Formazione Religiosa

Mercoledì, 01 Settembre 2010 20:22

La sapienza cristiana. I documenti della sapienza cristiana (Pietro Rossano)

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La presenza dello Spirito divino nell’anima, e la conseguente trasfigurazione di questa in ordine alla salvezza, viene detta «grazia» abituale, o grazia santificante, o semplicemente grazia.

Salvezza in Cristo e vita cristiana


I documenti della sapienza cristiana

Lo Spirito Santo e la salvezza personale

20. La salvezza meritata da Gesù Cristo viene conferita all’uomo mediante la fede, che è l’adesione personale a Dio e a Gesù Cristo[1]. Chi crede riceve lo Spirito Santo, inviato come dono del Padre e del Figlio. Lo Spirito Santo, presente nell’intimo del cristiano, lo divinizza e lo unisce intimamente a Gesù Cristo e al Padre, in una comunione di vita che neanche la morte riuscirà più a spezzare; conforme alla parola di Cristo: « Se uno mi ama e osserva le mie parole, il Padre mio lo amerà e verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui ». Questa inabitazione dello Spirito Santo nel cristiano non è una confusione di Dio con la creatura; la persona dello Spirito non assorbe la persona umana, la quale rimane una creatura fragile, che può essere tentata e anche rendersi infedele. Ma lo Spirito Santo la risana dalle sue debolezze ed infermità spirituali, la libera dalla schiavitù delle passioni e dall’egoismo, le infonde la fortezza e la speranza derivante dalla presenza di Dio, la illumina sulla via del bene e le infonde sensi di « amore, gioia, pace, pazienza, benignità, bontà, longanimità, mansuetudine, fedeltà, modestia, continenza, castità » (san Paolo). Per questo il cristiano considera e invoca lo Spirito Santo come « ospite> divino del suo spirito. L’intimità con lui e con le divine persone può raggiungere in alcuni, per grazia di Dio e temporaneamente, tale grado di intensità da farli sentire come sensibilmente elevati, trasformati e immersi nella luce e nell’amore divino. È il vertice dell’esperienza mistica, che molti santi hanno raggiunto.

21. Nella luce dello Spirito il cristiano è in grado di avvertire e giudicare lo stato di irredenzione e di miseria nel quale la natura incontrollata può trascinare l’uomo. Stato che viene così descritto sotto alcuni aspetti da san Paolo: « fornicazione, impudicizia, lussuria, idolatria, venefici, inimicizie, rissa, gelosia, animosità, contese, divisioni, contrasti, invidie, ebbrezze, stravizi e cose del genere », proprie di coloro che sono « senza misericordia e senza speranza in questo mondo ».

22. La presenza dello Spirito divino nell’anima, e la conseguente trasfigurazione di questa in ordine alla salvezza, viene detta «grazia» abituale, o grazia santificante, o semplicemente grazia. Dire di una persona che è vivificata dallo Spirito di Dio, che possiede in sé la vita di Cristo, che è figlio di Dio o che possiede la grazia, è usare quattro espressioni equivalenti per esprimere il mistero della salvezza cristiana, «mistero, dice san Paolo, che è stato nascosto per secoli alle generazioni passate, ma ora è stato rivelato: Cristo in noi, speranza della gloria». Tale presenza divina nel cristiano lo spinge ad andare verso Dio, in atteggiamento di fede, speranza e amore, e lo apre a un rapporto nuovo di rispetto e di fraternità verso gli altri uomini.



[1] La fede si accompagna necessariamente, per volontà di Cristo, al sacramento del battesimo, sul quale vedi il n. 31 di questo capitolo e il n. 21 del c. «La vita cristiana».

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Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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