e mistero (p. Camilo Maccise ocd)

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Il tempo è la cornice della storia della salvezza. Con la creazione sorge il tempo e il susseguirsi delle cose nel tempo e determinato da Dio.

Il tempo è certamente un mistero. Sant'Agostino diceva: «Se qualcuno mi parla del tempo, posso dirgli che conosco cosa sia, ma se invece mi viene chiesta la definizione del tempo, non la saprei formulare».
…«Perché il tempo è la cosa più lunga e allo stesso tempo la cosa più breve». È lungo il tempo per chi soffre, per chi aspetta, per chi desidera. Ma è molto breve per chi gode, ha sicurezza e pace. Il tempo è quindi un mistero.
I greci veneravano il tempo come una divinità. Infatti, fra le tante esisteva krónos, il tempo. Cos'è invece per noi il tempo? Per noi credenti è la cornice della Storia della salvezza. È qualcosa di molto profondo, che ha il senso particolare della possibilità, di quelle potenzialità che dal punto di vista umano sono veramente poche.
Le prime e le ultime parole della Scrittura si riferiscono ai tempo. In principio era il Verbo, «in principio fu creato il cielo e la terra», così riporta il Vangelo di Giovanni. E le ultime, nell'Apocalisse, parlano ancora del tempo: «Sì vengo presto». Presto, tardi, sono parole che fanno pensare al tempo.
Il tempo è la cornice della storia della salvezza. Con la creazione sorge il tempo e il susseguirsi delle cose nel tempo e determinato da Dio. Il primo capitolo della Genesi tratta della storia fin dalla creazione e perciò il tempo può essere considerato la cornice della storia della salvezza: «In principio Dio creò il cielo e la terra» e poi al v. 14: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra».
Il tempo è transitorio: esiste un tempo per tutto, così si legge nell'Ecclesiaste. E ancora, nel Salmo 90, che parla della fragilità umana, ritroviamo l'esperienza della fugacità del tempo: «Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte».
Ma il Verbo di Dio ha voluto entrare nel tempo. Così si riaffacciano alla mente le parole del prologo di san Giovanni, che presentano il Verbo prima del tempo e il Verbo che si inserisce nella storia. «Nella pienezza dei tempi Dio ha inviato - diceva la lettera ai Galati - suo figlio». La nostra salvezza avviene nel tempo. Paolo, nella seconda lettera ai Corinzi, sottolinea le possibilità che ci vengono dal tempo. Il tempo come cornice della nostra salvezza. Al cap. VI della seconda lettera ai Corinzi, v. 1-2, si legge: «E poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: “Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso". Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza».
Le nostre sofferenze, le prove le crisi, le gioie e le speranze, tutte si svolgono nel tempo. A questo proposito, ricordiamo perfettamente ciò che afferma il libro dell'Apocalisse: Gesù ritornerà alla storia, ritornerà al tempo: «Sì, vengo presto».
Da poco è iniziato il nuovo anno.
Possiamo esser certi che anche questo, come diceva san Paolo, concorrerà a fare il nostro bene; durante la vita niente, nulla ci potrà separare dall'amore di Cristo. Cristo è il principia e la fine di tutto. Perciò, riflettendo sul tempo rinnoviamo la nostra speranza in Gesù. Il Signore che e stato con noi durante tutti questi anni continuerà a farsi presente in mezzo a noi e dentro di noi, benché Egli sia l'autore del tempo in cui viviamo e dell'eternità verso la quale camminiamo. Ma unite al tempo, sono le vie del Signore, poiché il tempo trascorre e noi non restiamo tranquilli, fissi, statici. Non siamo dei semplici spettatori che vedono trascorrere il tempo, ma camminiamo con il tempo e nel tempo. Nella riflessione biblica, unito al tempo del tempo, compare sempre quello delle vie del Signore. Perché Dio appare nella Scrittura come il Dio della storia, della grande e della piccola storia di ciascuno di noi. Appare come colui che indica le vie del nostro pellegrinaggio, che conduce tutta la nostra vita e quella di tutte le generazioni.
Ognuno vive sommerso dal tempo, ma non siamo solo noi a decidere le vie del nostro peregrinare. È vero che siamo responsabili del nostro cammino, ma parzialmente responsabili, perché non abbiamo scelto noi il giorno della nascita, né il luogo, così come le circostanze in cui si è svolta la nostra vita e si svolgerà in avvenire. È Dio che ci indica queste circostanze e tocca a noi assumerle con responsabilità, con la coscienza chiara che non siamo solo noi a decidere.

p. Camilo Maccise ocd

(da Le vie del Signore, Carmelitani Scalzi, Roma 1993)

 

Letto 1784 volte Ultima modifica il Lunedì, 07 Maggio 2012 22:48
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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