Mosè fece levare l'accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Arrivarono a Mara, ma non potevano bere le acque di Mara, perché erano amare. Per questo erano state chiamate Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè: «Che berremo?». Egli invocò il Signore, il quale gli indicò un legno. Lo gettò nell'acqua e l'acqua divenne dolce.
Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; ne come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo.
Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse. Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.
CAPITOLO 6
INDICE:
6.0.0 Premessa per l’Animatore
TAVOLE E GRAFICI
6.1.0 Accoglienza
6.2.0 Esercitazione su: so vedere nel cuore dei fratelli?, e ... nel mio?
6.3.0 "La Bibbia ci propone..":Dio vede nel mio cuore!, ... io cerco di vedere nel Suo? La preghiera esicasta.
6.4.0 Conclusioni dell’incontro
6.5.0 Da Partecipanti ad Animatori
Quanto poi alle carni immolate agli idoli, sappiamo di averne tutti scienza. Ma la scienza gonfia, mentre la carità edifica. Se alcuno crede di sapere qualche cosa, non ha ancora imparato come bisogna sapere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.
Per la tradizione buddista, la meditazione, pur essendo considerata essenza di ogni religione, trascende i dogmi religiosi. E' mezzo universale per liberarsi delle nostre tendenze al possesso, lascia che si apra in noi uno spazio di vuoto immutabile.
La contemplazione buddista è un’autentica esperienza interiore, che ha come fine illuminare il più profondo dell’essere umano. Non si tratta di un’esperienza di tipo religioso, cioè dell’incontro con”Qualcuno”, ma piuttosto del divenire partecipi, coscientemente, della realtà di ciò che è l’Uno e della sua unione con la dottrina universale. Questa contemplazione, non consiste soltanto nell’adozione di tecniche [somatiche(?)] posturali o psicologiche, ma è piuttosto un fatto vitale. (esistenziale)
Nello zen, l’esperienza della meditazione guida ad un approfondimento verso il centro del proprio essere, verso quella natura originaria che possiede le caratteristiche dell’assoluto. Lo zen può essere avvicinato alla meditazione mistica cristiana, in quanto anch’essa aspira ad incontrare nel profondo dell’essere, colui che vi abita.