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Sabato, 09 Ottobre 2004 19:19

Rabindranath Tagore. Una scuola per il mondo

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di Stefano Curci

La vita

Nato nel 1861 a Calcutta da famiglia aristocratica, Rabindranath Tagore si è rivelato presto un poeta precoce e sensibile, tanto da essere nominato, dopo gli studi in Europa, vicepresidente dell'Accademia di Lettere del Bengala. Nel 1901 si dedica alla scuola di Santiniketon con l'obiettivo di insegnare ai giovani secondo il cuore, nella gioia, nella libertà e a contatto con la natura. Anche in seguito a gravi lutti familiari, le poesie di Tagore si caratterizzano sempre più per temi filosofici e religiosi. Nel 1913 ottiene il Premio Nobel per la letteratura e utilizza il ricavato per trasformare Santiniketon in una sorta di Università Internazionale, luogo di incontro dei popoli più diversi: il progetto si concretizzerà otto anni dopo. Nell’ultima parte delta sua vita Tagore compie viaggi in tutto il mondo, fino alla morte, che lo coglie il 7 agosto 1941.

Celebre soprattutto come sensibile e raffinato poeta, Tagore ha lasciato un’eredità preziosa anche come educatore, non tanto per un contributo teorico, quanto per la sua attività diretta. In particolare, Tagore è stato portatore di un messaggio di solidarietà internazionale, che è più prezioso perché è nato in un contesto in cui il sentimento prevalente era l’odio per la dominazione straniera. Come allievo di scuole inglesi, Tagore ha sperimentato un sistema scolastico oppressivo, e ha capito l’importanza del recupero delle tradizioni indiane. Egli contesta l’efficacia di un’educazione fondata su un modello occidentale, che si ritiene valido su scala universale, tale da essere esportato ovunque, come hanno sempre pensato i paesi colonizzatori. Il poeta si convince dell’importanza per l’educazione dei giovani di recuperare gli antichi principi indiani.

All’imitazione della scuola europea, Tagore oppone una scuola che sappia interpretare la realtà indiana, soprattutto alla luce dei mutamenti sociali avvenuti in India (quindi non si tratta della semplice riproposizione della vecchia educazione tradizionale). Il suo progetto prevede una scuola che sappia pensare non solo all’intelletto, ma anche al cuore; un insegnamento che non riduca la mente ad una cosa astratta dalla realtà in cui si vive, e che sappia recuperare antichi valori tradizionali ancora significativi per le giovani generazioni; un’istruzione che sia attenta anche alla morale e alla natura.

Gli ideali di Tagore si concretizzano nella scuola Santiniketon (Casa della Pace) a Bolpur, un villaggio a cento chilometri da Calcutta. Con gli anni, questa scuola si è trasformata in Università internazionale, con il nome di "voce universale" (Bisso Baroti): un centro culturale in cui si cerca la verità e soprattutto si cerca di condividere l'eredità umana e ideale che artisti, filosofi, santi hanno lasciato come patrimonio per l'umanità e non solo per un popolo. "L’uomo, in qualsiasi posto egli sia - scrive Tagore - se ha prodotto qualcosa di valore eterno, non può reclamarlo esclusivamente per se stesso e per il suo popolo, perché appartiene, come i diritti acquisiti sin dalla nascita come essere umano, ad ogni uomo. Tutte le grandi letterature, le opere d’arte, le predicazioni religiose dei grandi uomini e le loro vite, sono di ogni uomo". È discorso ancora attuale, non tanto per il patrimonio letterario dell'umanità, quanto per le invenzioni e i farmaci!

A Santiniketon Tagore mette in piedi una casa d'incontro per uomini di tutto il mondo, di qualunque credo religioso e appartenenza etnica, in un grande centro di cultura umanistica. Gli obiettivi di questa università mondiale sono favorire la conoscenza delle culture orientali da parte dell’Occidente e viceversa, e la realizzazione di condizioni di pace per il mondo attraverso l'integrazione reciproca di valori. La cultura occidentale ha molto da offrire alle altre culture per la capacità tecnica e l'attitudine al pensiero scientifico che ha sviluppato, purché si tratti di un'integrazione e non della sostituzione con l’abbandono di una cultura per un'altra.

Educazione e universalismo

L’istituzione di Tagore mira proprio all'incontro tra il patrimonio culturale orientale e quello occidentale, nell'ottica di una futura cultura mondiale. A Santiniketan tutti, allievi e educatori, danno il loro contributo per un’atmosfera educativa partecipata: la scuola è all'aperto, a contatto con la natura. Le esigenze dei ragazzi vengono tenute in considerazione: nessun insegnante è imposto. In presenza di manifesto disinteresse, la strada seguita è quella di suscitare gli interessi dei ragazzi, senza imposizioni autoritarie.

