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Domenica, 24 Agosto 2025 08:38

XVIII Domenica del tempo ordinario - Anno C In evidenza

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XVIII Domenica del tempo ordinario - Anno C

Omelia di Paolo Scquizzato

Prima Lettura Qo 1,2; 2,21-23

Dal libro del Qoèlet
 

Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!


Salmo Responsoriale Sal 89 (90)

Signore, sei stato per noi un rifugio 
di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». 
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato, 
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino, 
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia, 
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni 
e acquisteremo un cuore saggio. 
Ritorna, Signore: fino a quando? 
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. 
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: 
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, 
l’opera delle nostre mani rendi salda.

 
Seconda Lettura  Col 3,1-5.9-11
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi
 
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria.
Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato.
Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.
 
 
Canto al Vangelo (Mt 5,3)


Alleluia, Alleluia

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia, Alleluia

Vangelo Lc 12,13-21
 
Dal Vangelo secondo Luca
 
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
 
OMELIA
 
Accumulare tesori per sé: ecco dove comincia la sofferenza.
Ogni grande tradizione spirituale lo grida in mille modi: chi s’illude di costruire sé stesso edificando sul potere, il successo, le sicurezze ha già perso la partita della vita.
T.S. Eliot si domanda con struggente lucidità: «Dov’è la vita che abbiamo perduto vivendo?»
Sì, dov’è? Gesù ce lo ricorda senza ambiguità. C’è un solo modo per venire alla luce di Sé: morire a sé stessi. Non è un cupo invito al sacrificio, ma un richiamo al risveglio.
È la fine del sonno, l’inizio della Vita autentica. Sta qui l’evangelico ‘arricchirsi presso Dio’: spendere la vita non secondo le logiche del possesso, ma della verità; impegnarsi per ciò che non passa, nutrendo l’anima e non l’ego.
C’è una Vita oltre la vita: è questa che merita la nostra attenzione, la nostra dedizione, il nostro coraggio. Attenti però, non s’intende qui la vita dopo la morte, ma ciò che ora sta dietro il velo dell’illusione, dietro le quinte di quel palcoscenico sul quale stiamo recitando la nostra avventura umana. La Vita autentica è quella del Sé, e non del piccolo io egoico che ci muove e ci comanda.
Va da sé che l’unico vero ‘peccato mortale’ che esista è quello di vivere illudendoci che ciò che dà senso e fecondità alla vita siano ‘i granai pieni’, ovvero i traguardi raggiunti, le carriere fatte, gli oggetti e i corpi accumulati, l’essersi fatti un nome, il potere esercitato, il successo conseguito. In una parola il proprio io messo all’ingrasso. Tutte che cose magari anche belle, dice il Vangelo, ma incapaci di toccare la Vita.

Esistere non è ancora vivere. Gesù lo ha mostrato con tutta la sua esistenza.
«La sua morte non è l’esaltazione del nulla, della vanità,
ma è la negazione della vanità,
perché abbiamo capito, una volta per sempre,
che si può anche morire non morendo.
Chi muore perché c’è qualcosa di più grande della dialettica vita-morte – cioè l’amore – costui non muore» (Ernesto Balducci).
C’è una via di Vita che è metamorfosi continua. Sì, il corpo si consuma, si sfibra. Ma intanto, dentro, qualcosa cresce. Un’essenza segreta che matura, una presenza che si fa pienezza. Come ha intuito Paolo scrivendo ai Corinzi: «Non ci scoraggiamo, ma, se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore invece si rinnova di giorno in giorno» (2Cor 4,16).
La vera Vita è nascosta, come un seme che lavora nella notte.
E chi la scopre, non trova pace nelle sue provviste. Come scrive Saint-Exupéry: «Vivono solo coloro che non hanno trovato pace nelle provviste fatte» (Cittadella).
 
 
Paolo Scquizzato
 
Letto 6 volte Ultima modifica il Domenica, 24 Agosto 2025 08:57
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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