L’impasse dell’Europa sui migranti
L’emergenza causata dal massiccio flusso di migranti verso l’Europa è stata senza dubbio l’evento che ha dominato l’informazione nell’estate 2015. Non si tratta di un problema contingente, destinato a sparire presto. La presenza di conflitti, come in Siria, e di regimi dispotici, come in Eritrea, oltre al problema del permanente sottosviluppo di molti paesi africani, induce a pensare che i flussi migratori dureranno ancora per molto tempo. L’Europa si è mostrata incapace di elaborare una risposta comune, lasciando gli stati in prima linea, come Italia e Grecia, da soli ad affrontare l’emergenza. Il tentativo del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, di trovare un accordo per la ripartizione di 40mila migranti è fallito, scontrandosi contro l’indisponibilità di paesi come il Regno Unito ad accogliere i profughi e contro la mancata accettazione di quote di accoglienza obbligatorie da parte di altri. Sembra che nei prossimi giorni tale proposta sarà riproposta in forma emendata, lasciando ai Paesi la possibilità di non accogliere i migranti dietro il pagamento di una somma che potrebbe essere usata per compensare i Paesi che invece lo faranno.