Formazione Religiosa

Lunedì, 04 Ottobre 2004 22:42

I Sacramenti - L’unzione dei malati

Vota questo articolo
(4 Voti)

L’unzione dei malati è una celebrazione dell’amore e della premura di Cristo per un membro della Chiesa afflitto dalla malattia. Non è semplicemente un’offerta di sollievo e di conforto, ma il conferimento di una grazia che guarisce al livello più profondo delle nostre afflizioni fisiche.

1. Origine e sviluppo del sacramento dell’unzione degli infermi

I vangeli più volte riferiscono che Gesù si accostava ai malati con profondo senso di compassione. Guarire gli infermi era il segno più chiaro della nuova era che egli aveva inaugurato con la sua predicazione. Le forze del male stavano per essere sconfitte, e il regno di Dio fece sentire la sua presenza quando venne ristabilita la vita, prima piena di ostacoli di ogni genere, di debolezze e malattie, sotto l’impatto amabile del tocco e della preghiera di Gesù.

I Vangeli riferiscono anche che quando i discepoli di Gesù uscirono a predicare il pentimento in vista del regno, avvennero gli stessi fatti portentosi: "Essi scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano" (Mc. 6,13). La pratica di ungere con olio salutare in questo ministero dei malati riapparve poi nel testo principale del N.T. che testimonia l’unzione sacramentale: "Chi è malato chiami a sé i presbiteri della Chiesa e questi preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati" (Gc. 5,14-15).

S. Giacomo dà grande valore all’unzione sacra con olio, fatta nel nome del Signore dai pastori ufficiali. Questo salverà e rialzerà il malato, riportando vittoria sopra il potere del peccato. Evidentemente il potere del Cristo risorto era sentito da questo popolo, appena formato, proprio nel suo impatto sui malati. Noi possiamo vedere qui la continuazione dell’opera di guarigione registrata nei Vangeli, un’opera ora portata avanti sotto l’influenza della morte redentiva di Cristo. Uno degli effetti della sua morte è di fortificare e rinnovare il suo popolo quando è indebolito o colpito dalla malattia.

2. Il sacramento dell’unzione dei malati nei primi secoli del cristianesimo

Per molti motivi i primi secoli della storia del cristianesimo ci offrono poche testimonianze dell’unzione dei malati. Essa non era così fondamentale per la vita della Chiesa come il battesimo e l’eucaristia, e neanche così pubblica come la penitenza e l’ordinazione, e i suoi testi nel N.T. non sono riportati da documenti importanti come i vangeli o le lettere di S. Paolo.

I primi riferimenti all’unzione si trovano nei riti liturgici della consacrazione dell’olio per gli infermi. Le prime istruzioni per l’unzione le ha date un papa del V sec. Ciò che risulta chiaro da queste testimonianze antiche è che l’unzione è strettamente legata con la guarigione del malato dalle sue debolezze fisiche, mentali e spirituali.

Solamente nel IX sec. incominciò un graduale cambiamento, che ha portato a compiere l’unzione come sacramento da darsi ai moribondi. Nel XII sec. si adottò il termine "estrema unzione", e i teologi medievali ne hanno parlato come di una preparazione sacramentale per il passaggio finale alla gloria. Come sacramento di Cristo, esso doveva produrre degli effetti nell’anima dell’uomo, e portare così delle grazie interiori, come il perdono dei peccati veniali, e serve come preparazione per l’ultima lotta spirituale prima della morte. Si fece strada l’idea che era meglio rimandare la ricezione del sacramento il più tardi possibile, all’ultimo istante della propria vita.

Questa idea del sacramento dei moribondi, per il quale ci sono pochissime, se pur ci sono, testimonianze bibliche e patristiche, fu attaccata dai teologi verso la metà del XX sec. Il sacramento si chiama ora ufficialmente "unzione dei malati", e può essere amministrato a coloro che soffrono di una qualsiasi grave malattia o ferita, o semplicemente si trovano in uno stato di indebolimento generale dovuto alla vecchiaia. Non è necessario che la morte sia imminente e certa, perché il sacramento si riferisce all’effetto deprimente che la malattia esercita sullo slancio spirituale nel vivere la propria vita di unione con Cristo.

Il sacramento si conferisce ungendo il malato sulla fronte e sulle mani dicendo: "Per questa sacra unzione, il Signore, nel suo amore e nella sua misericordi, ti aiuti con la grazia dello Spirito Santo. Il Signore che ti libera dal peccato ti salvi e ti risollevi".

3. Il significato fondamentale del sacramento dell’unzione

L’unzione dei malati è una celebrazione dell’amore e della premura di Cristo per un membro della Chiesa afflitto dalla malattia. Non è semplicemente un’offerta di sollievo e di conforto, ma il conferimento di una grazia che guarisce al livello più profondo delle nostre afflizioni fisiche.

Come persone noi non siamo semplicemente composti di corpo e di anima in giustapposizione tra loro. Una persona. Prima di ogni altra cosa, costituisce un’unità, e le sue esperienze a livello fisico, emotivo, mentale e spirituale sono estremamente interdipendenti tra loro. La presenza del male, del disordine, di una debolezza, a qualsiasi livello della persona, sicuramente influisce su tutta la persona. Così quando un individuo è fisicamente malato, per malattia, per una ferita, o per un progressivo indebolimento, viene influenzato anche il suo modo di considerare la vita, i propri simili e Dio. Noi conosciamo per esperienza come la malattia ci riempie di preoccupazioni per noi stessi, ci distrae dalla preghiera e, generalmente, rimpicciolisce gli orizzonti della nostra coscienza. Perciò il Cristo risorto si preoccupa grandemente perché la malattia non impedisca ai membri del suo popolo sacerdotale di unirsi alla sua missione redentivi. Egli vuole che essi abbiano la pace del cuore e una grande confidenza in Dio, in modo che possano ricorrere a lui con la sottomissione, il culto e la lode. Essi hanno bisogno della sua grazia sanante, perché possano soffrire in unione con Cristo e passare con lui a una vita nuova, o ancora in questo mondo o dopo la morte.

Quindi l’unzione è il sacramento dei malati gravi che conferisce la grazia della guarigione, in modo che i membri del popolo sacerdotale possano crescere per mezzo della malattia. L’unzione li consacra perché sappiano soffrire con Cristo in spirito di dedizione, e offre loro una grazia ristoratrice che agisce contro le molteplici debolezze causate dalla malattia. Ricevere l’unzione sacramentale è un sorprendente atto di fede nel Cristo risorto che è diventato "uno spirito datore di vita" ( 1 Cor. 15,45), e continua il suo servizio di redenzione e di compassione per gli uomini che si trovano in necessità.

a cura di Cesare Filippini

 

 

Letto 4516 volte Ultima modifica il Giovedì, 04 Aprile 2013 09:09
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search