La scuola è aperta a ragazzi e ragazze senza distinzioni di religione (Tagore ritiene ecumenicamente che Dio non possa essere rinchiuso in un solo credo religioso e che, se Dio si manifesta in tutte le cose, tutte contengono una scintilla del divino). Gli studenti si dedicano a lingue come sanscrito, bengali, inglese; a materie come matematica, scienze, storia e geografia; ad attività agricole ed artigianali; senza inoltre trascurare il canto e la recitazione.

Il progetto educativo di Tagore unisce l'educazione ai bisogni dell'individuo, alla comunità, alla rinascita della propria memoria storica ed identità culturale, ma anche alle aspirazioni universali dell'umanità. L'educazione deve liberare gli individui dai pregiudizi che impediscono ai popoli di comunicare e capirsi; è necessario dare agli uomini una nuova fede e all'educazione grandi ideali. Come scrive in Personalità (1917): "Fine dell'educazione è di dare all'uomo il concetto dell'unità del vero. Quando la vita era semplice, tutte le facoltà dell'uomo erano in perfetta armonia; ma da quando fu separato l'intelletto dallo spirito e dal fisico, la scuola trascurò completamente lo spirito: mirando unicamente a fornire delle cognizioni, accentua lo squilibrio delle facoltà. Io credo in un mondo spirituale, non come cosa staccata da questo mondo, ma come la sua più intima essenza". L'esperienza di Tagore resta valida soprattutto come ideale-limite: realizzare la sua scuola "isola felice" lontana dalle dinamiche del contesto sociale non è una strada educativa facilmente realizzabile e consigliabile. Resta, prezioso, il richiamo alla formazione ai valori tradizionali, al dialogo e all'armonia complessiva dell'educazione.

Opere di Tagore

A quel tempo

, Einaudi, Torino, 1987.
Oltre il ricordo, Sellerio, Palermo, 1987.
Le pietre maledette, Guanda, Parma ,1989.
Il canto della vita. Antologia poetica, Guanda, Parma, 1989.
La religione dell'uomo, Rusconi, Milano, 1989.
Kori o komol, ed. Book, Bologna, 1991.
Il paniere di frutta, Ed. SE, Milano, 1992.
Canti e poesie, Newton Compton, Roma, 1993.
Il mondo della personalità, Guanda, Parma, 1993.
Antologia di scritti pedagogici, Ed. La Scuola, Brescia 1994.
Shoron (Ricordi), AVE-ISA, Roma, 1995.
Citra. La scoperta del Dio dello vita, Paoline editoriali, Cinisello Balsamo, 1995.
Il giardiniere, Guanda, Parma, 1995.
La casa e il mondo, Pratiche, Parma, 1996.
Canto d'infanzia, Tea, Milano, 1996.
Poesie d'amore, Guanda, Parma, 1996.
Kotha o kahini, Ed, Book, Bologna, 1997.
Sadhna. La vera essenza della vita, Garzanti, Milano, 1998.
I canti, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo, 1998.
Il nido dell'amore, Paoline libri, Milano 1998.
La religione dell'uomo, SE, Milano 1998.
Santiniketon, casa della pace, Ed. Paoline, Cinisello Balsamo 1998.
La casa della pace, Bollati-Boringhieri, Torino 1999,
Il cuore di Dio, Armenia 1999.
Fogli strappati. Immagini dal Bengala, Tea, Milano 1999.
Un fuoco fresco e verde, Book, Bologna 1999.
Il mondo della personalità, Tea, Milano1999.
Canti di offerta, Tea, Milano 1999.
La luna crescente, Traccedizioni, 2000.
La vera essenza della vita sadhana, Corbaccio, Milano 2000.
Massime per una vita armoniosa, Corbaccio, Milano 2001.
Neonato, Book, Bologna 2001.
Le pietre maledette, Tea, Milano 2001.
Il Dio vicino, Corbaccio, Milano 2002.
Farò fiorire canti nuovi, Paoline libri, Cinisello Balsamo 2003
Il paniere di frutta, SE, Milano 2003.

Opere su Tagore

 

Ottonello G., Vita e pensiero di R. Tagore, Morsia, Milano, 1993.
Perugini P, Tagore, Ed. Cultura della pace, Fiesole, 1994.
Rigon P.M., Universalismo di Tagore, Esca, Vicenza, 1985.
Santoro Ragaini L., Tagore e il Cristo, Paoline, Milano, 1993.

 

(da Cem/mondialità, febbraio 2004)

 

 

 

 

Letto 6959 volte Ultima modifica il Martedì, 20 Settembre 2011 16:10
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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