Vita nello Spirito

Domenica, 14 Novembre 2004 19:55

Alla fine dei tempi? Ci attende la genesi

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di Abbè Pierre

Il Paradiso, immediatamente, richiama in me la luce. Credo non sia per caso che nella Genesi, dopo aver creato il cielo e la terra, Dio abbia creato la luce. Prima di tutte le altre creature.

Alla fine dei tempi?
Ci attende la genesi

Il Paradiso, immediatamente, richiama in me la luce. Credo non sia per caso che nella Genesi, dopo aver creato il cielo e la terra, Dio abbia creato la luce. Prima di tutte le altre creature. Dio-Amore non aveva certo bisogno della creazione. Piuttosto "aveva bisogno" di un Paradiso che fosse la sua Gloria. E questo Paradiso, per me, è il luogo della Luce. Della pienezza della Luce. Della pienezza dell'Amore.

L'uomo, forte della propria libertà, infranse col peccato questo disegno d'Amore del Creatore. Per ricomporre la perfezione del progetto iniziale di Dio, è stata necessaria l'Incarnazione di Dio stesso che ha ri-creato quel "luogo", misterioso ma vero, della pienezza della Luce, che per me è il Paradiso.

E sono anche portato a pensare e a credere che il racconto della Genesi debba intendersi autentico, non all’inizio, ma alla fine della storia dell'umana vita. Il compimento. La realizzazione più vera e più piena della Luce. La pienezza della Beatitudine.

Noi siamo stati creati per vivere, per essere questa pienezza. E quello che "saremo" pienamente un giorno, oggi lo siamo come in un incavo di uno stampo, lo Stampo di Dio che ci ha voluti a sua immagine.

Il Paradiso è il "riempimento" di questo incavo, di questo stampo, allora pienamente Immagine di Lui. Lui, Dio-Amore. Essendo ognuno di noi questo incavo nel quale è impressa, per ora come in negativo, l'Immagine di Dio, anche durante il periodo di "esilio" su questa terra, è possibile per noi sperimentare, cioè fare esperienza anche se imperfetta, di quello che sarà, che saremo nel "momento" della pienezza della Luce. Un giorno uno dei primi compagni di Emmaus mi chiese chi era Dio. E non ho saputo che dargli questa spiegazione: "Ricordi, qualche sera fa nel rientrare dopo una giornata di duro lavoro per terminare la costruzione di una casetta per una famiglia che ne era priva, tu mi dicesti che, nonostante la fatica di una giornata di lavoro sotto la pioggia, senza aver guadagnato nulla, ti sentivi felice. Ebbene: in quella Gioia, quel giorno tu hai potuto conoscere, gustare Dio. Nella gioia dell'Amore". Non è un caso che tutte le beatitudini siano al futuro... Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio...beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio...Tutte al futuro, tranne due. La prima e l’ultima: Beati i poveri in ispirito, perché di essi è il Regno dei cieli...Beati i perseguitati per amore della giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli... Il Regno di Dio, della sua Gloria, della pienezza della Luce: il Paradiso. Non più al futuro, ma al presente. E questa può essere una risposta anche alla domanda che talvolta mi viene posta: può esistere il Paradiso in terra? Vivendo nello spirito delle beatitudini, specialmente della prima e dell'ultima, possiamo avere il privilegio di gustare l'anticipazione, sia pure imperfetta, del Paradiso. Paradiso, previsto, quindi che esiste già dall'inizio (e la Genesi lo conferma) ma che sarà per noi e per tutti, alla fine, al compimento del progetto di Dio per l'Umanità, nella sua pienezza. Pienezza di beatitudine, Luce e Amore preparata, per tutti, dall'infinita Paternità di Dio-Amore.

(da Luoghi dell'infinito, 5, 2004)

Letto 1397 volte Ultima modifica il Sabato, 11 Febbraio 2012 17:09
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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