Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
di Vladimir Zelinskij
Per capire la natura dell’attuale conflitto cattolico-ortodosso in Russia, prima di tutto, non bisogna diminuirlo. Non si tratta di un litigio di famiglia fra i grandi capi delle due Chiese ex-sorelle, ma di cose più serie, più profonde. Per rendersene conto basta guardare l’Internet in russo o fare una passeggiata per le parrocchie ortodosse di Mosca o di Pietroburgo. Tra di esse non sarà difficile trovarne almeno una decina, dove non siano esposti gli opuscoli polemici non solo contro la nuova "Ostpolitik" del Vaticano, ma anche contro la fede cattolica come tale. Nello stesso tempo, constatiamo "il braccio secolare" dello Stato che, nella ricerca di una nuova ideologia dell’unità nazionale, toglie dai passaporti dei sacerdoti cattolici i visti d’ingresso permanente in Russia.
di Vladimir Zelinskij
"Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" (Mc.16, 15), disse Gesù ai Suoi discepoli e, "partendo da Gerusalemme" (Rom. 15,19), loro sono andati in ogni parte. "Come dice la tradizione", già antica nella "Storia ecclesiale" d'Eusebio (IV s.), l’apostolo Andrea, soprannominato "il primo chiamato", ebbe in sorte le terre del Nord-Est o "la Scitia". Una leggenda racconta del suo viaggio nell'antica Rus', otto secoli prima della sua nascita. "Seguendo il corso del Dnjepr - scrive il santo monaco e cronista, Nestor (XII s.) l'apostolo giunse fin dove ora è la città di Kiev. Ivi, salito sulle colline, le benedisse, piantò la Croce, mentre diceva ai discepoli: "In questo luogo splenderà la grazia di Dio, vi saranno costruite chiese a Cristo, e la luce della verità scorrerà da qui come il fiume per tutto il paese".
di Vladimir Zelinskij
Fra i muri caduti alla fine del XX° secolo c’era anche quello che separava le Chiese Ortodosse dell’Est dal mondo e dai loro popoli. Certamente, l’avvenimento è stato festeggiato in contesto politico, ma - a nostro avviso - non si è riflettuto abbastanza nella sua dimensione storica o spirituale.
intervista a Vladimir Zelinskij
Vuol tracciare un bilancio generale sull'ecumenismo "romano" sotto Giovanni Paolo Il?
Giovanni Paolo II ha una grande anima ecumenica che ha fatto tanto per il dialogo e l'avvicinamento fra le famiglie cristiane. Lui ha battuto il cammino per il dialogo futuro. La sua enciclica "Orientale lumen" contiene quasi una dichiarazione d'amore verso la Chiesa Orientale. L'enciclica "Ut unum sint" fa il primo passo per una nuova dimensione del papato.
di Vladimir Zelinskij
Forse, in tutta la “vicenda” della fede cristiana non c’è una cosa più sorprendente e più naturale che la venerazione della Vergine Maria. Spontaneamente essa scaturisce dalla fonte della vita stessa della Chiesa. Le poche parole che sappiamo di Lei dal Vangelo da un canto, e gli inni, le preghiere, i voti, le icone, le innumerevoli manifestazioni della pietà in Oriente, come in Occidente, dall’altro.
La misericordia di Dio non è mai disincarnata dalla storia dell'umanità. Ogni giorno ci confronta con la nostra misericordia che si rivela sempre troppo piccola e inadeguata rispetto a quella del Signore che ha tanto amato il mondo...
Il Magnificat è il canto, la testimonianza e la predicazione di Maria. Il motivo della sua gioia e della sua beatitudine si trova nell'agire di Dio, nel modo di governare la storia del popolo d'Israele.
Eppure il Vangelo è molto semplice per ogni uomo: per l'ortodosso, il cattolico e il protestante. Maria ce lo ricorda: "Fate tutto quello che il Signore vi dirà".
I quattro secoli che separano gli ultimi decenni dalla Riforma non hanno certo migliorato la comprensione reciproca di Lutero e del suo commento al Magnificat.
Le diversità di carattere teologico hanno dato origine a tipi di sensibilità popolare contrastanti. Da un lato si sente dire che i protestanti son quelli che non credono nella Madonna e dall'altro che i cattolici non possono più essere considerati cristiani perché da tempo sono diventati mariani.