Formazione Religiosa

Bibbia (350)

Mercoledì, 01 Settembre 2010 20:16

Teologia dell'Antico Testamento. Cap. 4 La natura

Bisogna studiare l’esperienza israelitica di Dio, innanzitutto nella storia; gli Israeliti però fecero l’esperienza di Dio anche nella natura, e in questo caso subirono l’influsso delle credenze di altri popoli in misura molto maggiore che nel precedente.
Il libro più usato della Bibbia è il Salterio. Fino a prima del Concilio vaticano II ogni sacerdote e membro di un ordine monastico aveva l'obbligo di recitarlo integralmente ogni settimana. Eppure forse è il libro più difficile della sacra Scrittura.
Mercoledì, 01 Settembre 2010 19:52

La numerazione dei Salmi (Tiziano Lorenzin)

Chi in questi anni usa abitualmente il Salterio per pregare le Lodi o i Vespri, ricorda a memoria il numero di alcuni salmi: il Sal 22 è Il Signore è il mio pastore. Se però prende in mano La Bibbia di Gerusalemme, si accorge che il Sal 22 è diventato il Sal 23. Come mai?
Sabato, 31 Luglio 2010 08:35

Il Salterio (Donatella Scaiola)

Il libro dei Salmi viene chiamato in ebraico sefer rhillfm, «libro delle lodi», dalla radice ebraica hll, che significa appunto «lodare», da cui proviene il nostro «alleluia». Il nome ebraico del libro, dunque, ci dà un'indicazione relativa al contenuto: i salmi sono fondamentalmente lodi.
A testimonianza della potenza della Parola a suscitare la fede e a far nascere la Chiesa Luca dispone nel suo libro 6 discorsi missionari, assegnandone 3 a ciascuno delle grandi figure apostoliche del suo scritto: Pietro e Paolo. Il discorso riferito in At 2 è e il primo di Pietro e in assoluto la prima predica dei tempi cristiani.
La condizione dei deportati fu modificata in modo spettacolare dalla presa di Babilonia da parte di Ciro, nel 539. Con essa egli aggiunse alle sue conquiste tutto l'Impero neobabilonese e le comunità dei deportati ebbero la possibilità di ritornare nella loro patria. Una parte degli esiliati di Giuda rientrò così dopo una deportazione di quasi cinquant'anni, ma un numero significativo rimase là, a Babilonia.
Martedì, 29 Giugno 2010 19:06

Una comunità senza tempio (Jacques Briend)

L’esame particolareggiato dei testi biblici che risalgono all'epoca dell'Esilio permette di cogliere gli importanti cambiamenti che si sono prodotti nella vita religiosa degli Ebrei di Babilonia, privati del Tempio.
Martedì, 29 Giugno 2010 18:56

Sui fiumi di Babilonia (Jean-Luc Pouthier)

La Bibbia è nata a Babilonia. Come è nata sul Nilo, e a Gerusalemme. La Bibbia non ha né autore, né luogo unico di nascita. In compenso, nessuno potrebbe esagerare l'importanza di Babilonia nella Bibbia.
Da una decina d'anni si è affermata la «prova» di una composizione «tardiva» della parte essenziale dell'Antico Testamento, al punto da suscitare talora reazioni polemiche.
Le tre religioni storiche sperimentano Dio nella storia, invece che nella natura.  Il termine storia viene usato in due sensi: sia come avvenimento sia come documento di avvenimenti; per esperienza di Dio nella storia intendiamo esperienza di Dio negli avvenimenti; ma parlando di teologia della storia nell’A.T. intendiamo la teologia del documento degli avvenimenti.
Nel racconto lucano delle origini cristiane il primo evento, quello che separa il tempo di Gesù dal tempo della Chiesa, è l'ascensione. Separa e congiunge, dal momento che il Signore risorto e innalzato alla destra di Dio ha effuso lo Spirito Santo che suscita la missione e l'annuncio della salvezza a tutti i po­poli della terra.
L'evento dell' effusione dello Spirito è posto da Luca al termine di una lunga e significativa fase preparatoria. Esso era stato preannunciato all'inizio del vangelo quando il Battista aveva contrapposto al proprio battesimo con acqua, il battesimo in Spirito Santo e fuoco, opera del «più forte» che stava per venire.

Search