Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
In ogni epoca si sono avuti incontri interculturali e interreligiosi ma casuali o inconsapevoli o dettati da interessi economici. Raimon Panikkar, di padre indiano e madre catalana, ha sempre ritenuto che l'incontro interculturale e il dialogo interreligioso sono qualcosa di necessario, in direzione di una profonda e integrale conversione dell'uomo che si apre all"'altro" con un atteggiamento umile, rispettoso e intenzionalmente accogliente.
Il termine globalizzazione almeno in prima battuta, rinvia alla diffusa percezione che le nostre realtà locali sono sempre di più segmenti di un mosaico più vasto.
di Fréderic Manns
Le due guerre dei Golfo hanno aumentato i timori dell'Occidente. Il conflitto delle civiltà rischia di dominare l'attualità internazionale. Ma non ci sarà pace finché non ci sarà intesa tra le religioni.
Un muro di malintesi, però, oppone l'Occidente laico al mondo musulmano. L'Occidente ignora che deve al mondo musulmano la cultura classica, che è stata tradotta e salvata dagli arabi. Ignora che numerose scienze (l'algebra, l'ottica, la medicina) sono eredità della cultura araba. Il dialogo non è mai stato facile tra l'Oriente e l'Occidente, giacché due antropologie si affrontano. L'Occidente fatica a riconoscere la sua ignoranza del mondo islamico. Durante la rivoluzione iraniana gli occidentali avevano immaginato che fosse possibile un compromesso con il clero iraniano e che sarebbe potuto nascere un regime utile agli interessi occidentali.
di Marcelo Barros
Un elemento comune a molte religioni è stato denunciato come espressione di una cultura violenta: la teologia del sacrificio. Le persone sacrificano animali e spargono sangue per rendersi graditi a Dio. Il cristianesimo non sacrifica animali, ma ha ereditato dal giudaismo una concezione di culto sacrificale. Le religioni nere e indigene sono pure considerate violente per l'uso di sacrifici animali e per le storie guerriere di alcuni Orixàs.
di Charles M. Sennott
Al centro della fede cristiana e importante per molte altre fedi è un tema che non ha ricevuto molta attenzione nemmeno in questo momento della nostra storia, in cui la lotta religiosa "lo scontro tra civiltà come alcuni lo chiamano, sta dando forma al dibattito corrente. È una parola cui non viene data molta attenzione nei discorsi dei politici sul bene e sul male nella guerra al terrorismo. È una parola che non abbiamo sentito nei discorsi del presidente Bush che dichiaravano la guerra in Iraq o nelle conferenze stampa di Donald Rumsfeld al Pentagono. È una parola che non si trova nel lessico dei diplomatici presso le Nazioni Unite. È una parola che molti dei miei amici giornalisti liquiderebbero come semplicistica e in fin dei conti irrilevante. La parola è perdono.
di Adista
Piccolo di mole, toccante per contenuto, e davvero innovativo nelle tematiche: tale si presenta La religiosità della vita, un libro in cui la teologa domenicana Antonietta Potente rivisita in particolare i tradizionali voti religiosi parlando, appunto, di "religiosità della vita", una prospettiva che apre, a religiosi e laici, orizzonti nuovi per vivere con gioia, impegno, condivisione e solidarietà ogni momento della propria esistenza.
di Rufus Black
Due messaggi SMS - uno triste, l'altro allegro - mi hanno colpito per la potenza e i problemi della comunicazione nell’era elettronica. Ho ricevuto il primo qualche anno fa in un nebbioso mattino d'inverno sulla riva del lago di Ginevra. "Nonno se n'è andato in pace. Con amore, mamma e papà". L'altro lo trovai al mio risveglio a Londra a febbraio dello scorso anno. Era di mia moglie: "Sono incinta!".
a cura di Enzo Bianchi
Quest'anno [2004], per una felice e rara coincidenza di calendari, i cristiani di tutte le confessioni d'Oriente e d'Occidente celebreranno la festa fondante la loro fede nel medesimo giorno: occasione apparentemente di scarsa rilevanza, soprattutto nei nostri Paesi occidentali in cui le Chiese con più fedeli e la società civile seguono il calendario "gregoriano", ma occasione che in realtà ha in sé una rara potenzialità di "buona novella" nei Paesi in cui i cristiani sono un "piccolo gregge", una minoranza a sua volta divisa in confessioni, riti e tradizioni diverse.
di Josè Marìa Vigil
La stampa di questi giorni ha dato la notizia che "il Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, presieduto dal cardinal Walter Kasper, sta preparando un vademecum dell’ecumenismo che serva di guida alle parrocchie e alle diocesi per attività interconfessionali" (2Abc, 24-1-04).
Concordo pienamente con l’opportunità e la necessità di un vedemecum, non solo per le attività interconfessionali e anche interreligiose, ma anche per le attività ordinarie, all’interno della stessa confessione. L’ecumenismo non è solo per dialogare con gli altri, ma per dialogare con noi stessi. Il dialogo interreligioso sarà utile nella misura in cui si realizzi previamente un "intra-dialogo", per il cui vademecum propongo i seguenti principi minimi.
di John Flack
direttore de Centro anglicano di Roma
La Beata Vergine Maria occupa un posto d'onore nella storia della Chiesa inglese. Durante l'epoca medioevale, l'Inghilterra era conosciuta come la Mary's Dowry e Maria era onorata nelle parrocchie, nelle cattedrali e santuari di pellegrinaggio in tutto il Paese. Restano tracce di ciò nelle migliaia di parrocchie e cattedrali anglicane medievali dedicate alla Vergine Maria. La maggior parte delle chiese dedicate ad altri santi contiene una cappella dedicata alla Vergine, nota come la "Cappella della Signora".
Negli ultimi 100 anni gli anglicani hanno riaperto i luoghi di pellegrinaggio in onore di Maria, come quello a Walsingham nel Norfolk. Nel calendario anglicano Maria viene commemorata tre volte: il 25 marzo (l'Annunciazione), il 15 agosto (l'Assunzione della Beata Vergine Maria) e l'8 settembre (la Natività della Beata Vergine). Alcune Chiese mantengono anche la Festa della sua Concezione, i primi di dicembre. La maggior parte delle parrocchie anglicane possiede qualche rappresentazione artistica della Vergine Maria. Viene comunemente ritratta come la Madonna con Gesù Bambino nelle vetrate e negli arazzi. È corretto affermare che negli ultimi cento anni c'è stato un ritorno d'interesse nella Vergine Maria nella vita della Chiesa anglicana.