Vita nello Spirito

Venerdì, 12 Aprile 2013 21:31

La splendida breccia (Francesco Spera)

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E ci sarà pure chi sosterrà d’aver trovato l’origine della nostra inquietudine annidata in qualche cromosoma.

Poveri mendicanti d’infinito,
viviamo sempre inquieti.
Sempre in cerca.
Dal nascere fino alla morte.
Un segno velato riga la nostra fronte
ed attraversa tutti i nostri giorni.

Potremmo apparire agli occhi di molti
dei torvi pessimisti
e smunti dall’inganno.
In realtà, sopraffatti dal mistero
che abbiamo percepito
vibrare nelle nostre esistenze.
(Fosse pure una volta soltanto!).
Non possiamo che restare abbacinati,
sotto il peso del vuoto e della stanchezza
che ci tramortisce,
avvolti dalle laceranti melodie del silenzio e della solitudine
– aride steppe consumate dalle alte fiamme del desiderio.

I nostri silenzi suscitano molte congetture.
Ma noi non abbiamo parole a sufficienza.
Ed il nostro linguaggio risulta sempre stranito
per i molti orecchi che si contentano
di una religione civile, razionale, moderata.
Siamo considerati
perduti nelle paludi della follia
quando la vera follia
è di quanti non sanno vedere oltre la linea dell’orizzonte
e mantengono lo sguardo richiuso
sul proprio ombelico.

E ci sarà pure chi sosterrà
d’aver trovato l’origine della nostra inquietudine
annidata in qualche cromosoma, aminoacido
o neurotrasmettitore.
Sono le sentenze di chi non comprende
che non tutte le strade hanno una meta.
Che più delle risposte
– il nostro cuore arde,
lasciandosi cullare dalle domande.
E che c’è dato di provare sete
ed ancora sete
– una sete inestinguibile –
sulla sponda di qua.

Non chiamatela maledizione.
Grande è il dono
che è stato seminato nei nostri giorni.
La splendida breccia d’infinito
che perenne devasta i nostri cuori.

Francesco Spera

 

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Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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