Distrarre, graduare, differire, blandire, colpevolizzare. I vocaboli del potere
di Noam Chomsky
da Fondazione Roberto Franceschi onlus
Essere missionari significa anche farsi carico dei problemi sociali. Ecco la pastorale carceraria nello stato di Espírito Santo.
II 31 luglio 1860, dopo molte sofferenze e persecuzioni, moriva di febbri tropicali, sul ciglio della strada per Halai, nella valle di Alighedien, Giustino de Jacobis, il padre della chiesa cattolica di Etiopia ed Eritrea. Fu un precursore dell'inculturazione.
Il 20 marzo scorso, a Pakwach, diocesi di Nebbi, una solenne celebrazione ha ricordato i 100 anni dall’arrivo dei primi comboniani in Uganda. Gli inizi della missione furono pieni di eroismo e meritano di essere raccontati. Decenni di fatiche, iniziative e successi, ma anche di lentezze, incapacità e sbagli, hanno dato vita a una chiesa locale viva, sebbene tuttora alle prese con numerose sfide.
di Ettore Colombo
da Vita
Sotto un freddo polare, quello che avvolge la Capitale, il 16 dicembre scorso, centinaia di militanti ed esponenti del Terzo Settore e del mondo dell’associazionismo e del volontariato si sono dati appuntamento, alle ore 11, sotto la sede del ministero dell’Economia retto da Giulio Tremonti (via XX Settembre) per protestare contro il taglio di ben 300 milioni inserito nell’ultima Finanziaria in merito al rifinanziamento annuale del 5 per mille.
di Serge Latouche*
da Carta
Pubblichiamo un articolo tratto da «Roma acqua e sapone» [ed. Intra Moenia], inchiesta/censimento con mille schede dedicate a organizzazioni sociali [curata da Annarita Sacco in collaborazione con Carta]. Gas, librerie indipendenti, botteghe del mondo, centri sociali, associazionismo antirazzista e ciclofficine, finanza etica e biblioteche, cooperative sociali e aziende del bio... Uno sguardo su Roma a testa in giù
di Liu Xiaobo
da Fondazione Roberto Franceschi onlus
Cara moglie, il tuo amore è la luce del sole che scavalca le mura del carcere. Riempie di senso ogni minuto che trascorro dietro le sbarre.
Voglio ribadire a questo regime che io rimango fedele ai principi espressi nella Dichiarazione per lo sciopero della fame del 2 giugno, vent´anni fa: io non ho alcun nemico e non provo nessun odio.
di Alberto Chiara
da Famiglia Cristiana
Erosione di valori, dispendiosi stili di vita esaltati dalla pubblicità e la crisi hanno colpito milioni di italiani che si sentono minacciati dalla miseria. Intervista a Marco Revelli.
di Paola Pilati pubblicato su L’Espresso.it il 30 novembre 2010
Chi lo propone non tiene conto che rinominare il nostro debito pubblico con la vecchia valuta ci porterebbe subito al default. E anche molte aziende farebbero crac. L'analisi del ex ministro ed economista Luigi Spaventa.